Da «Fronte popolare dell'Estonia - Carta Programmatica», Tallin 1988. Ripreso in traduzione italiana da "L'Ottantanove di Gorbaciov", op. cit. pp. 93-96.
Il socialismo amministrativo è in crisi. Soltanto profondi mutamenti democratici nell'economia, nella cultura, nella politica nazionale, nella difesa dell'ambiente circostante, in tutta la vita sociale, possono permettere un futuro degno dell'uomo. La situazione in cui ci troviamo ci chiama a definire che cosa è il socialismo e come costruirlo. I mutamenti rivoluzionari nell'Unione Sovietica sono iniziati dall'alto. Ma soltanto la risposta dal basso, i movimenti nella società, possono renderli irreversibili. Il Fronte popolare è sorto come precursore della fine di un sistema politico stagnante ed estraneo al popolo.
Il popolo dell'Estonia si è nuovamente destato alla politica.
1. Il Fronte popolare è un movimento politico popolare che si basa sull'iniziativa civile i cui contenuti sono rappresentati dalla perestrojka, che muove dai principi della democrazia e dell'umanesimo: è la realizzazione della volontà del popolo mediante gli organi elettivi di rappresentanza e mediante il controllo della società sull'attività degli organi statali.
Il Fronte popolare rappresenta la garanzia sociale per la costruzione di uno Stato di diritto che permetta alla società di intervenire come forza politica ed escluda la manipolazione del popolo anche a nome del popolo. L'obiettivo fondamentale del Fronte popolare è quello di sviluppare nel popolo la cultura politica e l'iniziativa civile, e di costruire il meccanismo della democrazia, al fine di contribuire alla costruzione di un reale potere popolare e allo sviluppo economico equilibrato di una società nella quale siano garantiti tutti i diritti dell'uomo. Gli obiettivi fondamentali del Fronte popolare, la sua collocazione legale e le basi fondamentali della sua attività sono definiti nella Carta del Fronte Popolare.
Dal punto di vista programmatico la cosa più importante, oggi, è la realizzazione della reale autonomia statale e cioè la conquista della indipendenza politica, economica e culturale della RSS Estone (Repubblica Socialista Sovietica Estone). Ciò significa:
a) la rottura del sistema centralizzato e burocratico-amministrativo creatosi nel periodo dello stalinismo e della stagnazione, e la trasformazione dell'Urss da Stato formalmente federale in Unione di Stati realmente sovrani fondata sul principio della Confederazione;
b) la costruzione di uno Stato di diritto nel quale l'uomo sia il valore fondamentale; di uno Stato nel quale sia il popolo a creare il diritto e lo Stato abbia obblighi e responsabilità di fronte ai cittadini, così come i cittadini di fronte allo Stato;
c) la decentralizzazione del potere e la delega delle necessarie competenze alle città, alle regioni, alle istituzioni e alle imprese;
d) la trasformazione degli attuali Soviet in assemblee di competenza dei rappresentanti popolari, titolari del pieno potere sul proprio territorio;
e) il passaggio della RSS Estone alla applicazione del principio del rendimento economico e lo sviluppo del calcolo economico regionale in tutta l'Unione Sovietica.
Il raggiungimento di questi obiettivi è necessario al fine di assicurare in Estonia lo sviluppo irreversibile del corso della perestrojka iniziato dalla parte più avanzata del PCUS.
2. Il Fronte popolare sostiene le posizioni dei collettivi e delle associazioni locali e di altri che tendono alla perestrojka della società. La condizione per far parte del F.P. è il potenziamento nelle iniziative dei principi democratici. L'attività nel Fronte popolare è incompatibile con i punti di vista conservatori-stalinisti, con la volontà di conservare i metodi autoritari, con le concezioni nazionalistiche e di grande potenza. La partecipazione al F.P. non è limitata dall'appartenenza ad un partito, ad una religione o ad una nazionalità.
Benché in diversi gruppi della società possano esistere interessi e opzioni particolari su questioni singole, l'unità delle forze che sostengono la perestrojka, e le loro potenti pressioni sul sistema della stagnazione al fine del suo superamento, è una condizione fondamentale. Il Fronte popolare collabora con le altre associazioni democratiche esistenti o in via di formazione in Urss e all'estero, e in particolare con l'Unione dei piccoli popoli.
L'obiettivo del F.P. è la costruzione di una Estonia nella quale tutti i cittadini si sentano liberi e difesi.
3. I fondamenti ideali ed etici del F.P. sono rappresentati dai valori umani universali della democrazia, del pluralismo, della giustizia sociale, dell'internazionalismo, del riconoscimento della sovranità di tutti i popoli e della difesa dei diritti dell'uomo. Il F.P. si attiene alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ai patti relativi e agli articoli della Costituzione che definiscono i diritti, le libertà e i doveri dei cittadini.
Il F.P. appoggia i principi che radicalmente sostengono il corso della perestrojka approvato al XXVII congresso e alla XIX Conferenza pansovietica del Pcus, ed agisce per la realizzazione della piattaforma sostenuta dalla delegazione del P.C. Estone alla conferenza pansovietica.
4. I rapporti di reciprocità fra il F.P. e le associazioni e i movimenti sociali si costruiscono sul piano del dialogo democratico e della collaborazione. Le pressioni diverse eventualmente esercitate sugli organi del F.P. verranno rese pubbliche. Il partito comunista può influire sul F.P. con gli strumenti della democrazia, tramite l'attività dei comunisti aderenti al F.P.
5. Il Fronte popolare difende il diritto degli estoni a rimanere la principale nazione, che gode di tutti i diritti civili sul suo proprio e originario territorio. Perciò è necessario bloccare la crescita del peso specifico della popolazione non estone della repubblica, giacché, anche in mancanza della non crescita meccanica, sugli estoni grava il pericolo di diventare minoranza nella propria patria. E opportuno creare favorevoli condizioni per la crescita della natalità degli estoni. Nello stesso tempo non si può permettere la violazione dei diritti democratici dei cittadini di altre nazionalità.
6. Il Fronte popolare lotta per la pace e, conseguentemente, per il disarmo e la demilitarizzazione della società; sostiene l'idea della dichiarazione di tutti i paesi e regioni baltici come parte del nord denuclearizzato, ed anche l'allontanamento delle armi di sterminio di massa che si trovano sul territorio estone, e la diminuzione della quantità delle armi convenzionali. (...)