!DOCTYPE HTML PUBLIC "_//W3C//DTD HTML 4.0//EN" "http://www.w3.org/TR/REC-html140/strict.dtd">

Manifesto del Comitato esecutivo
sugli avvenimenti tedeschi dopo il putsch di Kapp


Testo del 25 marzo 1920, da Manifest, cit. pp. 241-246 e in italiano A. Agosti, op.cit. pp.101-104.


Sulla guerra civile in Germania


  Agli operai tedeschi! Agli operai del mondo intero!

Per quanto presto possano finire le lotte che oggi si svolgono nelle strade delle città tedesche, gli avvenimenti che accadono sotto i nostri occhi costituiscono uno degli aspetti più significativi della storia della rivoluzione proletaria internazionale.

Per un anno e mezzo il governo dei socialdemocratici bianchi, degli assassini di Karl Liebknecht e di Rosa Luxemburg, ha sistema­ticamente disarmato gli operai tedeschi e armato i rampolli della bor­ghesia tedesca. La socialdemocrazia bianca ha spianato la strada ai gene­rali bianchi. E quando a questi generali bianchi è parso di essersi raffor­zati abbastanza, quando hanno ritenuto la rivoluzione tedesca suffi­cientemente demoralizzata grazie all'opera della socialdemocrazia tradi­trice, allora hanno cercato di realizzare in Germania un sovvertimento controrivoluzionario.

Tuttavia si sono sbagliati. Una scintilla elettrica è corsa fra tutti i proletari tedeschi senza eccezione. La vile banda degli Ebert e dei Noske è fuggita da Berlino per timore dei propri generali; ma l'eroico proletariato berlinese, con un unico e possente sforzo, ha abbattuto il governo dei generali bianchi, il quale ha potuto durare solo qualche giorno. La controrivoluzione dei generali ha suscitato sorpresa; essa ha aperto gli occhi anche a quegli strati più arretrati dei lavoratori che, demoralizzati dalla propaganda della socialdemocrazia gialla, avevano finora confidato nel governo di Ebert e di Noske. Con un violento sussulto, il proletariato berlinese ha scacciato dalla sua città la banda di Lüttwitz e Kapp. La fiammata dello sciopero generale si è estesa a quasi tutta la Germania. Il proletariato tedesco, per tre volte tradito e per quattro ingannato dalla socialdemocrazia gialla, decapitato dagli assassini di Noske e dissanguato nelle numerose battaglie ingaggiate, si è presentato al mondo intero come classe di giganti, tra lo spavento di tutta la borghesia e la sorpresa dell'intera socialdemocrazia piccolo-borghese. Di conseguenza, appena ha avuto luogo lo sciopero generale e gli operai tedeschi hanno preso le armi, i socialdemocratici bianchi hanno cominciato nuovamente a riconciliarsi con i generali bianchi. Di fronte ai fantasmi rossi del comunismo la socialdemocrazia traditrice e la borghesia controrivoluzionaria si sono unite nuovamente in un unico blocco, in un'unica massa reazionaria.


[Ebert e compagni non esiteranno a rivolgere contro il proletario in­sorto in armi quelle stesse truppe che sono state protagoniste del putsch; e i governi dell'Intesa si preparano a prestargli tutto l'aiuto militare neces­sario.]


Eppure malgrado tutto ciò il movimento proletario in Germania si sviluppa con tenacia ammirevole. Gli operai tedeschi hanno già in mano tre grandi regioni del paese. Gli operai tedeschi hanno preso le armi. Questa è la cosa principale. E non c'è forza al mondo che possa di nuovo togliere le armi agli operai tedeschi, poiché essi hanno com­preso che se gli operai vengono disarmati ancora una volta la ditta­tura militare è inevitabile. In circostanze incredibilmente difficili è sorta in Germania l'Armata rossa. Ed essa prospera malgrado tutto, tra lo spavento degli oppressori del proletariato e tra la gioia degli operai di tutti i paesi. La nascita di un'Armata rossa stabile, anche se provvisoriamente ancora esigua, ha un'enorme importanza per la sorte della rivoluzione proletaria in Germania. Non minore conquista è il fatto che i lavoratori della terra e i braccianti agricoli si uniscano in gran numero ai proletari insorti delle città, si armino e si affrettino a soccorrere - come reparti di riserva - le avanguardie delle città. La guerra civile in Germania non finirà fintanto che la vittoria non arriderà agli operai. Né un nuovo tradimento dei «capi» dei sinda­cati né precari compromessi escogitati dall'ala destra degli «indipen­denti», i quali non si distinguono dai vari Scheidemann e compagni, possono salvare il potere della borghesia. La lezione è stata troppo chiara, l'urto che ha messo in movimento l'intera Germania operaia troppo forte. Il cammino degli operai della Germania verso il potere è irto di spine. La borghesia ed i suoi servi, i socialdemocratici bianchi, oppongono un'accanita resistenza. Tuttavia nulla può salvare il dominio borghese. Il trono della borghesia vacilla anche in Germania. Se i capi­talisti francesi e inglesi mandassero anche domani le loro truppe per domare gli operai tedeschi, dopodomani vedrebbero con spavento come i soldati da loro inviati fraternizzano con gli operai tedeschi. L'inter­vento dei capitalisti francesi e inglesi farà traboccare l'onda del comu­nismo in Inghilterra e in Francia ed affretterà semplicemente in questi paesi la rivoluzione proletaria che sta maturando. La borghesia non può sfuggire al suo destino. La rivoluzione proletaria e l'instaurazione del potere sovietico in tutta l'Europa sono inevitabili, cosi come il sorgere del mattino dopo la buia notte.

Che cosa ha dimostrato agli operai di tutti i paesi il crollo del tentativo controrivoluzionario in Germania? Questo tentativo ha ancora una volta dimostrato con viva chiarezza quanto avesse ragione l'Inter­nazionale comunista, quando dichiarava ripetutamente: nell'epoca iniziale della guerra civile solo due dittature sono possibili, o la dittatura del proletariato, la quale libera l'umanità intera e ricostruisce tutta quanta la vita su basi comuniste, o la dittatura dei borghesi e dei generali più reazionari e più brutali, che stringono il laccio al collo della classe operaia e spingono l'umanità verso nuove guerre. O l'una o l'altra ditta­tura. Non esiste via di mezzo.

Grazie ai traditori della socialdemocrazia tedesca la rivoluzione tedesca è giunta a un bivio. Per un anno e mezzo essa ha percorso una parabola discendente; per la classe operaia tedesca sorge una nuova stella. La rivoluzione tedesca ripercorre la parabola ascendente e giungerà alla completa vittoria. La vittoria del potere sovietico in Germania fa progredire con forza gigantesca in tutti i paesi la causa della rivolu­zione proletaria. L'alleanza delle due repubbliche sovietiche - la Russia e la Germania - rafforzerà sia l'una che l'altra e aprirà la strada agli operai tedeschi e russi per regolare la vita economica e per salvare il popolo dalla fame. L'alleanza delle due repubbliche sovie­tiche diventerà quell'enorme magnete che attirerà il cuore dei prole­tari del mondo intero. E all'alleanza delle due repubbliche sovietiche aderiranno, uno dopo l'altro, i nuovi paesi nei quali vincerà la ditta­tura del proletariato.

Operai tedeschi! Ora potete tutti vedere dove porta la politica della socialdemocrazia bianca. Ora vedete con piena chiarezza come Scheidemann ed Ebert vi tradiscono con la borghesia tedesca. Ora vedete come le bande mandate da Ebert e da Scheidemann non colpiscono sol­tanto i comunisti, ma, come ad Adlershof, anche gli operai socialde­mocratici che vogliono lottare armi alla mano contro la reazione. Arma­tevi, proletari tedeschi! Prendete armi dovunque potete trovarne! Isti­tuite dei consigli. La situazione attuale infonderà loro nuova vita: la socialdemocrazia gialla non può ora soffocare i consigli, come fece un anno fa. Organizzate la vostra Armata rossa! Create ovunque è possi­bile truppe rosse, senza più frapporre indugio.


[Gli operai tedeschi non possono limitarsi ad aspettare che sia attuato un nuovo tentativo controrivoluzionario dei generali guglielmini, questa volta scopertamente appoggiato dai socialdemocratici. E gli operai austriaci devono prendere l'iniziativa prima che anche nel loro paese sia instaurata una dittatura militare. Quanto alla classe operaia dei paesi dell'Intesa, essa deve opporsi ad ogni tentativo delle classi dominanti di soffocare l'immi­nente rivoluzione tedesca.]


Soldati francesi, inglesi e belgi! Quando vi si manda contro i vostri fratelli, gli operai tedeschi insorti, quando vi si costringerà a puntare le baionette contro i proletari tedeschi affamati, contro le loro donne e le loro madri, puntatele invece contro il vostro governo bor­ghese, andate incontro agli insorti, fraternizzate con loro. Pensate che non c'è crimine più grande per un lavoratore onesto di quello di mac­chiarsi le mani con il sangue degli operai di un altro paese. Sappiate che gli operai tedeschi lottano per il pane, per la pace, per la libertà. Sappiate che la guerra terminerà soltanto quando metteremo fine, con mano ferma, al potere dei capitalisti.