Introduzione

Iniziamo il nostro lavoro di informazione e di riflessione sul ruolo di Stalin riportando alcuni degli scritti e interventi del 1917. La questione non è cronologica, bensì di definizione di una posizione politica nel periodo cruciale che precede la presa del potere. Come abbiamo già avvertito in precedenza, gli scritti che andiamo pubblicando non hanno solo valore storico, ma fanno emergere posizioni che sono organiche al pensiero dei comunisti.

Iniziamo con la questione della guerra. Lo scritto è del 16 marzo 1917, pubblicato sulla Pravda, intitolato appunto 'La guerra'. Qual'è la particolarità di questo scritto? In esso vengono definite con molta chiarezza le posizioni dei bolscevichi e definite soprattutto nei confronti dei socialpacifisti che cercano di contrabbandare il richiamo alla difesa della patria paragonando la Russia del 1917 alla Francia del 1792. Come è noto la difesa della rivoluzione francese e della repubblica contro la reazione europea, sottolinea Stalin, è ben altra cosa che accettare l'invito a partecipare alla guerra imperialista. La Russia non doveva continuare la guerra, ma ritirarsi da questa guerra e intavolare trattative di pace. I socialpacifisti e il governo provvisorio invece volevano continuare la guerra a fianco delle potenze imperialiste.

Per inquadrare l'evoluzione della situazione e il punto di vista di Stalin su tale evoluzione è importante lo scritto 'superati dalla rivoluzione' apparso sulla Pravda del 4 maggio 1917. Lo scritto concerne l'analisi della posizione del comitato esecutivo del soviet di Pietrogrado che sostituisce la questione della presa del potere con la discussione sulle candidature e la questione della guerra con l'invito a non rifiutarsi ad effettuare le operazioni offensive che la situazione militare può richiedere. Stalin in questo scritto pone all'ordine del giorno il ruolo del soviet, il suo contenuto di classe contro l'interpretazione democraticista che tenta di contrapporsi al significato rivoluzionario di questi organismi.

E' con lo scritto del 13 ottobre 1917 apparso su 'Roboci Put' che Stalin chiarisce la posizione dei bolscevichi sui soviet. Che cos'è il potere dei soviet, in che cosa si distingue da qualsiasi altro potere? Questo è l'interrogativo a cui Stalin dà una risposta netta. Esso non è, egli dice, un organismo rappresentativo indistinto in una fase di trasformazioni rivoluzionarie. Il soviet è l'organismo con cui si esercita la dittatura del proletariato e dei contadini rivoluzionari. E' uno strumento con cui si affrontano le trasformazioni che la la fase rivoluzionaria esige. In questo modo si dà risposta alle interpretazioni ambigue con cui menscevichi e socialisti rivoluzionari cercavano di mascherare la deriva istituzionale che il comitato esecutivo centrale del soviet di Pietrogrado voleva imprimere alla situazione. Il soviet dunque come strumento della rivoluzione e della dittatura delle classi sfruttate.

Ovviamente, sia che si tratti della guerra che della funzione dei soviet, Stalin si trova sulla scia di Lenin, il Lenin delle 'tesi d'aprile'. Il fatto è che egli si trova, come gli scritti dimostrano, esattamente in quest'ambito.

Per capire il ruolo di Stalin nei mesi cruciali che precedono la presa del potere è importante evidenziare la sua posizione rispetto agli avvenimenti del 3-4 luglio 1917, quando una grande manifestazione, armata, non decisa dai bolscevichi, ma alla quale essi presero parte, venne usata dai socialpacifisti e dalla borghesia per un'azione repressiva a largo raggio. A proposito di questi avvenimenti Stalin non solo ripete la tesi ufficiale dei bolscevichi che non si poteva aprire lo scontro finchè i soviet non si fossero schierati con l'insurrezione, ma è incaricato del rapporto alla conferenza straordinaria dell'organizzazione di Pietrogrado del 16 luglio e al congresso del POSDR(b) del 26 luglio.

Posizioni politiche e ruolo dirigente del partito, in un momento in cui Lenin era nella clandestinità, rendono omaggio a una verità su Stalin definito dagli anticomunisti 'rivoluzionari' gregario e oscuro burocrate dell'ottobre rosso.

Concludono questa rassegna di scritti del 1917 gli appunti sul discorso al comitato centrale del 16 ottobre in cui egli dichiara che bisogna prendere fermamente e irrevocabilmente il cammino dell'insurrezione.

La Redazione