Gorbaciov va incriminato
per alto tradimento

Traduzione dai testi francese e inglese riportati il 22 dicembre 2015 da FortRuss [qui] che riproduce la notizia di RusVesna [qui] del 17 dicembre. Il titolo è nostro.


Sulla base di due tra i più importanti colloqui telefonici dell'epoca attuale, un deputato russo chiede l'apertura di un'inchiesta per tradimento contro Gorbaciov

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Georgy Fedorov, membro della Camera Pubblica della Federazione Russa, ha inviato una denuncia al procuratore generale Yuri Chaika chiedendogli di controllare i contenuti dei colloqui tra alti dirigenti dell'URSS e il presidente americano alla luce degli articoli del Codice Penale su "tradimento" e "divulgazione di segreti di stato" e se necessario incriminarli.

La cosa nasce dalla descretazione delle trascrizioni dei colloqui telefonici in cui i massimi dirigenti politici, cioè Mikhail Gorbaciov e Boris Yeltsin, informano George W. Bush della dissoluzione dell'URSS.

Le trascrizioni delle conversazioni telefoniche dell'8 e del 25 dicembre 1991 sono state pubblicate dai media (in particolare dal giornale Komsoomolskaya Pravda).

La Komsoomolskaya Pravda scrive che Boris Yeltsin chiamò il presidente americano Bush e parlò con lui per più di 28 minuti subito dopo la firma dell'accordo di Bialowieza dell'8 dicembre 1991 che creava la Comunità degli Stati Indipendenti.

Due settimane dopo, il 25 dicembre, il primo (e ultimo) presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov chiamò a sua volta George W. Bush e il colloquio durò 22 minuti.

I dettagli di questi colloqui per molto tempo potevano solo essere oggetto di speculazione, perchè i nostri servizi speciali non li avevano registrati. L'avevano fatto però gli americani, ma li avevano secretati. Erano custoditi nella Biblioteca Presidenziale nello stato del Texas. Soltanto nel 2008 Bush junior desecretò i documenti che adesso sono custoditi in copia al Centro Yeltsin recentemente aperto a Yekaterinburg.

"In fase di pianificazione del museo, trovammo queste trascrizioni nel catalogo della Biblioteca Presidenziale George Bush, ne facemmo richiesta e ricevemmo una copia elettronica. Si sente spesso affermare che Yeltsin e Gorbaciov 'si precipitarono' ad aggiornare il presidente americano sul collasso dell'Unione Sovietica, ma non è così. In effetti la situazione era complessa. L'Unione Sovietica si era dissolta e bisognava informare il presidente degli Stati Uniti che l'arsenale nucleare dell'URSS era sotto controllo", queste le parole di Dmitry Pushmin, dirigente dell'archivio Yeltsin.

Georgy Fedorov ritiene che il contenuto di questi colloqui sia testimonianza diretta del fatto che Yeltsin e Gorbaciov lavoravano coscientemente per gli Stati Uniti e per la distruziuone dell'URSS e che si tratta dunque di voltagabbana e traditori. Per questo si è rivolto all'ufficio del Procuratore Generale affinchè apra un'indagine e li incrimini per "alto tradimento" e "divulgazione di segreti di stato".

"Se ci sono figure storiche per cui nutro un odio sincero e profondo, sono proprio Yeltsiun e Gorbaciov. Sono sempre stato convinto che la distruzione dell'URSS fu il risultato del tradimento dell'elite, compreso il ruolo cosciente dei capi di stato. Ma fino a poco tempo fa la mia analisi era sostenuta solo da osservazioni generali e informazioni informali. Ma adesso che le trascrizioni di questi colloqui sono accessibili al pubblico tutte le tessere del puzzle vanno al loro posto. Sono veri traditori e dovrebbero essere giudicati come tali a norma di legge" - così si è espresso Fedorov in un'intervista a "Pianeta Russo".

Ed ecco le trascrizioni:

"Voglio informarla personalmente, signor Presidente"

Colloquio telefonico col Presidente della Repubblica Russa, Yeltsin.
Partecipanti: George W. Bush, Presidente degli Stati Uniti; Boris Yeltsin, Presidente della Repubblica Russa.
8 dicembre 1991, ore 13.08 - 13.36. Studio Ovale.


Presidente Bush: Buongiorno Boris, come va?
Presidente Yeltsin: Buongiorno signor Presidente. Sono molto contento di sentirla. Signor Presidente, avevamo stabilito che in caso di avvenimenti di estrema importanza ci saremmo informati reciprocamente, io avrei informato lei e lei me. Oggi nel nostro paese si è verificato un avvenimento molto importante e desidero informarla personalmente, prima che lei lo apprenda dalla stampa.
Presidente Bush: Naturalmente, la ringrazio.
Presidente Yeltsin: Siamo qui convenuti, i dirigenti di tre repubbliche, la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia. Ci siamo riuniti e dopo lunghe discussioni, che hanno preso quasi due giorni, siamo giunti alla conclusione che il sistema attuale e il Trattato dell'Unione che siamo sollecitati a firmare non ci vanno bene. Dunque ci siamo riuniti e appna qualche minuto fa abbiamo firmato un accordo comune. Signor Presidente, noi dirigenti di tre repubbliche - la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia - notando che i negoziati sul nuovo trattato dell'Unione sono a un punto morto, riconosciamo che ci sono ragioni oggettive che spingono alla creazione di stati indipendenti.
Inoltre, considerando che la politica miope della Direzione Centrale ci ha portato a crisi economiche e politiche che hanno interessato tutte le sfere della produzione e le diverse categorie della popolazione, noi, comunità di Stati indipendenti di Bielorussia, Ucraina e Russia abbiamo firmato un accordo. Tale accordo, che consiste di 16 articoli, porta di fatto alla creazione della Comunità o gruppo di Stati indipendenti.
Presidente Bush: Capisco.
Presidente Yeltsin: I membri della Comunità desiderano rafforzare la pace e la sicurezza internazionale. Garantiscono anche il rispetto di tutti gli obblighi derivanti dagli accordi e trattati internazionali firmati dall'ex Unione Sovietica, compreso il debito estero. Siamo anche a favore di un controllo unificato sulle armi nucleari e della non-proliferazione. L'accordo è stato firmato dai capi di tutti gli Stati che hanno partecipato al negoziato, Bielorussia, Ucraina e Russia.
Presidente Bush: Bene.
Presidente Yeltsin: Il presidente della repubblica e del Soviet supremo della Bielorussia è qui con me nella stanza da cui chiamo. Ho anche appena finito di parlare col presidente del Kazakhstan, Nazarbayev. Gli ho letto il testo integrale dell'accordo, con tutti i 16 articoli. Ha espresso pieno sostegno alle nostre iniziative, si è detto pronto a firmare l'accordo e si appresta a prendere un volo diretto all'aeroporto di Minsk per la firma.
Presidente Bush: Capisco.
Presidente Bush: Boris, le sono grato per aver chiamato e per la sua franchezza. Esamineremo subito tutti e 16 i punti. Come pensate che reagirà la Direzione Centrale?
Presidente Yeltsin: Ne ho parlato per prima cosa col Ministro della Difesa Shaposhnikov. Vorrei leggerle l'articolo 6 dell'accordo. Shaposhnikov è totalmente d'accordo e sosterrà la nostra posizione. Le leggo l'articolo 6 ...
Presidente Bush: Naturalmente ci riserviamo di esaminare attentamente tutti gli articoli. Ci rendiamo conto che queste questioni dovrebbero essere affrontate dai protagonisti e non da parti terze come gli Stati Uniti.
Presidente Yeltsin: Questo possiamo garantirlo, signor Presidente.
Presidente Bush: Bene, buona fortuna e grazie per aver chiamato. Vedremo quale sarà la reazione della Direzione Centrale e delle altre repubbliche. Il tempo ce lo dirà.
Presidente Yeltsin: Sono convinto che le altre repubbliche ci comprenderanno e presto si uniranno a noi.
Presidente Bush: La ringrazio ancora di aver chiamato dopo un evento storico di tale portata.
Presidente Yeltsin: La saluto

Fine della conversazione.

"Alla fine ho deciso di fare [la dichiarazione] oggi stesso"

Colloquio telefonico con Mikhail Gorbaciov, Presidente dell'Unione Sovietica.
Partecipanti: George W. Bush, Presidente degli Stati Uniti; Mikhail Gorbaciov, Presidente dell'URSS.
25 dicembre 1991, ore 10.03 - 10.25. Camp David.


Presidente Bush: Buongiorno Mikhail.
Presidente Gorbaciov: George, caro amico, lieto di sentire la tua voce.
Presidente Bush: sono felice di sentirti in questo gran giorno, una giornata storica. Grazie di aver chiamato.
Presidente Gorbaciov: Consentimi di iniziare con la parte più piacevole. Vorrei augurare a te, a Barbara e a tutta la vostra famiglia un buon Natale. Ho riflettuto sul momento in cui fare la mia dichiarazione, se martedì oppure oggi. Alla fine ho deciso che la farò oggi stesso, nel tardo pomeriggio. Perciò voglio innanzitutto dirti buon Natale e farti i miei migliori auguri.
E adesso ti devo dire che tra due ore circa parlerò alla televisione di Mosca, facendo una breve dichiarazione sulla decisione che ho preso. Ti ho inviato una lettera, George. Spero che la riceverai presto. Nella lettera ho esposto le cose più importanti.
Adesso desidero rimarcare il grande apprezzamento per quanto abbiamo fatto per tutto il tempo in cui abbiamo lavorato insieme - quando eri vicepresidente e più tardi quando sei diventato presidente degli Stati Uniti. Spero che tutti i dirigenti dei paesi della Comunità, e in particolare della Russia, comprenderanno il valore della condivisione delle lezioni apprese dai dirigenti dei nostri due paesi e comprenderanno la responsabilità che hanno di preservare e approfondire questa importante risorsa.
Nella nostra Unione le discussioni sul tipo di stati che bisognava creare non sono andate nella giusta direzione, quella che io ritenevo giusta. Ma ti voglio rassicurare che userò tutta la mia influenza politica e la mia credibilità per fare in modo che la nuova Comunità sia una realtà effettiva. Sono contento che i dirigenti della Comunità abbiano già raggiunto accordi ad Alma-Ata sulle questioni nucleari e strategiche importanti. Spero che a Minsk saranno affrontate altre questioni per dar vita a un meccanismo di cooperazione tra le repubbliche. George, consentimi di esprimere quello in cui credo, che è estremamente importante.
Presidente Bush: Ti ascolto.
Presidente Gorbaciov: Naturalmente voi dovrete continuare il processo di riconoscimento di tutti questi paesi. Ma vorrei che vi rendeste conto di quanto sia importante per il futuro della Comunità fare in modo che i processi di disintegrazione e distruzione non peggiorino. Perciò è nostro comune dovere facilitare il processo di cooperazione tra le repubbliche. Permettimi di insistere su questo punto. E poi, la Russia, questo è il secondo punto importante dei nostri colloqui. Davanti a me sulla scrivania c'è il decreto del Presidente dell'URSS sulle mie dimissioni. Rinuncio anche alla responsabilità di Comandante Supremo e delego l'autorità per l'uso delle armi nucleari al Presidente della Federazione russa. Insomma io vado fino in fondo nel portare a termine il processo costituzionale. Posso assicurarti che tutto è sotto stretto controllo. Nel momento stesso in cui annuncio le mie dimissioni, il decreto entrerà in vigore.
Non ci saranno disaccordi. Puoi passare una vigilia di Natale tranquilla. Tornando ora al tema della Russia, voglio ribadire ancora una volta che dobbiamo fare tutto il possibile per sostenerla. Da parte mia farò tutto ciò che è in mio potere per sostenere la Russia. Ma i nostri partner devono cercare di fare altrettanto e fare la loro parte per aiutare e sostenere la Russia.
Quanto a me, non mi andrò a rintanare nella foresta o nei boschi. Resterò politicamente attivo e manterrò una vita politica, con lo scopo precipuo di favorire il processo iniziato con la perestroika e la nuova mentalità nella politica estera.
I rappresentanti della vostra stampa mi hanno spesso rivolto domande sulla nostra relazione personale. In questo momento storico, voglio che tu sappia quanto apprezzo la nostra cooperazione, condivisione e amicizia. Il nostro ruolo può cambiare, ma voglio assicurarti che quello che abbiamo compiuto non cambierà. Raisa ed io facciamo a te e a Barbara i più fervidi auguri.
Presidente Bush: Mikhail, innanzitutto voglio esprimere la mia riconoscenza per avermi chiamato. Ho ascoltato il tuo messaggio con grande attenzione. Continueremo a fare la nostra parte, specialmente riguardo alla Repubblica Russa con le sue enormi difficoltà che potrebbero ancora aggravarsi con l'inverno.
Sono lieto che tu non vada a nasconderti nella foresta ma continui l'attività politica. Sono convinto che andrà a beneficio della nuova Comunità. Ti ringrazio per la tua chiarificazione circa le armi nucleari. E' una questione vitale di importanza internazionale e sono grato a te e ai dirigenti delle repubbliche per l'eccellente processo di organizzazione e attuazione. Ho preso nota del fatto che la responsabilità costituzionale al riguardo passa a Boris Yeltsin. Ti assicuro che continueremo a cooperare strettamente su questo piano [...]
Presidente Gorbaciov: Grazie, George. Sono lieto di quello che ho sentito oggi. Ti saluto e ti stringo la mano. Mi hai detto molte cose importanti e ti ringrazio per questo.
Presidente Bush: Buone cose, Mikhail.
Presidente Gorbaciov: Arrivederci

Fine della conversazione