Jiang Zemin
"Teniamo alta la grande bandiera della teoria di Deng Xiaoping per un'avanzata integrale della causa della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi nel XXI secolo"

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12 settembre 1997

Rapporto presentato al 15° Congresso del Partito Comunista Cinese. Traduzione dal testo pubblicato in "Beijing Review", ed. inglese, e in "Beijing Information", ed. francese n° 40, 6 Ottobre 1997, a cura di Antonio Ceccotti. Il testo italiano è stato pubblicato da Aginform (www.aginform.org/rapporto.html) e poi dalle edizioni La Città del Sole, Per la critica dell'ideologia borghese, collana di interventi e documenti diretta da Domenico Losurdo, n. 5, novembre 2000.


Compagni,
Vorrei presentare un rapporto al Congresso a nome del 14° Comitato Centrale.
Il 15° congresso del Partito comunista cinese è un congresso estremamente importante. Si tiene alla svolta del secolo per aprire nuovi orizzonti per l'avve­nire e garantirà che l'intero Partito porti a termine le disposizioni del compa­gno Deng Xiaoping e avanzi, senza tentennamenti e in modo trionfale, secondo la corretta linea adottata a partire dalla terza sessione plenaria dell'11° Co­mitato Centrale [del 1978, N.d.R.].

Il tema del congresso è tenere alta la grande bandiera della teoria di Deng Xiaoping per un'avanzata integrale della causa della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi nel Ventunesimo secolo.

La questione della bandiera è di estrema importanza. La bandiera rappre­senta il nostro orientamento e il nostro simbolo. Rispettare con fermezza la linea formulata nella terza sessione plenaria dell'11° Comitato Centrale, significa te­nere alta con fermezza la bandiera della teoria di Deng Xiaoping. Dopo la morte del compagno Deng Xiaoping, è ancor più necessario che l'intero Partito man­tenga un alto livello di consapevolezza e di lealtà su tale questione.

Per fare avanzare in maniera integrale la nostra causa nel Ventunesimo secolo, dobbiamo afferrare ogni occasione senza esitazione e aprire nuove vie, piuttosto che seguire i sentieri battuti. Assumendo lo sviluppo economico come nostro compito principale, dobbiamo fare nuovi progressi nella ristrutturazio­ne economica, approfondire la riforma del sistema politico e sviluppare con grande serietà la cultura e l'etica socialista. Questi aspetti del nostro lavoro devono essere praticati simultaneamente, allo scopo di promuovere uno svilup­po economico e un progresso sociale integrale.

Questo tema è stato definito alla luce delle esigenze della nostra epoca e delle aspirazioni del popolo.


I.
Uno sguardo indietro e in avanti alla svolta del secolo

Poiché il congresso del Partito si tie­ne verso la fine del Ventesimo secolo, comprendiamo tutti che il nostro Partito si assume una grande responsabilità sto­rica per il destino della nazione cinese.

Cambiamenti sconvolgenti si sono verificati in Cina nel corso di questo se­colo, dal 1900 - quando le forze alleate delle Otto potenze occuparono Beijing, imponendo alla nazione cinese una grande umiliazione e portando il Paese al limite della sottomissione - fino al 2000, quando la Cina si prepara a gode­re di un livello di vita relativamente agiato sulla base del socialismo e si av­vicina a grandi passi verso la meta della prosperità e della potenza.

Dopo la guerra dell'Oppio del 1840, la Cina venne ridotta a paese semicolo­niale e semifeudale. La nazione cinese dovette affrontare due grandi obiettivi storici: conquistare l'indipendenza na­zionale e la liberazione del popolo e ren­dere il paese prospero e forte, e realiz­zare la prosperità comune del popolo. Il primo obiettivo è stato posto allo scopo di eliminare gli ostacoli e di creare le condizioni preliminari essenziali per il compimento del secondo.

Quest'ultimo secolo ha visto il po­polo cinese attraversare tre svolte stori­che sulla sua strada verso il progresso e ha visto la nascita di Sun Yatsen, Mao Zedong e Deng Xiaoping, tre grandi personalità che furono all'avanguardia nella loro epoca.

La prima svolta fu la rivoluzione del 1911, che rovesciò la monarchia autocra­tica che regnava sulla Cina da millenni. Questa rivoluzione fu guidata dal Dr. Sun Yatsen, che fu il primo a proporre lo slo­gan del "ringiovanimento della Cina" e aprì la strada alla rivoluzione nazionale e democratica in senso realmente moder­no. La rivoluzione del 1911 non riuscì a cambiare la natura sociale della vecchia Cina e a liberare il popolo dalla sua dura sorte, ma aprì la strada al progresso in Cina e rese impossibile un'ulteriore sta­bilità del regime reazionario.

La seconda svolta fu segnata dalla fondazione della Repubblica popolare cinese e dall'instaurazione del sistema socialista. Questo fu realizzato dopo la fondazione del Partito comunista cine­se e sotto la guida della prima genera­zione di direzione collettiva raggruppa­ta attorno a Mao Zedong. Grazie alla spedizione del Nord [strappato ai "si­gnori della guerra ", con la conquista finale di Beijing, da nazionalisti e co­munisti allora uniti, N.d.R.], alla rivo­luzione agraria, alla guerra di resisten­za contro il Giappone e alla guerra di liberazione [contro i nazionalisti, N.d.R.], abbiamo rovesciato le tre gran­di montagne dell'imperialismo, del feu­dalesimo e del capitalismo burocratico. Il popolo cinese si è alzato in piedi. Sul­la base della Nuova Democrazia, ha pre­so la via del socialismo e ha ottenuto grandi risultati nella costruzione del so­cialismo. Fu una grande vittoria della rivoluzione popolare, quale mai l'ave­va conosciuta la storia cinese, una gran­de vittoria dal significato globale per il socialismo e la liberazione nazionale.

La riforma, l'apertura e lo sforzo di realizzare la modernizzazione socialista caratterizzano la terza svolta. Fu una nuova rivoluzione, iniziata dalla seconda generazione di direzione collettiva rag­gruppata attorno a Deng Xiaoping. Muo­vendo dai risultati ottenuti nella rivolu­zione e nella costruzione a partire dalla fondazione della Repubblica popolare, il nostro Partito ha rielaborato le esperien­ze e le lezioni della sua storia e ha traccia­to una nuova via nella costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi. La forza e la vitalità esuberanti dimostrati in Cina dal socialismo hanno suscitato l'at­tenzione del mondo intero.

Dalle grandi svolte dell'ultimo se­colo, noi traiamo queste conclusioni: solo il Partito comunista è in grado di guidare il popolo cinese a conquistare l'indipendenza nazionale, la liberazio­ne del popolo e il socialismo, aprendo la strada alla costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi, dando nuova giovinezza alla nazione, rendendo il Paese prospero e forte e accrescendo il benessere del popolo.

Con l'approssimarsi del nuovo seco­lo, affrontiamo sfide ancora più ardue e, cosa ancora più importante, siamo di fronte a condizioni favorevoli senza pre­cedenti e ad occasioni straordinarie. Dobbiamo essere lucidamente consape­voli che la concorrenza internazionale diventa sempre più acuta, che lo scarto economico, scientifico e tecnologico tra la Cina e i Paesi sviluppati ci obbliga a sopportare una pesante pressione e che noi stessi scontiamo ancora molte diffi­coltà. Al tempo stesso, dobbiamo essere consapevoli di questi fattori: innanzitut­to, la pace e lo sviluppo sono diventati i temi principali della nostra epoca. Le re­lazioni mondiali si dirigono verso la multipolarità. E' perciò ancora possibile ga­rantire un ambiente internazionale paci­fico per un periodo di tempo abbastanza lungo. La rivoluzione scientifica e tecno­logica mondiale va avanti a passi da gi­gante e l'economia continua a crescere. Questo ci ha fornito condizioni esterne favorevoli. In secondo luogo, dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese e soprattutto dopo gli ultimi 20 anni, una considerevole potenza nazio­nale complessiva è stata sviluppata in Cina. La riforma e l'apertura hanno ap­portato condizioni strutturali favorevoli al processo di modernizzazione, hanno creato sul mercato una vasta domanda e fonti di capitali e hanno dato un ruolo cre­scente alla creatività di centinaia di mi­lioni di persone. Il terzo e ancor più im­portante fattore è che il nostro Partito ha elaborato la teoria fondamentale e la li­nea essenziale per la costruzione del so­cialismo con caratteristiche cinesi, una teoria che si è dimostrata corretta nel cor­so dell'esperienza. Sono condizioni di cui noi ora disponiamo, ma che prima mancavano completamente o in parte.

La nostra capacità di cogliere le oc­casioni favorevoli è sempre stata una questione di interesse vitale nel garan­tire il successo della rivoluzione e della costruzione del socialismo. Abbiamo colto importanti occasioni storiche, ma altrettante ne abbiamo lasciate cadere. Oggi, l'intero Partito deve mantenere un elevato livello di consapevolezza, co­gliere con decisione le occasioni stori­che che la svolta del secolo ci offre e fare nuovi passi in avanti.

Con lo sguardo rivolto al prossimo secolo, abbiamo definito i nostri obiet­tivi in questi termini: nel corso del pri­mo decennio, il prodotto nazionale lor­do raddoppierà quello dell'anno 2000, il popolo godrà di un livello di vita an­cora più confortevole e una - più o meno ideale - economia socialista di mercato avrà preso forma. Grazie al­l'impegno di un altro decennio, nel mo­mento in cui il Partito celebrerà il suo centenario [2021, N.d.R.], l'economia nazionale avrà raggiunto un più alto gra­do di sviluppo e i suoi differenti sistemi saranno ulteriormente migliorati. A metà del prossimo secolo, quando la Repubblica popolare celebrerà il suo centenario, il programma di moderniz­zazione sarà stato realizzato per l'essen­ziale e la Cina sarà diventata un Paese socialista prospero, potente, democrati­co e avanzato sul piano culturale. Come ha sottolineato Deng Xiaoping, "dal momento che abbiamo le necessarie condizioni nazionali e un ambiente in­ternazionale favorevole e poiché grazie al sistema socialista abbiamo il vantag­gio di poter concentrare le nostre forze su un compito principale, ci è ora possi­bile e necessario dar vita, nel corso di un prolungato processo di modernizza­zione, a parecchi periodi di rapida cre­scita con elevati benefici economici. Dobbiamo avere questa ambizione".


II.
Il lavoro degli ultimi cinque anni

I cinque anni trascorsi da quando Deng Xiaoping fece questo discorso durante la sua visita nel Sud e il Partito tenne il suo 14° congresso nazionale nel 1992, non sono stati anni ordinari. Nel corso di questi 5 anni, il nostro Partito ha condotto il popolo di tutte le nazio­nalità del nostro Paese a resistere alle gravi prove delle turbolenze politiche sopraggiunte alla fine degli anni '80 e agli inizi degli anni '90 nel Paese e al­l'estero, e a continuare a realizzare grandi progressi sulla via del socialismo con caratteristiche cinesi. Durante que­sti cinque anni, abbiamo emancipato ancora di più le nostre menti e prodiga­to sforzi da pionieri, portando la rifor­ma, l'apertura e il processo di moder­nizzazione ad un nuovo stadio di svi­luppo. Durante questi cinque anni, nel corso di profondi cambiamenti nell'isti­tuzione dell'economia socialista di mer­cato, abbiamo gestito in maniera appro­priata il rapporto tra riforma, sviluppo e stabilità e abbiamo raggiunto grandi successi in diversi campi. Durante que­sti cinque armi, lo status internazionale della Cina si è elevato notevolmente nel contesto dei cambiamenti radicali avve­nuti nelle relazioni mondiali.

II 14° Congresso ha preso tre decisioni politiche di grande portata: in primo luogo, cogliere le occasioni per accelerare lo sviluppo; in secondo luogo, definire l'istituzione di un'economia socialista di mercato come obiettivo della ristrutturazione economica in Cina; in terzo, infine, affermare in tutto il Partito la posizione guida della teoria di Deng Xiaoping in merito alla costru­zione del socialismo con caratteristiche cinesi. Operando nello spirito del 14° Congresso, il Comitato centrale ha con­vocato sette sessioni plenarie per adot­tare programmi e piani riguardanti una serie di questioni principali che hanno un'importanza cruciale per la situazio­ne complessiva. Questioni come l'isti­tuzione di un'economia socialista di mercato, il rafforzamento della costru­zione del Partito, la formulazione delle grandi linee del 9° Piano quinquennale per lo sviluppo economico e sociale na­zionale e degli obiettivi a lungo termine fino al 2010, oltre allo sviluppo della cultura e dell'etica socialista. Nel corso di questi ultimi cinque anni, l'intero Partito si è messo in luce impegnandosi nell'attuazione integrale della sua teo­ria e della sua linea fondamentale, nel­l'applicazione scrupolosa delle impor­tanti decisioni politiche del 14° Con­gresso, nella formulazione e nel rispet­to del principio fondamentale del "co­gliere le occasioni in atto per approfon­dire la riforma e aprire ancora di più la Cina al mondo esterno, promuovere lo sviluppo e mantenere la stabilità" e nel favorire sia il progresso materiale che quello culturale ed etico. Importanti progressi sono stati fatti, in tal modo, nello sviluppo delle nostre forze produt­tive, nell'accrescimento della potenza nazionale complessiva e nel migliora­mento degli standard di vita del popolo.

Nel corso di questi cinque anni, si sono raggiunti successi notevoli nello sviluppo economico. Dal 1992 al 1996, il prodotto interno lordo è aumentato in media del 12,1% annuo. Si è registrata una rapida crescita economica mentre l'inflazione è stata efficacemente frena­ta, evitando così brusche fluttuazioni. La ristrutturazione economica ha fatto notevoli progressi. Si è accordata mag­giore attenzione all'agricoltura e la pro­duzione dei cereali e degli altri prodotti agricoli è aumentata continuamente. Le infrastrutture - compresa la protezione delle acque, i trasporti e le telecomuni­cazioni, come pure le industrie di base come la siderurgia e i settori energetici - hanno conosciuto una rapida espan­sione. La parte orientale del Paese ha conosciuto una rapida crescita economi­ca e il ritmo di sviluppo economico è stato accelerato anche nelle parti cen­trali e occidentali. L'8° Piano quinquen­nale è stato coronato da successo e si è registrato un buon inizio nella attuazio­ne del 9° Piano quinquennale.

Nuovi progressi sono stati effettuati nella riforma e nelle aperture al mondo esterno. Secondo le esigenze dell'instaurazione di un'economia socialista di mercato, abbiamo fatto grandi passi avanti nella riforma dei sistemi finan­ziario, fiscale, bancario, del commercio estero, del cambio delle divise, della pianificazione, degli investimenti, dei prezzi, della distribuzione, delle abita­zioni e della sicurezza sociale. Le forze del mercato sono state utilizzate inten­samente come strumento di base per governare l'allocazione delle risorse ed è stato impiantato in via preliminare il quadro operativo di un sistema di con­trollo macroeconomico. Abbiamo acce­lerato la riforma delle imprese di Stato dopo aver fatto esperimenti in alcune imprese selezionate. Abbiamo ulterior­mente sviluppato il modello del settore pubblico, che rimane dominante, e set­tori differenti dell'economia che si svi­luppano l'uno accanto all'altro. Abbia­mo proseguito l'espansione della coo­perazione economica e tecnologica e gli scambi con gli altri Paesi hanno cono­sciuto forti incrementi nei campi del commercio estero e dell'assorbimento dei capitali esteri e abbiamo realizzato un notevole aumento delle riserve pub­bliche di divise estere.

Abbiamo superato nuove tappe nel­la promozione del progresso culturale ed etico. Si sono registrati risultati ec­cellenti per quanto riguarda scienza, tec­nologia, educazione, cultura, salute pubblica, sport, pianificazione familia­re e altre iniziative sociali. Abbiamo ancora migliorato il lavoro di propagan­da e di direzione dell'opinione pubbli­ca e abbiamo promosso il progresso ide­ologico e etico. Si sono compiuti pro­gressi significativi nello sviluppo della democrazia socialista e nel migliora­mento del sistema giuridico. Sono state promulgate una serie di leggi e di rego­lamenti adeguati allo sviluppo di un'economia socialista di mercato e l'applicazione della legge e il lavoro giudiziario sono stati rafforzati. Il fron­te unito patriottico si è allargato, la gran­de unità di tutte le nostre nazionalità è stata ulteriormente consolidata e svilup­pata. L'unità e la stabilità sociale e poli­tica hanno fornito una garanzia impor­tante alla riforma e allo sviluppo.

Si sono realizzati progressi nella modernizzazione della difesa naziona­le. L'efficienza tattica dell'esercito è stata ulteriormente migliorata. L'esercito popolare ha dato contributi conside­revoli alla difesa della sicurezza nazio­nale, salvaguardando l'unificazione del­la madrepatria, prendendo parte allo sviluppo economico nazionale e assu­mendo compiti come l'intervento in caso di emergenze e di disastri e la for­nitura di soccorsi ai sinistrati.

Gli standard di vita del popolo sono notevolmente cresciuti. Il reddito medio annuale prò capite dedicato alle spese correnti è aumentato del 7,2% in cifre reali per gli abitanti delle città, mentre il reddito netto annuale medio prò capite è aumentato del 5,7% in cifre annuali per i contadini, facendo registrare quindi, in questo periodo, uno degli aumenti più importanti. Il mercato ha fornito un ap­provvigionamento adeguato di prodotti e le condizioni di vita del popolo, compre­si l'alimentazione, l'abbigliamento, le case, i prodotti di consumo corrente e i trasporti, sono notevolmente migliorati. I depositi di risparmio, sia nelle città che nelle campagne, sono considerevolmen­te aumentati. La popolazione rurale po­vera è diminuita di 32 milioni.

In questi ultimi cinque anni, abbiamo lavorato molto e abbiamo raggiunto ri­sultati notevoli per quanto riguarda la riu­nificazione pacifica della madrepatria. Il governo cinese ha recuperato l'esercizio della sovranità su Hong Kong, e questo è un vero conforto per molti martiri e vete­rani della rivoluzione, perché è stata can­cellata un'umiliazione centenaria della nazione cinese. E' un grande avvenimen­to, che ha riempito di gioia tutti i Cinesi e ha avuto il consenso universale della co­munità internazionale.

Abbiamo messo in atto senza tenten­namenti una politica estera indipenden­te di pace e abbiamo continuato a mi­gliorare le condizioni esterne per il pro­cesso di riforma, di apertura e di mo­dernizzazione della Cina. L'influenza della Cina negli affari internazionali è continuata ad aumentare.

Abbiamo intensificato i nostri sfor­zi per rafforzare la costruzione del Par­tito. L'intero Partito ha studiato in modo più approfondito la teoria di Deng Xia­oping sulla costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi. Sono stati fatti progressi nel rafforzamento degli orga­ni di direzione e del contingente dei quadri, con un gran numero di giovani quadri di valore che hanno occupato posti di direzione. Abbiamo raddoppia­to i nostri sforzi per migliorare il meto­do di lavoro del Partito, assicurare un'amministrazione integra e combat­tere la corruzione, e abbiamo ottenuto successi graduali. Si è rafforzata la co­struzione delle organizzazioni di base e i membri del Partito hanno svolto un ruolo esemplare e di avanguardia. L'isti­tuzionalizzazione e la standardizzazio­ne delle attività interne al Partito hanno compiuto progressi.

Tuttavia, siamo realisticamente con­sapevoli che esistono ancora difficoltà sulla strada che abbiamo davanti e che anche nel nostro lavoro ci sono difetti e imperfezioni. Quelli principali sono i se­guenti. La qualità e l'efficienza dell'eco­nomia nazionale complessiva rimango­no piuttosto deboli, una struttura econo­mica irrazionale pone ancora problemi abbastanza rilevanti e, soprattutto, parte delle imprese di Stato manca di vitalità. Il metodo di lavoro del Partito e del go­verno, 1' attuale condotta sociale e la sicu­rezza pubblica rimangono ancora al di qua delle attese del popolo; la corruzio­ne, lo spreco e lo sperpero e altri fenome­ni indesiderabili sono ancora frequenti e conoscono persino una recrudescenza; lo stile di lavoro burocratico, il formalismo e la frode costituiscono problemi seri. Il rapporto tra il reddito e la distribuzione deve essere corretto, la disuguaglianza dello sviluppo regionale è evidente e una parte degli abitanti delle città e delle cam­pagne vive ancora nel disagio. La cresci­ta demografica e lo sviluppo economico hanno messo a dura prova le risorse e l'ambiente. Dobbiamo fare molta atten­zione a questi problemi e risolverli re­stando con i piedi per terra.

Se si ripercorre il lavoro degli ulti­mi cinque anni, possiamo dire che, nel­l'insieme, la riforma e lo sviluppo sono proseguiti in modo soddisfacente nel corso di questo periodo. Il Partito ha proceduto a sostituire nella sua direzio­ne collettiva i veterani con quadri più giovani, ha mantenuto la continuità del­la sua linea guida, dei suoi principi e delle sue politiche, così come la stabili­tà sociale e politica; ha risolto in manie­ra appropriata una serie di importanti questioni all'interno e nelle nostre rela­zioni estere e ha consolidato e svilup­pato l'eccellente situazione iniziata a partire dalla terza sessione dell' 11° Co­mitato centrale. Ciò ha soddisfatto il popolo in tutto il Paese e ha ottenuto gli elogi dell'opinione pubblica mondiale. L'esperienza di questi cinque anni di­mostra che le decisioni politiche prese al 14° Congresso erano giuste e che il nostro Partito è in grado di affrontare le più complesse situazioni interne e inter­nazionali. I risultati ottenuti nel corso di questi cinque anni sono il risultato dell'impegno unitario di tutto il Partito e del popolo in tutto il Paese. Essi ci hanno fornito un prezioso bagaglio di nuove esperienze e serviranno da fon­damenta ancora più solide al nostro fu­turo sviluppo. Tutto ciò ci incoraggerà fortemente a ottenere nuove vittorie con maggiore fiducia ed entusiasmo.


III.
Significato storico e ruolo guida della teoria di Deng Xiaoping

Nel corso del nuovo periodo di ri­forma socialista, di apertura e di moder­nizzazione, e nella prospettiva del pros­simo secolo, dobbiamo tenere alta la grande bandiera della teoria di Deng Xiaoping e applicarla all'intera nostra causa e ad ogni nostra iniziativa. E' la ferma conclusione che il Partito ha trat­to dalla storia e dalle realtà attuali.

Il Partito comunista cinese assegna grande importanza al molo guida della teoria. Da quando i Cinesi hanno sco­perto il marxismo-leninismo, la rivolu­zione cinese ha assunto un andamento completamente nuovo. L'integrazione del marxismo-leninismo con la realtà della Cina ha conosciuto due balzi sto­rici che hanno dato vita a due grandi te­orie. Il risultato del primo balzo sono stati i principi teorici che hanno guidato la rivoluzione e la costruzione in Cina e la sintesi dell'esperienza che ne è stata tratta, entrambi dimostrati corretti dal­l'esperienza. Poiché il suo principale artefice è stato Mao Zedong, il nostro Partito l'ha chiamato il pensiero di Mao Zedong. La teoria della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi costituisce il risultato del secondo bal­zo. Poiché il suo principale artefice è stato Deng Xiaoping, il nostro Partito l'ha chiamata la teoria di Deng Xiao­ping. Queste due grandi teorie rappre­sentano la cristallizzazione dell'espe­rienza pratica e della saggezza colletti­va del Partito e del popolo.

Fin da quando è stato fondato, il no­stro Partito ha assunto il marxismo-le­ninismo come sua ideologia guida. Dopo la riunione di Zunyi e la campagna di rettifica di Yan'an, il Partito ha deciso, al 7° Congresso, di assumere il pensiero di Mao Zedong - l'integrazio­ne della teoria del marxismo-leninismo con la pratica della rivoluzione cinese - come sua ideologia guida. Questa deci­sione storica si basava sulla sintesi del­l'esperienza dei 24 anni che avevano seguito la fondazione del Partito. Sulla base della terza sessione plenaria dell'11° Comitato centrale, e sul 12°, 13° e specialmente sul 14° Congresso del Partito, il Comitato centrale ha pro­posto che il 15° Congresso del Partito affermi la teoria di Deng Xiaoping come sua ideologia guida, stabilendo nel suo statuto che il Partito comunista cinese assume il marxismo-leninismo, il pen­siero di Mao Zedong e la teoria di Deng Xiaoping come guide per la sua azione. Questa decisione storica è stata presa dal nostro Partito a seguito di quasi 20 anni di successi dei processi di riforma, apertura e modernizzazione socialista. Essa mostra la determinazione e la con­vinzione della direzione collettiva cen­trale e di tutto il Partito a condurre un'avanzata integrale verso il prossimo secolo della causa della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi iniziata da Deng Xiaoping. Essa, inoltre, riflette gli intendimenti e le aspirazioni comuni del popolo di tutto il Paese.

La pratica dimostra che la teoria di Deng Xiaoping, continuazione e svilup­po del pensiero di Mao Zedong, è una teoria corretta nel guidare il popolo ci­nese a compiere con successo la propria modernizzazione socialista nel corso del processo di riforma e di apertura al mondo esterno. Nella Cina attuale, solo la teoria di Deng Xiaoping, che integra il marxismo con l'esperienza della Cina odierna e con le caratteristiche della nostra epoca, può risolvere le questioni che riguardano l'avvenire e il destino del socialismo. La teoria di Deng Xiao­ping è il marxismo della Cina di oggi e rappresenta una nuova tappa dello svi­luppo del marxismo in Cina.

Le ragioni per le quali la teoria di Deng Xiaoping rappresenta una nuova tappa dello sviluppo del marxismo in Cina sono le seguenti.

Innanzitutto, la teoria di Deng Xia­oping, che rispetta i principi secondo i quali bisogna "emancipare le menti e ricercare la verità a partire dai fatti", non solo eredita i risultati dei suoi pre­decessori ma, sulla base di una nuova esperienza, rompe con le convenzioni superate, esplorando così nuove strade per il marxismo. La ricerca della verità a partire dai fatti è la quintessenza del marxismo, del pensiero di Mao Zedong e della teoria di Deng Xiaoping. Il di­scorso intitolato "Emancipare le menti, ricercare la verità a partire dai fatti e unirsi come un sol uomo per affrontare i problemi dell'avvenire", pronunciato da Deng Xiaoping nel 1978, è stata una dichiarazione che, alla fine della "rivo­luzione culturale", nel momento in cui la Cina era ad un crocevia storico deci­sivo e si poneva la questione della via da prendere, ha demolito l'argomento dei "due qualunque fossero" (l'argo­mento secondo il quale, dopo la morte del presidente Mao Zedong, le decisio­ni politiche che egli aveva preso dove­vano essere rigorosamente rispettate "qualunque fossero" e le istruzioni da lui impartite, "quali che fossero", dove­vano essere seguite senza esitazioni), apriva una via nuova per una nuova era e dava inizio alla nuova teoria della co­struzione del socialismo con caratteri­stiche cinesi. I discorsi pronunciati da Deng Xiaoping nel 1992 nel Sud hanno costituito un'altra dimostrazione dello spirito di emancipazione delle menti e di ricerca della verità a partire dai fatti. In una congiuntura storica cruciale, quando abbiamo conosciuto gravi disor­dini politici interni ed esteri, quelle di­chiarazioni rispettavano la teoria e la li­nea formulate a partire dalla terza ses­sione plenaria dell' 11° Comitato centra­le, dissipavano molti importanti equivo­ci che a lungo avevano incatenato il pensiero del popolo e, infine, proietta­vano la riforma, l'apertura e la moder­nizzazione verso un nuovo stadio. Nel­le nuove condizioni, all'avvicinarsi del Ventunesimo secolo e di fronte a molti difficili problemi mai prima incontrati, la teoria di Deng Xiaoping ci chiede di emancipare le nostre menti e di ricerca­re la verità a partire dai fatti in modo più fermo e scrupoloso, e di giudicare ogni cosa secondo il criterio fondamen­tale delle "tre cose a cui giovare", ov­vero se ciò che facciamo giova alla cre­scita delle forze produttive di una so­cietà socialista, all'espansione della po­tenza complessiva dello Stato socialista e all'elevamento degli standard di vita del popolo, in modo da aprire nuovi orizzonti alla nostra causa.

In secondo luogo, la teoria di Deng Xiaoping, che tiene conto dei risultati essenziali della teoria e della pratica del socialismo scientifico, si confronta con la questione fondamentale: cos'è il sociali­smo e come costruirlo? Essa ha interpre­tato incisivamente l'essenza del sociali­smo, innalzando la nostra comprensione di esso ad un nuovo livello scientifico. Per emancipare le nostre menti in questa nuova epoca, la chiave è partire da que­sta domanda. In ultima analisi, la man­canza di una comprensione chiara di tale questione è stata la causa delle deviazio­ni e degli errori che il nostro socialismo ha conosciuto prima della riforma e del­l'apertura, e la causa delle perplessità che, a partire da allora, il popolo ha in­contrato lungo la strada di queste ultime. I cambiamenti storici degli ultimi vent'anni - gli sforzi per rimettere le cose a posto e per spostare la riforma comples­siva dall'idea di lotta di classe come anel­lo chiave a quella di sviluppo economico come compito centrale, dalla chiusura o semichiusura alla riforma e all'apertura, e da un'economia pianificata a un'econo­mia socialista di mercato - hanno costi­tuito un processo di progressiva com­prensione di tale questione fondamenta­le. E questo processo proseguirà nella pratica negli anni a venire.

In terzo luogo, la teoria di Deng Xia­oping, continuando ad osservare il mon­do nella vasta prospettiva del marxismo, ha fornito nuove valutazioni scientifiche sulla base di una corretta analisi dei carat­teri della nostra epoca e della situazione internazionale complessiva, del successo o del fallimento degli altri Paesi socialisti nel mondo, dei progressi o dei regres­si dei Paesi in via di sviluppo e delle ten­denze di sviluppo e dei conflitti nei Paesi sviluppati. Grandi e rapidi cambiamenti hanno luogo nel mondo e, in modo parti­colare, il progresso quotidiano della scienza e della tecnologia ha profonda­mente cambiato e continuerà a modifica­re le attuali attività economiche e sociali e l'aspetto del mondo. I marxisti di tutti i Paesi devono affrontare con serietà que­sta situazione. E' in questo contesto che la teoria di Deng Xiaoping ha determina­to la linea e la strategia intemazionale del nostro Partito, chiedendoci di compren­dere, portare avanti e sviluppare il marxi­smo in una nuova prospettiva, sottoline­ando come solo questo sia vero marxi­smo e che, al contrario, attenersi alle con­venzioni stabilite non può che condurre al regresso e persino al fallimento. Ciò dimostra che la teoria di Deng Xiaoping è appropriata alla nostra epoca.

In quarto luogo, per riassumere, la teoria di Deng Xiaoping costituisce un nuovo sistema scientifico della teoria della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi. Questo sistema è stato progressivamente formato e svi­luppato in condizioni storiche in cui la pace e lo sviluppo sono diventati i temi principali dell'epoca, nella pratica del processo di riforma, apertura e moder­nizzazione della Cina e sulla base di un bilancio dell'esperienza storica costitu­ita dai successi e dai rovesci del sociali­smo in Cina, oltre che imparando dal­l'esperienza storica dell'ascesa e della caduta degli altri Paesi socialisti. Per la prima volta, questo sistema ha fornito risposte, preliminari ma sistematiche, a una serie di questioni fondamentali che riguardano la via verso il socialismo, gli stadi di sviluppo, i compiti essenziali, le forze motrici, le condizioni esterne, le garanzie politiche, le tappe strategi­che, la direzione del partito, le forze su cui fare affidamento e anche la riunifi­cazione della madrepatria. Ha guidato il nostro Partito nel formulare la linea fondamentale del primo stadio del so­cialismo. E' un sistema scientifico rela­tivamente completo, che abbraccia la filosofia, l'economia politica e il socia­lismo scientifico e copre, tra l'altro, l'economia, la politica, la scienza e la tecnologia, l'educazione, la cultura, gli affari militari ed esteri, il fronte unito e la costruzione del Partito. E', inoltre, un sistema scientifico che ha bisogno di essere ulteriormente arricchito e svilup­pato in tutti i suoi aspetti.

Deng Xiaoping è stato un grande marxista. Ha realizzato imprese immor­tali per l'indipendenza e la liberazione della nazione cinese, per l'instaurazio­ne del sistema socialista in Cina e per il suo processo di riforma, apertura e mo­dernizzazione. Ha dedicato tutta la sua vita al popolo cinese, assumendo in tut­to ciò che ha fatto gli interessi del po­polo cinese come punto di partenza e come obiettivo. Il suo più grande con­tributo al Partito, al popolo e al marxi­smo, ovvero il prezioso lascito che ci ha consegnato, è la teoria di Deng Xia­oping. Questa teoria è incarnata nelle opere di Deng Xiaoping e negli impor­tanti documenti del Partito e dello Stato scritti a partire dalla terza sessione ple­naria dell' 11° Comitato centrale.

Il Marxismo è una scienza che è sal­damente fondata sui fatti oggettivi. Tut­tavia, la vita reale è sempre cambiamen­to e questi cambiamenti, nel corso del­l'ultimo secolo, sono stati così radicali e profondi che i nostri predecessori solo a fatica avrebbero potuto concepirli. Di conseguenza, il marxismo progredirà necessariamente assieme allo sviluppo della storia, della pratica e della scien­za; non gli è possibile rimanere immo­bile. Una questione si pone, a proposito del metodo di studio del marxismo: dob­biamo appagarci dell'adorazione dei li­bri o utilizzare il punto di vista, la pro­spettiva e il metodo marxista per studia­re e risolvere i problemi concreti della Cina? Nel corso della campagna di ret­tifica a Yan'an, Mao Zedong sottolineò che "si deve stabilire una politica in vir­tù della quale si mette l'accento sullo studio dei problemi concreti della rivo­luzione cinese e si utilizzano i principi fondamentali del marxismo-leninismo come guida, mentre deve essere scarta­to il metodo di uno studio statico e auto­referenziale del marxismo-leninismo". Oggi, quando proponiamo di armare tut­to il Partito della teoria di Deng Xiao­ping e di studiare il marxismo-lenini­smo e il pensiero di Mao Zedong met­tendo l'accento sullo studio della teoria della costruzione del socialismo con ca­ratteristiche cinesi, intendiamo per l'ap­punto proseguire questa nobile tradizio­ne. Non dobbiamo mai rigettare il marxismo-leninismo e il pensiero di Mao. Se ciò accadesse, perderemmo le nostre fondamenta. Al tempo stesso, nel concentrarci sui problemi concreti che si pongono in Cina nel corso del proces­so di riforma, apertura e modernizzazio­ne, come su tutto ciò che facciamo, dob­biamo mettere l'accento sull'applica­zione della teoria marxista, sullo studio teorico dei problemi pratici e su una nuova pratica e un nuovo sviluppo di questa teoria. Parlare del marxismo al di fuori della realtà di un Paese dato e del­lo sviluppo di un'epoca non ha alcun si­gnificato. Non andremo da nessuna par­te se studiamo il marxismo in modo sta­tico e autoreferenziale e se lo separiamo dal suo vigoroso sviluppo nella vita con­creta, o se mettiamo queste due cose in contrapposizione. Nella Cina contem­poranea, il marxismo-leninismo, il pen­siero di Mao Zedong e la teoria di Deng Xiaoping costituiscono un sistema scientifico unitario, impregnato dello stesso spirito. Rispettare la teoria di Deng Xiaoping significa rispettare, nel­la sua autenticità, il marxismo-lenini­smo e il pensiero di Mao Zedong; tene­re alta la bandiera della teoria di Deng Xiaoping significa tenere autenticamen­te alta la bandiera del marxismo-lenini­smo e del pensiero di Mao Zedong.


IV.
La linea e il programma fondamentale per lo stadio primario del socialismo

A partire dalla terza sessione plenaria dell'11° Comitato centrale, il Partito ha correttamente analizzato le condizioni della Cina e formulato la tesi scientifica seconda la quale la Cina è ancora nello stadio primario del socialismo. Quando parliamo della necessità di partire dalla realtà in tutto quello che facciamo, la re­altà più evidente è che la Cina si trova at­tualmente allo stadio primario del socia­lismo e rimarrà in questo stadio ancora per un periodo abbastanza lungo. Quan­do diciamo che dobbiamo essere chiari a proposito della natura del socialismo e del modo in cui costruirlo, dunque, dob­biamo acquisire una chiara comprensio­ne della natura del socialismo nel suo sta­dio primario e del modo in cui costruirlo in questo stadio. Una delle ragioni fonda­mentali dei nostri insuccessi nella costru­zione del socialismo, prima della convo­cazione della terza sessione plenaria dell'11° Comitato centrale, è stata che alcuni dei nostri compiti e delle nostre politiche andavano al di là dello stadio primario del socialismo. Una delle ragio­ni essenziali dei successi che abbiamo riportato nel corso del processo di rifor­me, di apertura e di modernizzazione de­gli ultimi due decenni sta nel fatto, inve­ce, che abbiamo corretto i principi e le politiche erronee che oltrepassavano lo stadio primario del socialismo e abbiamo al tempo stesso rigettato l'affermazione erronea secondo la quale avremmo dovu­to lasciar cadere il sistema fondamentale del socialismo. Così facendo, non ci al­lontaniamo dal socialismo ma lo costru­iamo rimanendo con i piedi per terra; ed è per questo che il socialismo è vitale e fiorente in Cina e che, grazie alla sua esperienza diretta, il popolo lo appoggia con maggiore entusiasmo.

La ragione per cui mettiamo un ac­cento particolare su tale questione in questo Congresso è che, di fronte ai dif­ficili compiti e alle complesse questio­ni della riforma e della creazione di una nuova situazione, la chiave per risolve­re le diverse contraddizioni e dissipare i dubbi - e per comprendere perché dob­biamo proseguire la linea e le politiche esistenti, piuttosto che adottare una qualsiasi altra linea o politica - risiede nella nostra comprensione unitaria e corretta delle condizioni fondamentali della Cina d'oggi, nel corso dello sta­dio primario del socialismo.

Il socialismo è lo stadio primario del comunismo e la Cina è nello stadio pri­mario del socialismo, cioè nello stadio del sottosviluppo. In questo vasto Pae­se orientale, è stata una grande vittoria per noi prendere la via del socialismo, dopo un periodo di Nuova Democrazia. Tuttavia, nell'epoca in cui ha aderito al socialismo, la Cina era molto lontana dai Paesi sviluppati in termini di livello di sviluppo delle forze produttive. E' per questo che noi siamo obbligati ad attra­versare uno stadio primario del sociali­smo piuttosto lungo. Nel corso di que­sto stadio, completeremo l'industrializ­zazione e la socializzazione, l'orienta­mento verso il mercato e la moderniz­zazione dell'economia. E' uno stadio storico che non possiamo saltare.

E' la prima volta, nella storia del marxismo, che il concetto scientifico di stadio primario del socialismo è indica­to nel programma di un partito. A pro­posito della costruzione del socialismo nello stadio primario, Deng ha rimarca­to in modo particolare: "il nostro socia­lismo è uno sforzo interamente nuovo, che non è mai stato menzionato da Marx, mai intrapreso dai nostri prede­cessori e mai tentato da nessun altro Paese socialista. Non abbiamo, dunque, alcun precedente dal quale imparare. Non possiamo che apprendere dal­l'esperienza, esplorando la nostra via mentre la percorriamo". Ciò significa che, se noi vogliamo veramente costru­ire il socialismo in Cina, dobbiamo pro­cedere in tutto ciò che facciamo unica­mente a partire dalla situazione concre­ta dello stadio primario del socialismo e non a partire dai nostri desideri sog­gettivi, non da questo o quel modello straniero, non da interpretazioni dogma­tiche di certe tesi avanzate in opere marxiste o da certi punti di vista erronei imposti al marxismo.

Lo stadio primario del socialismo è uno stadio storico nel corso del quale metteremo progressivamente fine al sot­tosviluppo e realizzeremo per l'essen­ziale la modernizzazione socialista. E' uno stadio nel corso del quale un Paese agricolo, in cui i contadini rappresenta­no una parte molto grande della popo­lazione e dipendono principalmente dal lavoro manuale, diventerà progressiva­mente un Paese industriale, in cui la popolazione non contadina costituirà la maggioranza e che integrerà una moder­na agricoltura e moderni servizi. E' uno stadio durante il quale una società in cui l'economia naturale e seminaturale rap­presenta una parte consistente dell'in­sieme, si trasformerà progressivamente in un'economia di mercato relativamen­te sviluppata. Uno stadio nel corso del quale una società in cui gli analfabeti o semianalfabeti rappresentano una gran parte della popolazione, e che possiede un livello scientifico, tecnologico, edu­cativo e culturale arretrato, si trasforme­rà, tappa per tappa, in una società in possesso di un livello scientifico, tec­nologico, educativo e culturale relativa­mente sviluppato. Uno stadio in cui una società nella quale i poveri costituisco­no una parte molto grande della popo­lazione e che ha una basso tenore di vita, diventerà progressivamente una società in cui tutta la popolazione vive in modo agiato. Uno stadio in cui una società che ha un livello di sviluppo economico e culturale molto squilibrato tra le regio­ni diventerà una società in cui lo scarto si restringerà progressivamente, con al­cune regioni che si svilupperanno per prime. Uno stadio in seno al quale, in­troducendo riforme ed esplorando nuo­ve vie, istituiremo e perfezioneremo un'economia socialista di mercato, un sistema politico di democrazia sociali­sta e altri sistemi relativamente evoluti e dinamici. Uno stadio in cui la mag­gioranza del popolo appoggerà con fer­mezza l'ideale comune della costruzio­ne del socialismo con caratteristiche ci­nesi e dispiegherà sforzi instancabili per sormontare le difficoltà, per costruire il Paese con laboriosità e parsimonia, per promuovere il progresso culturale ed etico come quello materiale. Uno sta­dio, infine, in cui ridurremo lo scarto tra il nostro livello e gli standard del mon­do avanzato e daremo nuova giovinez­za alla nazione cinese sulle basi del sociali­smo. Questo processo storico richiede­rà almeno un secolo per essere compiu­to. Il consolidamento e lo sviluppo del sistema socialista richiederanno ancora più tempo ed esigeranno la lotta tenace di molte generazioni, di una dozzina o anche di parecchie dozzine.

Dalla metà degli anni '50, cioè da quattro decenni, nel momento in cui è entrata nello stadio primario del socia­lismo, e soprattutto nei due ultimi de­cenni, la Cina ha sviluppato enorme­mente le sue forze produttive e ha fatto molti progressi in tutto ciò che ha intra­preso. In generale, tuttavia, per la sua enorme popolazione e le sue misere basi di partenza, la Cina ha conosciuto uno sviluppo regionale squilibrato e le sue forze produttive sottosviluppate devo­no ancora essere accresciute in maniera fondamentale. Il sistema socialista ha ancora bisogno di essere perfezionato, l'economia socialista di mercato è im­matura, la democrazia socialista e il si­stema giuridico debbono essere ancora rafforzati e le decadenti idee feudali e capitalistiche, insieme alle radicate abi­tudini dei piccoli produttori, continua­no ad esercitare una larga influenza sul­la società. Tutto ciò dimostra che la so­cietà socialista in Cina rimane ancora in uno stadio primario.

Il compito essenziale del socialismo è lo sviluppo delle forze produttive. Du­rante lo stadio primario, è più che mai necessario accordare la priorità assoluta al loro sviluppo. Sussistono differenti contraddizioni in seno all'economia, alla politica, alla cultura, alle attività sociali e ad altri campi di attività e le contraddizioni tra le classi, dovute a fattori nazionali e internazionali, sussisteranno ancora in certi ambiti per un lungo periodo. Tutta­via, la contraddizione principale nella nostra società è quella tra la crescita dei bisogni materiali e culturali della popo­lazione e il ritardo della produzione. Questa contraddizione principale persi­sterà per tutto lo stadio primario del so­cialismo in Cina e in tutte le attività della società. Di conseguenza, siamo obbliga­ti a fare dello sviluppo economico il com­pito principale di tutto il Partito e di tutto il Paese e ad assicurare che ogni altra at­tività sia subordinata e funzionale a que­sto compito. E' solo mettendo l'accento su questa contraddizione principale e sul compito centrale che noi potremo analizzare lucidamente e tenere sotto controllo l'insieme delle contraddizioni sociali e promuoverne efficacemente la soluzio­ne. Lo sviluppo è il principio assoluto. La chiave della soluzione di tutti i problemi della Cina risiede nel nostro sviluppo.

Nello stadio primario del socialismo, mettendo l'accento sul compito essen­ziale dello sviluppo delle forze produt­tive, dobbiamo considerare le riforme come la forza motrice per promuovere lo sviluppo del socialismo con caratteri­stiche cinesi. La nostra è una riforma globale, il cui significato è che - sulla base del mantenimento del sistema fon­damentale del socialismo - noi riadattia­mo accuratamente tutti gli aspetti e i nes­si delle relazioni tra produzione e sovra­struttura, in modo da adeguarle al livel­lo di sviluppo delle forze produttive nel­lo stadio primario e alle necessità stori­che della modernizzazione. E' una gran­de impresa d'avanguardia, combinare il socialismo e l'economia di mercato. Per farlo, è necessario esplorare attivamen­te, procedere a coraggiosi esperimenti e rispettare l'iniziativa d'avanguardia del­le masse. E' necessario approfondire la riforma e risolvere le contraddizioni ra­dicate e i problemi cruciali che possono sorgere durante la trasformazione strut­turale. E' necessario aprire maggior­mente la Cina al mondo esterno, assor­bire e utilizzare come riferimento la tec­nologia avanzata e l'esperienza manage­riale degli altri Paesi, compresi i Paesi capitalistici sviluppati.

Durante lo stadio primario del socia­lismo, è di estrema importanza trattare correttamente il rapporto tra la riforma, lo sviluppo e la stabilità, come pure mantenere condizioni politiche stabili e l'ordine pubblico. Senza stabilità, nien­te può essere conseguito. Dobbiamo mantenere la direzione del Partito e la dittatura democratica popolare. Dobbia­mo promuovere il progresso materiale come quello culturale ed etico, accor­dando loro la stessa importanza. Dob­biamo eliminare tutti i fattori che mi­nacciano la stabilità, opporci alla libe­ralizzazione borghese e proteggerci dal­l'infiltrazione e dalle attività sovversi­ve e separatiste da parte di forze ostili interne e internazionali. Dobbiamo equilibrare l'intensità della riforma, la velocità dello sviluppo e la capacità del popolo di sostenerle, promuovendo la riforma e lo sviluppo in un clima di sta­bilità politica e sociale e garantendo la stabilità politica e sociale proprio attra­verso la riforma e lo sviluppo.

In questo momento storico, mentre facciamo avanzare in maniera integrale la nostra causa verso il Ventunesimo secolo, dobbiamo sottolineare nel modo più solenne che tutto il Partito deve ap­plicare senza esitazioni la linea fonda­mentale del Partito nello stadio prima­rio del socialismo e, nel grande compi­to della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi, deve combinare l'obiettivo centrale dello sviluppo eco­nomico con due punti fondamentali - rispettare i quattro Principi cardinali (at­tenersi alla via del socialismo, mante­nere la dittatura democratica popolare, la direzione da parte del Partito comu­nista, il marxismo-leninismo e il pen­siero di Mao Zedong) - e proseguire la riforma e l'apertura. E' l'esperienza più preziosa acquisita dal nostro Partito nel corso dei due ultimi decenni e la garan­zia più sicura per l'avanzata vittoriosa della nostra causa. Dobbiamo rimanere vigili verso le tendenze della "destra" ma principalmente verso quelle della "sinistra". Dobbiamo conservare lo spi­rito di modestia, superare tutte le inge­renze e rispettare strettamente la teoria di Deng Xiaoping e la linea fondamen­tale. In accordo con questa teoria e con la linea fondamentale e mettendo l'ac­cento sull'obiettivo della costruzione di un Paese socialista prospero, forte, de­mocratico, avanzato sul piano culturale e moderno, bisogna acquisire una mi­gliore comprensione di ciò che sono l'economia, la politica, la cultura socia­lista con caratteristiche cinesi durante lo stadio primario del socialismo e della maniera in cui costruirle.

Costruire un'economia socialista con caratteristiche cinesi significa svi­luppare un'economia di mercato in condizioni socialiste e liberare e sviluppare costantemente le forze produttive. Per essere più precisi, dobbiamo mantenere e perfezionare il sistema economico fondamentale, in cui la proprietà pub­blica socialista rimane dominante e dif­ferenti tipi di proprietà si sviluppano l'uno accanto all'altro. Dobbiamo man­tenere e perfezionare l'economia socia­lista di mercato in modo che il mercato giochi un ruolo essenziale nell'alloca­zione delle risorse sotto il controllo ma­croeconomico dello Stato. Dobbiamo mantenere e perfezionare modi diffe­renti di distribuzione, pur lasciando do­minante la distribuzione secondo il la­voro, permettendo che certe persone e alcune regioni diventino prospere per prime, in maniera che possano poi aiu­tare le altre a conseguire il benessere e si realizzi la prosperità comune. Dob­biamo mantenere e perfezionare l'aper­tura e prendere parte attiva alla coope­razione e alla competizione economica internazionale. Dobbiamo assicurarci che l'economia nazionale si sviluppi in modo sostenuto, rapido e sano e che il popolo divida i frutti della prosperità economica.

Costruire un sistema politico socia­lista con caratteristiche cinesi significa amministrare gli affari dello Stato se­condo la legge e sviluppare la democra­zia socialista sotto la direzione del Par­tito comunista cinese e con il popolo come padrone del Paese. Per far ciò, dobbiamo mantenere e perfezionare la dittatura democratica popolare sotto la direzione della classe operaia e sul fon­damento dell'alleanza tra operai e con­tadini. Dobbiamo mantenere e perfezio­nare il sistema delle assemblee popola­ri, il sistema di cooperazione multipartitica e di consultazione politica sotto la direzione del Partito comunista, come pure il sistema dell'autonomia regiona­le nelle regioni abitate da minoranze et­niche. Dobbiamo promuovere la demo­crazia, perfezionare il sistema giuridico e costruire un Paese socialista all'inse­gna del governo della legge. Dobbiamo creare una situazione politica che ci of­fra la stabilità sociale, un governo one­sto ed efficiente, l'unità, l'armonia e la vitalità tra il popolo di tutte le nostre nazionalità.

Edificare una cultura socialista con caratteristiche cinesi significa assumere il marxismo come guida e cercare di for­mare il popolo in modo che abbia nobili ideali, integrità morale, una buona edu­cazione e un forte senso della discipli­na. Significa, inoltre, sviluppare una cultura socialista nazionale, scientifica e popolare adeguata ai bisogni della mo­dernizzazione, del mondo e dell'avveni­re. Per far ciò, dobbiamo continuare ad armare tutto il Partito con la teoria di Deng Xiaoping e ad educare il popolo ad essa. Dobbiamo operare per elevare gli standard ideologici ed etici, come pure il livello educativo, scientifico e culturale di tutta la nazione. Dobbiamo aderire all'orientamento di servire il po­polo e il socialismo e al principio "che cento fiori fioriscano, che cento scuole gareggino", mettendo l'accento sul pro­gresso e promuovendo il fiorire delle attività intellettuali, delle arti e della let­teratura. Dobbiamo promuovere l'ideo­logia e l'etica socialista avendo come base la realtà della Cina, proseguendo le nobili tradizioni culturali ereditate dalla nostra storia e assimilando i progressi della cultura straniera.

Gli obiettivi e le politiche essen­ziali di cui ho parlato - l'edificazione di un'economia socialista, di una po­litica socialista e di una cultura socia­lista con caratteristiche cinesi - sono strettamente intrecciati e inseparabili. Essi costituiscono il programma del Partito per lo stadio primario del so­cialismo. Questo programma è una parte importante della teoria di Deng Xiaoping e un'elaborazione della linea fondamentale del Partito in campo economico, politico e culturale, una sintesi delle più importanti esperienze acquisite durante gli ultimi anni.


V.
Ristrutturazione economica e strategia di sviluppo economico

Per la Cina, il periodo che va da oggi fino al primo decennio del pros­simo secolo sarà cruciale per la rea­lizzazione dell'obiettivo strategico della seconda tappa, prima della sua marcia verso quello della terza tappa. Dobbiamo promuovere il cambia­mento fondamentale del sistema eco­nomico e del metodo di crescita eco­nomica, compiere il 9° Piano quin­quennale e raggiungere gli obiettivi a lungo termine entro il 2010, in modo da porre delle solide fondamenta per la realizzazione essenziale della mo­dernizzazione da qui alla metà del prossimo secolo. Nel corso di questo periodo, dobbiamo risolvere due prin­cipali problemi, ovvero come istitui­re un'economia socialista di mercato più o meno ideale e come mantenere uno sviluppo sostenuto, rapido e sano dell'economia nazionale. Attenendo­ci all'orientamento di costruire un'economia socialista di mercato, dobbiamo sforzarci di compiere nuo­vi passi avanti negli aspetti principali della nostra riforma e realizzare pro­gressi sostanziali nell'ottimizzazione della struttura economica, nello svi­luppo della scienza e della tecnolo­gia, nell'elevamento del livello di apertura. In tal modo, troveremo re­almente la via per uno sviluppo coor­dinato dell'economia che sia relativa­mente rapido, che offra un rendimen­to abbastanza buono e un migliora­mento costante della qualità dell'eco­nomia complessiva.


1. Riordinare e perfezionare la strut­tura della proprietà.

Il mantenimento della posizione do­minante della proprietà pubblica e il pa­rallelo sviluppo di forme differenti di proprietà costituiscono il sistema econo­mico fondamentale della Cina durante lo stadio primario del socialismo. L'instau­razione di tale sistema è determinata dal­la natura socialista e dalla realtà della Cina nello stadio primario del sociali­smo. Prima di tutto, come Paese sociali­sta, la Cina deve conservare la proprietà pubblica come fondamento del suo siste­ma economico socialista; in secondo luo­go, trovandosi nello stadio primario del socialismo, la Cina ha bisogno di svilup­pare forme differenti di proprietà, con la proprietà pubblica in posizione domi­nante; in terzo luogo, ogni forma di pro­prietà che soddisfa il criterio delle "tre cose a cui giovare" può e deve essere uti­lizzata al servizio del socialismo.

A partire dalla terza sessione plena­ria dell' 11° Comitato centrale, il nostro Partito ha riesaminato con serietà la pro­pria esperienza e le lezioni del passato per quanto riguarda la questione della proprietà. Ha formulato il principio del mantenimento della proprietà pubblica in posizione dominante e dello svilup­po parallelo di settori economici diver­sificati, rimuovendo progressivamente gli ostacoli che una struttura irrazionale della proprietà poneva allo sviluppo del­le forze produttive e determinando una situazione che presenta forme differen­ziate di proprietà pubblica, in seno alla quale tutti i settori dell'economia si svi­luppano parallelamente. Il compito principale, nella ristrutturazione econo­mica, continua ad essere il riordino e il perfezionamento della struttura della proprietà, in modo da liberare e svilup­pare ulteriormente le forze produttive.

Dobbiamo considerare il significato complessivo del settore pubblico del­l'economia. Il settore pubblico non com­prende solamente i settori a proprietà sta­tale e collettiva ma anche gli elementi di proprietà statale e collettiva del settore di proprietà mista. La posizione dominante della proprietà pubblica si deve manifestare principalmente in questo modo: il patrimonio pubblico rimane dominante in seno al patrimonio complessivo della società e il settore a proprietà statale con­trolla la linfa vitale dell'economia nazio­nale e svolge un ruolo guida nello svilup­po economico. Ciò vale per il Paese nel suo complesso. Possono però esistere differenze in certe località e in certe indu­strie. La prevalenza del patrimonio pub­blico deve mettersi in evidenza in termi­ni quantitativi, ma ancora di più nei ter­mini di una migliorata qualità. Il ruolo guida del settore a proprietà statale si deve manifestare principalmente nel suo potere di controllo. Dobbiamo effettuare un riassetto strategico della struttura del settore dell'economia a proprietà statale. Il settore a proprietà statale deve occupa­re la posizione dominante nelle industrie principali e nei settori chiave che interes­sano la linfa vitale dell'economia nazio­nale. Negli altri settori, però, bisogna sforzarsi di rimettere in ordine il patrimo­nio e di riadattare la struttura, in modo da rafforzarne i punti focali e migliorare la qualità del patrimonio statale nel suo complesso. Anche se il settore a proprie­tà statale rappresenta una porzione più piccola dell'economia, questo non con­dizionerà la natura socialista del nostro Paese, purché noi manteniamo la pro­prietà pubblica in posizione dominante, purché lo Stato controlli la linfa vitale dell'economia nazionale e il settore a proprietà statale abbia un potere di con­trollo più forte e sia più competitivo.

Il settore a proprietà collettiva è una componente importante del settore pub­blico dell'economia. L'economia collet­tiva è in grado di rispecchiare il princi­pio della prosperità comune, di assorbi­re su vasta scala i capitali disseminati nella società, di alleggerire il problema dell'occupazione e di aiutare ad accre­scere l'accumulazione pubblica e le en­trate fiscali dello Stato. Dobbiamo ap­poggiare, incoraggiare e aiutare lo svi­luppo di tutte le forme di economia col­lettiva nelle regioni urbane e rurali, cosa che avrà una grande importanza per l'esercizio del ruolo guida del settore pubblico dell'economia.

La proprietà pubblica può e deve assumere forme diversificate. Tutti i metodi di gestione e tutte le forme or­ganizzative che rispecchiano le leggi che governano la produzione socializzata possono essere utilizzate con co­raggio. Dobbiamo sforzarci di cercare forme differenti con cui dare corpo alla proprietà pubblica, che permetta­no di promuovere intensamente la cre­scita delle forze produttive. Il sistema delle società per azioni è una forma organizzativa del capitale delle impre­se moderne che è adatta a separare la proprietà dal management e a miglio­rare l'efficienza della gestione delle imprese e del capitale. Può essere uti­lizzato tanto nel capitalismo che nel socialismo. Non si può dire in astratto che il sistema delle società per azioni sia pubblico o privato, perché la que­stione fondamentale è chi detiene la quota di controllo. Se lo Stato o un collettivo detiene la quota di controllo, questo sistema mostrerà, ovvia­mente, le caratteristiche della proprie­tà pubblica, il che favorirà l'espansio­ne della sfera controllata dal capitale pubblico e il rafforzamento del ruolo dominante della proprietà pubblica. Attualmente, un gran numero di for­me differenti di partenariato azionario sono apparse nelle regioni urbane e rurali. Sono situazioni nuove, che emergono nel corso del processo di ri­forma. Dobbiamo incoraggiarle, orien­tarle, tirare costantemente le somme dalla loro esperienza e perfezionarle. Ciò che deve essere particolarmente auspicato e incoraggiato è quel tipo di economia collettiva che presenti prin­cipalmente l'associazione dei lavora­tori nel lavoro e nel capitale.

Il settore non pubblico rappresenta una componente importante dell'econo­mia socialista di mercato della Cina. Dobbiamo continuare a incoraggiare e a orientare questo settore, comprese le imprese private e il lavoro autonomo, per facilitare un loro sano sviluppo. Ciò è di grande importanza per soddisfare i bisogni diversificati della popolazione e promuovere lo sviluppo dell'econo­mia nazionale.

E' necessario perfezionare il sistema giuridico per ciò che riguarda la proprie­tà e proteggere i diritti e interessi legitti­mi - così come la concorrenza leale - di tutti i tipi di impresa, esercitando al tem­po stesso una supervisione e un control­lo su di esse secondo la legge.


2. Accelerare la riforma delle im­prese statali.

Le imprese statali costituiscono il pilastro dell'economia nazionale. La riuscita della riforma delle imprese sta­tali, perciò, è di grande importanza per la costruzione di un'economia sociali­sta di mercato e per il consolidamento del sistema socialista.

L'orientamento della riforma delle aziende a proprietà statale consiste nell'instaurazione di un moderno si­stema di imprese. Dobbiamo conver­tire le imprese a proprietà statale di grandi e medie dimensioni in società per azioni modello, secondo i requisi­ti di una "proprietà chiaramente accer­tata, poteri e responsabilità ben defi­niti, separazione dell'azienda dall'am­ministrazione [pubblica, N.d.R.], ge­stione scientifica", affinché tali impre­se divengano persone giuridiche e concorrenti capaci di adattarsi al mer­cato. Dobbiamo definire più chiara­mente i poteri e le responsabilità dello Stato e delle imprese. Lo Stato posse­derà azioni a seconda dell'ammontare del capitale che avrà investito in que­ste imprese e assumerà responsabilità limitate per i loro debiti, mentre que­ste funzioneranno in modo indipen­dente secondo la legge e saranno re­sponsabili dei loro profitti e delle loro perdite. Il governo non deve interve­nire direttamente nella gestione delle imprese, che devono essere ammini­strate dal proprietario e non devono danneggiarne il capitale. Dobbiamo adottare tutti i mezzi possibili, tra cui il finanziamento diretto [emissioni di azioni e di obbligazioni, N.dR], per ri­costituire le riserve di capitale delle imprese. Dobbiamo coltivare e svilup­pare una pluralità di investitori per promuovere la separazione delle funzioni amministrative dalla gestione delle imprese e cambiare il modo in cui le imprese operano.

Dobbiamo combinare la riforma delle imprese a proprietà statale con la loro riorganizzazione, il rinnovamento tecnico e il miglioramento della loro gestione. Per perfezionare nel suo com­plesso il settore statale dell'economia, procederemo a una riorganizzazione strategica delle imprese a proprietà di Stato, amministrando con attenzione le grandi imprese e adottando una politica flessibile nei confronti delle piccole. Utilizzando forme di capitale come le obbligazioni e confidando nelle forze del mercato, istituiremo grandi conglo­merati di imprese altamente competiti­vi, capaci di impegnarsi in operazioni transregionali, multisettoriali, a proprie­tà mista e transnazionali. Inoltre, acce­lereremo il ritmo dell'allentamento del controllo sulle piccole imprese a pro­prietà statale e le rafforzeremo attraver­so riorganizzazioni, associazioni, fusio­ni, leasing, operazioni a contratto, partenariato di azioni o attraverso la vendi­ta. Promuoveremo il progresso tecnolo­gico delle imprese, incoraggiando e in­canalando il flusso di capitali delle im­prese e della società verso il migliora­mento tecnologico, in modo da formare un nuovo meccanismo per lo sviluppo di nuovi prodotti e di innovazioni tec­nologiche orientate verso il mercato. Rafforzando un management scientifi­co, dobbiamo cercare di costituire nelle imprese un sistema di direzione, di or­ganizzazione e di gestione conformi alle regole dell'economia di mercato e alle condizioni nazionali e dobbiamo instau­rare un sistema decisionale, di esecuzio­ne e di supervisione, in modo da creare un meccanismo efficace di incentivo e di controllo. Perfezioneremo la direzio­ne delle imprese, faremo svolgere alle organizzazioni di partito un ruolo di nucleo politico al loro intemo e ci man­terremo fedeli al principio di affidarci con tutto il cuore alla classe operaia.

Dobbiamo incoraggiare la fusione delle aziende, standardizzare le proce­dure di fallimento, riorientare i lavora­tori licenziati, accrescere l'efficienza diminuendo il personale e incoraggiare i progetti di reimpiego, in modo da cre­are un meccanismo competitivo che se­leziona i migliori ed elimina i peggiori. Con l'approfondimento della riforma delle imprese, il progresso tecnologico e il riassetto della struttura economica, sarà difficile evitare la mobilità del per­sonale e i licenziamenti. Ciò creerà dif­ficoltà temporanee a una parte dei lavo­ratori. Tuttavia, in sostanza ciò condu­ce allo sviluppo economico e corrispon­de, dunque, agli interessi a lungo termi­ne della classe operaia. Il Partito e il governo prenderanno i dovuti provve­dimenti e si affideranno a tutti i settori della società per mostrare attenzione nei confronti dei lavoratori licenziati, aiu­tarli a mantenere il loro tenore di vita, organizzare la loro riqualificazione, aprire nuove possibilità di occupazione e promuovere progetti di reimpiego. Tutti i lavoratori devono modificare la loro concezione dell'occupazione e mi­gliorare le proprie qualità per venire in­contro alle nuove esigenze della rifor­ma e dello sviluppo.

Dobbiamo spingerci in avanti in tut­te le riforme strutturali. Costruiremo un meccanismo efficace per la gestione, la supervisione e il funzionamento del pa­trimonio statale, per mantenere o aumen­tare il suo valore e prevenirne la perdita. Costruiremo un sistema di previdenza sociale, introducendo i sistemi delle pen­sioni di vecchiaia e delle assicurazioni sanitarie, combinando i fondi di assisten­za mutualistica con i versamenti indivi­duali, e miglioreremo l'assicurazione contro la disoccupazione e i sistemi di assistenza sociale, in modo da fornire una previdenza sociale di base. Istituiremo fondi pubblici di capitalizzazione per gli alloggi urbani e accelereremo la riforma del sistema abitativo.

Approfondire la riforma delle im­prese a proprietà statale è un compito di tutto il Partito, tanto importante quanto arduo. Dobbiamo essere fermi nella no­stra determinazione e coraggiosi nei nostri esperimenti e nelle nostre prati­che, per assicurarci che entro la fine di questo secolo la maggior parte delle imprese chiave a proprietà statale di grande e media dimensione abbiano isti­tuito l'avvio di un moderno sistema di impresa e abbiano notevolmente mi­gliorato il loro funzionamento, aprendo con ciò nuovi orizzonti nella riforma e nello sviluppo delle imprese di Stato.


3. Perfezionare la struttura e il modo di distribuzione.

Ci atterremo al sistema basato sul principio "a ciascuno secondo il suo la­voro" e nel quale coesistono una plurali­tà di modi di distribuzione. Bisogna com­binare la remunerazione secondo il lavo­ro e quella secondo i fattori di produzio­ne e accordare la priorità all'efficienza, sia pure tenendo conto dell'equità, per favorire l'ottimizzazione dell'allocazio­ne delle risorse, promuovere lo sviluppo economico e mantenere la stabilità socia­le. Tuteleremo secondo la legge i redditi legittimi, autorizzando e incoraggiando alcune persone ad arricchirsi per prime grazie ad un lavoro onesto e ad affari le­gali, e autorizzando e incoraggiando l'impiego del capitale, della tecnologia e degli altri fattori di produzione per parte­cipare alla distribuzione dei guadagni. I guadagni illegali saranno proibiti e colo­ro che si appropriano delle proprietà pub­bliche o ricercano guadagni con mezzi illegali, come l'evasione fiscale o la col­lusione tra denaro e potere, saranno in­flessibilmente puniti secondo la legge. Faremo luce sui redditi immotivati e do­vremo assolutamente correggere gli abu­si di quegli individui che ottengono red­diti supplementari avvantaggiandosi di monopoli settoriali e di certi privilegi speciali. Regoleremo i redditi eccessiva­mente alti, perfezioneremo il sistema di imposte sul reddito delle persone fisiche, introdurremo nuove tasse, come quella di successione, e normalizzeremo la distri­buzione del reddito, in modo da rendere più ragionevoli le differenze di reddito e da prevenirne la polarizzazione.

Concentrare la forza finanziaria sul miglioramento delle finanze pubbliche è una condizione essenziale per garan­tire lo sviluppo di tutte le iniziative eco­nomiche e sociali. E' necessario gestire correttamente le relazioni di distribuzione tra lo Stato, le imprese e gli individui e fra le autorità centrali e locali, in modo da elevare progressivamente la propor­zione delle entrate fiscali nel prodotto nazionale lordo e la proporzione delle entrate del governo centrale in seno alle entrate nazionali e, al tempo stesso, ade­guare la struttura delle entrate e delle uscite per adattarla alla mutata struttura della proprietà e alle mutate funzioni del governo, in modo da istituire finanze pubbliche certe ed equilibrate.


4. Dare ampio spazio ai meccanismi del mercato e perfezionare il sistema di controllo macroeconomico.

Dobbiamo accelerare il processo di costruzione di un completo sistema di mercato nell'economia nazionale. Con­tinueremo a sviluppare tutti i tipi di mer­cato, in modo particolare quelli del capi­tale, della manodopera, della tecnologia e degli altri fattori di produzione, e i mec­canismi di determinazione del prezzo di questi fattori. Riformeremo il sistema di circolazione, perfezioneremo le regole del mercato, rafforzeremo la sua gestio­ne, elimineremo gli ostacoli al suo svi­luppo, apriremo un varco tra gli ostacoli regionali e i monopoli settoriali per edi­ficare, il più presto possibile, un sistema di mercato unificato e aperto con una concorrenza regolata e faremo un miglior uso del ruolo fondamentale del mercato nell'allocazione delle risorse.

Il compito principale del controllo macroeconomico sta nel mantenere un equilibrio tra la domanda e l'offerta globali, diminuire l'inflazione, pro­muovere l'ottimizzazione delle strut­ture economiche principali e realizza­re una crescita economica stabile. Nel controllo macroeconomico, dobbiamo impiegare principalmente sia mezzi economici che legali. Approfondiremo le riforme del sistema bancario, fisca­le e di pianificazione, in modo da per­fezionare gli strumenti di controllo macroeconomico e i meccanismi di coordinamento. Proseguiremo politi­che monetarie e finanziarie di mode­rata austerità, tenendo d'occhio il gra­do di controllo. Rafforzeremo, in con­formità della legge, la supervisione e il controllo delle società e dei mercati finanziari, compreso il mercato dei ti­toli; standardizzeremo e tuteleremo l'ordinamento finanziario e staremo efficacemente in guardia contro i ri­schi finanziari.


5. Rafforzare l'agricoltura come fondamento dell'economia, riordinare e ottimizzare la struttura economica.

In linea con il nostro sviluppo eco­nomico e prendendo in considerazio­ne la tendenza ad uno sviluppo acce­lerato della scienza e della tecnologia mondiali, come pure le rapide trasfor­mazioni nel raggruppamento delle strutture economiche internazionali, dobbiamo effettuare riordinamenti strategici della struttura economica, allo scopo di migliorare in maniera in­tegrale la qualità e le prestazioni del­l'intera economia nazionale e di far progredire la potenza nazionale com­plessiva e la competitività sul mercato internazionale. E' un'esigenza incal­zante dello sviluppo economico nazio­nale e un compito a lungo termine. I principi generali sono i seguenti: sulla base del mercato, far sì che la produ­zione si adatti ai mutamenti della do­manda dei mercati nazionale ed este­ro; ottimizzare la struttura industriale facendo affidamento sul progresso scientifico e tecnologico; determinare uno sviluppo coordinato delle econo­mie regionali valorizzando i loro ri­spettivi vantaggi locali; cambiare le modalità della crescita economica, po­nendo fine ad una situazione caratte­rizzata da elevati utilizzi di manodo­pera, bassa produzione, consumi ele­vati, scarsa efficienza.

Dobbiamo continuare ad accorda­re la priorità all'agricoltura in tutta la nostra attività economica. Terremo fer­me le politiche agricole fondamentali del Partito, approfondiremo le riforme agricole e faremo in modo che l'agri­coltura e l'economia rurale si svilup­pino e il reddito dei contadini aumen­ti. Accresceremo attraverso molteplici canali gli investimenti nell'agricoltu­ra, perfezioneremo l'infrastruttura agricola e miglioreremo continuamen­te le condizioni della produzione. Au­menteremo i nostri sforzi per svilup­pare l'agricoltura facendo affidamen­to sulla scienza e sull'educazione, puntando ad ottenere rendimenti ele­vati, una buona qualità e una grande efficienza, così come buoni risultati nel risparmio dell'acqua. Promuovere­mo una gestione industriale dell'agri­coltura, per far sì che produzione, tra­sformazione e marketing si integrino e si sostengano l'un l'altro, in modo che l'agricoltura si sviluppi nel senso della commercializzazione, specializ­zazione e modernizza­zione. Sviluppe­remo in maniera integrale le coltiva­zioni, la silvicoltura, l'allevamento, la produzione collaterale e la pesca e continueremo a sviluppare le imprese delle città e dei distretti in modo da dar vita a una struttura industriale ra­zionale. Opereremo con cura nella progettazione e nella costruzione del­le cittadine e dei borghi. Manterremo in vigore, ancora per un lungo perio­do di tempo, il sistema di responsabi­lità contrattuale delle famiglie con re­munerazione legata alla produzione, perfezioneremo il sistema di gestione a due livelli, che combina unitarietà e indipendenza della gestione, e accre­sceremo progressivamente la forza dell'economia collettiva. Riformeremo il sistema di acquisto e vendita dei ce­reali e del cotone e introdurremo una politica dei prezzi razionale. Creere­mo e perfezioneremo un sistema di servizi socializzato per l'agricoltura, un sistema di mercato dei prodotti agricoli e un sistema di sostegno e protezione statale. Dobbiamo rispetta­re l'autonomia dei contadini nella loro produzione e nelle loro attività, pro­teggere i loro diritti e interessi legitti­mi e alleggerire veramente i loro one­ri, in modo che l'insieme delle masse rurali beneficino giustamente delle di­verse politiche rurali e del lavoro del Partito.

Dobbiamo trasformare e moderniz­zare le industrie tradizionali, sviluppa­re le industrie nascenti e a tecnologia avanzata e tentare di informatizzare l'economia nazionale. Continueremo a rafforzare la costruzione di infrastruttu­re e industrie di base, intensificheremo il riordino e il miglioramento dell'indu­stria di trasformazione, rafforzeremo le industrie strategiche e coltiveremo atti­vamente nuovi poli di crescita econo­mica. Combineremo gli sforzi nello svi­luppo di nuove tecnologie, nuovi pro­dotti e nuove industrie con quelli per aprire i mercati e integrare lo sviluppo delle industrie a tecnologia intensiva con quelle ad alta intensità di lavoro. Incoraggeremo e guideremo il settore terziario affinché si sviluppi ad un rit­mo accelerato.

Dobbiamo promuovere una distribu­zione razionale e uno sviluppo coordina­to delle economie regionali. Sfruttando le proprie condizioni favorevoli, la parte orientale del Paese deve sforzarsi di rag­giungere un livello superiore di sviluppo nel corso della riforma e dell'apertura e porsi all'avanguardia nella realizzazione della modernizzazione fondamentale, là dove le condizioni lo permettono. La par­te centrale e quella occidentale devono accelerare la riforma, l'apertura e lo svi­luppo, utilizzare i loro vantaggi nelle ri­sorse naturali e sviluppare le industrie collegate. Lo Stato aumenterà il suo so­stegno alle regioni centrale e occidenta­le, accordando loro la priorità nella pia­nificazione delle infrastrutture e nei pro­getti di valorizzazione delle risorse, isti­tuendo - tappa per tappa - un sistema standardizzato di trasferimento dei paga­menti e incoraggiando gli investitori ci­nesi e quelli d'oltremare a investire in queste regioni. E' necessario sviluppare maggiormente tutte le forme di associa­zione e cooperazione tra le parti orienta­le, centrale e occidentale del Paese. Da­remo maggiore attenzione e offriremo un aiuto attivo allo sviluppo economico del­le regioni abitate dalle minoranze etni­che. Dobbiamo tentare ogni strada possi­bile per ridurre progressivamente al mi­nimo le disparità di sviluppo regionale. A partire dalle loro condizioni concrete, tutte le regioni devono sviluppare la loro economia con le loro distinte caratteristi­che locali, accelerare la modernizzazio­ne delle vecchie basi industriali, lasciare svolgere il loro ruolo alle capitali regio­nali e continuare a dirigere la formazio­ne di zone economiche e di cinture indu­striali chiave. Dobbiamo accelerare la ri­forma dei sistemi di investimento e di finanziamento, perfezionare le politiche industriali statali e prendere misure per risolvere problemi come quello del lan­cio di progetti "su larga scala e chiavi in mano" e "su piccola scala e chiavi in mano" e i problemi dei progetti irrazio­nali e dei doppioni.


6. Adottare strategie di sviluppo del Paese che facciano affidamento sulla scienza e l'educazione e che consenta­no uno sviluppo sostenibile.

La scienza e la tecnologia costitui­scono una forza produttiva primaria e il loro progresso è un fattore decisivo nel­lo sviluppo economico. Dobbiamo te­nere pienamente conto del forte impat­to dello sviluppo futuro della scienza e della tecnologia - in modo particolare la tecnologia avanzata - sulla potenza nazionale complessiva, sulla struttura economica e sociale e sulla vita del po­polo, e considerare l'accelerazione del loro progresso come compito vitale nel­lo sviluppo economico e sociale. In tal modo, procederemo davvero sulla via di uno sviluppo della nostra economia che faccia affidamento sul progresso scien­tifico e tecnologico e sul perfeziona­mento della qualificazione dei lavora­tori. Nell'elaborare i programmi di svi­luppo scientifico a lungo e a medio ter­mine, dobbiamo muovere dalle esigen­ze di sviluppo a lungo termine della Cina, tenere presente la situazione com­plessiva, mettere in luce i settori chiave e, provando a fare certe cose ed evitando di farne altre, rafforzare la ricerca di base e la ricerca di tecnologia avanzata, e anche accelerare il ritmo di applica­zione di questa tecnologia alla produ­zione. Dobbiamo intensificare lo svilup­po e la diffusione della tecnologia ap­plicata, promuovere la conversione del­le conquiste scientifiche e tecnologiche in forze produttive concrete e con­centrarci ad affrontare i problemi più importanti e decisivi nello sviluppo eco­nomico e sociale. Dobbiamo importare dall'estero, su una base selettiva e man­tenendo le nostre priorità ben in vista, tecnologie avanzate, con lo scopo di ele­vare la nostra capacità di crearne in maniera autonoma. Come Paese in via di sviluppo, la Cina deve accordare una maggiore importanza all'applicazione dei più recenti ritrovati tecnologici e far compiere un salto al proprio sviluppo tecnologico.

Dobbiamo approfondire la riforma dei sistemi di amministrazione della scienza, della tecnologia e dell'educa­zione, in modo da promuovere la loro integrazione con l'economia. Dobbia­mo dare spazio al mercato e alla doman­da sociale nell'orientare e promuovere il progresso scientifico e tecnologico, incoraggiare e aiutare le imprese a im­pegnarsi nella ricerca, nello sviluppo e nella modernizzazione tecnologica af­finché esse comincino a impegnarvisi e a investirvi. Quando le condizioni lo permettono, gli istituti di ricerca scien­tifica e le istituzioni di insegnamento superiore devono combinare la produ­zione, l'insegnamento e la ricerca, as­sociandosi e cooperando in diversi modi con le imprese per risolvere i problemi di segmentazione e dispersione degli sforzi nei campi della scienza, della tec­nologia e dell'educazione. L'innovazio­ne, la competizione e la cooperazione devono essere incoraggiate. Metteremo in pratica un sistema di protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Le per­sone competenti costituiscono la risor­sa più importante per il progresso scien­tifico e tecnologico, come per lo svilup­po economico e sociale: dobbiamo met­tere in opera tutta una serie di meccani­smi di incentivazione in grado di favo­rire la formazione e l'utilizzazione di ogni persona. Dobbiamo far fruttare attivamente le risorse intellettuali d'oltre­mare e incoraggiare le persone che stu­diano all'estero a ritornare e lavorare nella madrepatria o ad offrirle in qual­che modo i loro servizi.

Paese molto popoloso e relativa­mente a corto di risorse naturali, la Cina deve mettere in opera una strategia di sviluppo sostenibile nel suo processo di modernizzazione. Dobbiamo rimanere fedeli alle politiche fondamentali dello Stato in fatto di pianificazione familia­re e protezione ambientale, trattare in modo adeguato il rapporto tra sviluppo economico e popolazione, tra risorse naturali e ambiente. Nel valorizzare le nostre risorse naturali e nel farne un uso economico, dobbiamo mettere l'accen­to su quest'ultimo punto per accresce­re l'efficienza della loro utilizzazione. Dobbiamo elaborare un piano comples­sivo per lo sviluppo e il miglioramento delle nostre risorse fondiarie e applica­re rigorosamente le leggi che governa­no la gestione e la protezione delle ri­sorse fondiarie, idriche, forestali, mine­rali e marittime. Dobbiamo mettere in campo un sistema di uso a pagamento delle risorse naturali. Dobbiamo raffor­zare il controllo dell'inquinamento del­l'ambiente e migliorare le condizioni ecologiche piantando alberi e prati, con­servando adeguatamente l'acqua e il suolo e prevenendo e controllando la desertificazione. Per ciò che riguarda la popolazione, dobbiamo controllarne la crescita e migliorarne la qualità del­l'istruzione e porre attenzione al proble­ma dell'invecchia­mento.


7. Migliorare l'apertura al mondo esterno.

L'apertura al mondo esterno è una fondamentale politica a lungo termine dello Stato. Di fronte alla tendenza alla globalizzazione dello sviluppo economi­co, scientifico e tecnologico, dobbiamo assumere una posizione ancora più atti­va nel mondo, migliorando il nostro mo­dello di apertura in tutte le direzioni, a tutti i livelli e ad ampio raggio, svilup­pando un'economia aperta, accrescendo la nostra competitività sul mercato inter­nazionale, ottimizzando la nostra struttu­ra economica e migliorando la qualità della nostra economia nazionale.

Concentrandoci sul raggiungimento di migliori risultati, dobbiamo ampliare il commercio estero dei prodotti e dei servizi e ottimizzare l'import-export. Ci atterremo alla strategia di raggiungi­mento del successo sulla base della qua­lità e della diversificazione dei mercati e penetreremo con energia nei mercati esteri. Abbasseremo ancora il livello generale delle tariffe e incoraggeremo l'importazione di tecnologie avanzate e attrezzature chiave. Approfondiremo la riforma del sistema delle relazioni eco­nomiche e commerciali con i Paesi este­ri, perfezionando il sistema di procura e accrescendo la possibilità delle imprese di gestire autonomamente il proprio commercio con l'estero, al fine di crea­re un ambiente politico propizio alla concorrenza su un piano di parità. Pren­deremo parte attiva alla cooperazione economica regionale e al sistema glo­bale del commercio multilaterale.

Impiegheremo il capitale estero in modo dinamico, razionale ed efficace. Apriremo il commercio dei servizi tappa per tappa. Secondo la legge, proteggere­mo i diritti e gli interessi delle imprese a capitale estero, accorderemo loro il me­desimo trattamento delle loro equivalenti cinesi e miglioreremo l'orientamento e la regolamentazione di queste imprese. In­coraggeremo gli investitori cinesi a inve­stire all'estero in aree che possono valo­rizzare i vantaggi competitivi della Cina, in modo da fare miglior uso delle risorse e dei mercati cinese ed estero. Perfezioneremo e rafforzeremo le leggi e gli sta­tuti che regolano le relazioni economiche e commerciali della Cina con i Paesi stra­nieri. Dobbiamo trattare adeguatamente il rapporto tra l'apertura, l'indipendenza e l'autosuffi­cien­za, e preservare la sicu­rezza economica del Paese.

Dobbiamo far funzionare meglio le zone economiche speciali e la nuova zona di Pudong a Shanghai, incentivar­le affinché rimangano all'avanguardia nel loro ruolo di dimostrazione, esem­pio e direzione, creando istituzioni, modernizzando le industrie e aprendosi sempre più al mondo estemo.


8. Continuare a migliorare gli stan­dard di vita del popolo.

Elevare gli standard di vita del popo­lo è l'obiettivo fondamentale della rifor­ma, dell'apertura e dello sviluppo econo­mico. Dobbiamo permettere al popolo di godere di una vita sufficientemente agia­ta sulla base della crescita economica e dirigerci, in seguito, verso standard anco­ra più elevati. Cercheremo di aumentare il reddito reale della popolazione delle regioni urbane e rurali e di allargare il li­vello dei consumi attraverso un'opportu­na opera di direzione. Mentre miglioria­mo il benessere materiale del popolo, ar­ricchiremo la sua vita culturale e rende­remo più bello l'ambiente in cui vive, per migliorarne la qualità della vita. Faremo sforzi eccezionali per migliorare le con­dizioni delle abitazioni, delle misure sa­nitarie, dei trasporti e delle comunicazio­ni e per allargare i livelli di consumo dei servizi. Continueremo a costruire più ser­vizi di assistenza pubblica e sociale e mi­glioreremo il livello di educazione e del­le cure mediche e sanitarie. Adotteremo una politica che garantisca uno standard di vita di base agli abitanti delle città in difficoltà. Lo Stato adotterà una plurali­tà di misure nel quadro di uno sforzo ac­cresciuto per combattere la povertà, in modo da realizzare il compito essenziale di fornire cibo e vestiario adeguati agli abitanti impoveriti delle regioni rurali di qui alla fine del secolo.

***

Compagni!
Gli obiettivi e i compiti che noi ab­biamo esposto per la riforma e lo svi­luppo economico riflettono gli interessi fondamentali del popolo e possono es­sere compiuti solo facendo affidamento sull'iniziativa e la creatività del popolo e sul suo duro lavoro. Se continueremo a perseguire una linea politica corretta e a guidare in maniera appropriata, a tutelare e a utilizzare l'iniziativa di tutti gli ambiti della società, riusciremo cer­tamente a istituire un'economia sociali­sta di mercato e ad assicurare uno svi­luppo sostenuto, rapido e sano dell'eco­nomia nazionale.


VI.
Riformare la struttura politica e rafforzare la democrazia e il sistema giuridico

L'approfondimento della riforma della struttura economica e lo svi­luppo della modernizzazione sociali­sta nel passaggio tra i due secoli esigono che, a condizione di rimane­re fedeli ai quattro Principi cardina­li, proseguiamo l'accelerazione della riforma della struttura politica, esten­diamo ulteriormente la portata della democrazia socialista e perfezionia­mo il sistema giuridico socialista, guidando il Paese secondo la legge e facendone un Paese socialista retto dal governo della legge.

Sviluppare la democrazia socialista è la meta insistente del nostro Partito. Senza democrazia non potrebbero es­serci né socialismo né modernizzazio­ne socialista. L'essenza della democra­zia socialista consiste nel fatto che il popolo è il padrone del Paese. Tutti i po­teri dello Stato appartengono al popolo. Il sistema statale cinese, caratterizzato dalla dittatura democratica popolare, e il suo sistema di governo, caratterizzato dalle assemblee popolari, sono il risul­tato delle lotte condotte dal popolo e della scelta della storia. E' necessario mantenere e perfezionare questo siste­ma politico fondamentale, piuttosto che copiare modelli occidentali. E' di im­portanza decisiva per il mantenimento della direzione del Partito e del sistema socialista e per la realizzazione della democrazia popolare.

Lo sviluppo della democrazia deve essere assolutamente accompa­gnato dal­lo sforzo di perfezionamento del sistema giuridico, in modo che il Paese sia gover­nato dalla legge. Governo del Paese attra­verso la legge significa che le masse po­polari, sotto la direzione del Partito e se­condo la Costituzione e le altre leggi, par­tecipano in qualche modo e attraverso tutte le vie possibili all'amministrazione degli affari dello Stato, delle iniziative economiche e culturali e degli affari so­ciali. Significa, inoltre, far sì che tutta l'opera dello Stato proceda nell'osser­vanza della legge e che la democrazia socialista venga progressivamente istitu­zionalizzata e codificata, in modo che queste istituzioni e queste leggi non mu­tino ad ogni mutamento della leadership o delle opinioni o del punto di vista dei leader. Il governo del Paese attraverso la legge è la strategia fondamentale utiliz­zata dal Partito per guidare il popolo ad amministrare il Paese. Questa è anche l'esigenza obiettiva di un'economia so­cialista di mercato, una caratteristica im­portante del progresso sociale e cultura­le, come pure una garanzia essenziale per la durevole stabilità politica del Paese. Il Partito ha guidato il popolo nel delineare la Costituzione e le altre leggi, secondo le quali esso delimita le sue attività. Gover­nando il Paese attraverso la legge, possia­mo unificare la fedeltà alla direzione del Partito e lo sviluppo della democrazia popolare e agire in rigorosa conformità con la legge, garantendo con ciò, sul pia­no istituzionale e su quello giuridico, che la linea fondamentale e le politiche es­senziali del Partito siano attuate senza debolezze e che il Partito svolga in ogni momento il ruolo di nucleo di direzione, controllando la situazione complessiva e coordinando gli sforzi di tutti i settori.

La riforma del sistema politico deve aiutare ad elevare la vitalità del Partito e dello Stato, dimostrare le caratteristi­che e i vantaggi del sistema socialista, salvaguardare l'unificazione nazionale, l'unità tra le etnie e la stabilità sociale, dare spazio all'iniziativa del popolo e stimolare lo sviluppo delle forze produt­tive e del progresso sociale. I compiti principali della riforma del sistema po­litico, per il presente e per il prossimo periodo, sono lo sviluppo della demo­crazia, il rafforzamento del sistema giu­ridico, la separazione delle funzioni di governo dalla gestione delle imprese, la semplificazione degli organi di gover­no, il perfezionamento del sistema di controllo democratico e il mantenimen­to della stabilità e dell'unità.


1. Perfezionare il sistema demo­cratico.

In quanto partito al potere, il Partito comunista guida e sostiene il popolo at­traverso l'esercizio del suo potere di di­rezione dello Stato, di disporre elezioni democratiche, di prendere decisioni po­litiche in modo democratico, di istituire un'amministrazione e un sistema di controllo democratico, di assicurare che il popolo goda di estesi diritti e delle li­bertà garantite dalla legge e di rispetta­re e garantire i diritti umani. Nello svi­luppo della democrazia socialista, le istituzioni hanno un valore fondamen­tale, generale, stabilizzatore e durevo­le. Dobbiamo continuare a perfeziona­re il sistema delle assemblee popolari, assicurando che esse e i loro comitati permanenti esercitino le funzioni di or­gani del potere statale in accordo con la legge, rafforzare la loro opera legislati­va e di controllo e stabilire legami più stretti tra i deputati e il popolo che que­sti rappresentano. Nel prendere le più importanti decisioni politiche in riguar­do alla riforma e allo sviluppo, dobbia­mo promulgare leggi adatte a questo scopo. Istituiremo progressivamente un meccanismo che aiuti coloro che hanno responsabilità decisionale a recarsi tra le masse per constatare le condizioni in cui vivono, a rispecchiarne in modo adeguato le volontà e a sintetizzarne la saggezza, in modo che il processo deci­sionale sia più rigoroso, democratico ed efficiente e raggiunga un livello quali­tativo più alto. Manterremo e perfezio­neremo il sistema di cooperazione multipartitica e di consultazione politica sotto la direzione del Partito comunista. Confermando il principio della "coesi­stenza di lungo periodo, controllo reci­proco, reciproca sincerità e condivisio­ne della buona e della cattiva sorte", rafforzeremo la nostra collaborazione con i partiti democratici e consolidere­mo la nostra alleanza con le personalità che non fanno parte del Partito. Conti­nueremo a sostenere le conferenze po­litiche consultive del popolo e a stan­dardizzare e a istituzionalizzare la loro consultazione politica, il loro controllo democratico, la loro partecipazione e le loro deliberazioni negli affari dello Sta­to, trasformandole in un importante ca­nale per unire al Partito la gente di tutti gli ambienti sociali. Consolideremo e svilupperemo un vasto fronte unito pa­triottico. Metteremo in pratica in modo completo le politiche del Partito verso le minoranze etniche, manterremo e mi­glioreremo la loro autonomia regiona­le, rafforzeremo il nostro lavoro nei con­fronti dei gruppi etnici e consolideremo e intensificheremo tra le etnie relazioni socialiste di uguaglianza, solidarietà e assistenza reciproca, promuovendo la prosperità comune e il comune progres­so per tutte le nostre nazionalità. Mette­remo in pratica con la massima serietà le politiche del Partito a proposito degli affari religiosi e dei cinesi d'oltremare. I sindacati, la Lega della gioventù co­munista, la federazione delle donne e le altre organizzazioni di massa devono svolgere il loro molo di partecipazione e controllo democratico nell'ammini­strazione dello Stato e degli affari so­ciali e servire da ponte o legame tra il Partito e il popolo.

Estenderemo la portata della demo­crazia al livello di base, per essere certi che il popolo possa esercitare diretta­mente i propri diritti democratici, gesti­re i propri affari secondo la legge e pro­curarsi una vita felice. E' una pratica di democrazia socialista sulla più vasta scala. Gli organi di base del potere e le organizzazioni di autogoverno delle masse delle regioni rurali e urbane in­staureranno un sano sistema di elezioni democratiche e terranno informata l'opinione pubblica delle loro attività politiche e dei loro affari finanziari, in modo che il popolo prenda parte diret­tamente alla discussione e alle decisio­ni riguardo agli affari pubblici locali e nella promozione dell'assistenza socia­le ed eserciti un controllo sui quadri. Dobbiamo mantenere e perfezionare il sistema di gestione democratica delle imprese e delle istituzioni, con le con­ferenze dei lavoratori come sua forma di base, in modo che i lavoratori possa­no partecipare alla riforma e all'ammi­nistrazione e proteggere i propri legitti­mi diritti ed interessi. Dobbiamo correg­gere con fermezza errori come la sop­pressione della democrazia e il ricorso alla coercizione e alla costrizione.


2. Perfezionare il sistema giuridico.

Lo sviluppo senza scosse delle ini­ziative del Partito e dello Stato richiede necessariamente che ci siano leggi cui riferirsi, che le leggi siano rispettate e applicate in modo rigoroso e che i tra­sgressori siano perseguiti. Consolidere­mo la legislazione, ne miglioreremo la qualità e costituiremo un sistema giuri­dico socialista con caratteristiche cinesi entro il 2010. Per salvaguardare la di­gnità della Costituzione e delle altre leg­gi, dobbiamo fare in modo che tutti sia­no uguali di fronte alla legge e che nes­sun individuo o organizzazione abbia il privilegio di sfuggirvi. Tutti gli organi di governo devono esercitare le loro mansioni ufficiali secondo la legge e ga­rantire con la massima serietà i diritti dei cittadini, istituendo un sistema di re­sponsabilità per l'applicazione della legge e un sistema di valutazione e ispe­zione. Promuoveremo la riforma degli affari giudiziari, per garantire sul piano istituzionale che gli organi giudiziari siano in grado di esercitare i poteri di giu­dizio e di accusa in maniera indipenden­te ed equa in base alla legge e per istitu­ire un sistema di inchiesta e di giudizio nei confronti di chiunque sia ritenuto responsabile di ingiustizie o decisioni reprensibili. Miglioreremo i ranghi del personale adibito all'applicazione della legge e di quello giudiziario. Educhere­mo la popolazione al rispetto della leg­ge, per renderla più consapevole della sua importanza. In particolare, accre­sceremo la consapevolezza dei quadri dirigenti a proposito dell'importanza del sistema giuridico e la loro capacità di esercitare le proprie mansioni secon­do la legge. Dobbiamo integrare stret­tamente il perfezionamento del sistema giuridico con la promozione del pro­gresso culturale ed etico e assicurarci che avanzino contemporaneamente.


3. Riformare la struttura delle isti­tuzioni di governo.

Un'organizzazione ingombrante, l'eccedenza di personale, l'incapacità di separare le funzioni del governo da quelle delle imprese e una burocrazia imponente nuocciono in maniera diret­ta all'approfondimento della riforma e allo sviluppo economico e danneggia­no il rapporto tra il Partito e le masse. Questo problema richiede una soluzio­ne urgente e deve essere studiato da un punto di vista generale. Si devono organizzare gruppi speciali che elabo­rino progetti per risolverlo. Secondo le esigenze di un'economia socialista di mercato, noi abbiamo bisogno di modificare le funzioni del governo e di separarle da quelle delle imprese, in modo che queste ultime abbiano un reale potere di produzione, azione e gestione. Seguendo nella riforma il principio della semplificazione, del­l'uniformità e dell'efficienza, istituire­mo un sistema amministrativo di gran­de efficienza, ben coordinato e stan­dardizzato, con l'obiettivo di miglio­rare il suo servizio verso il popolo. I dipartimenti responsabili della gestio­ne economica complessiva devono riorientare le loro funzioni verso il controllo macroeconomico e i diparti­menti economici specializzati devono essere riorganizzati o ridotti. Miglio­reremo il lavoro dei dipartimenti che controllano l'applicazione della legge e coltiveremo e espanderemo le orga­nizzazioni sociali intermedie. Appro­fondiremo la riforma del sistema am­ministrativo, delimitando per statuto le strutture, le funzioni, l'ampiezza e le procedure di lavoro degli organismi statali e assicurando che la loro am­piezza sia mantenuta all'interno dei li­miti autorizzati e che il loro personale in eccesso sia ridotto. Inoltre, appro­fondiremo la riforma del sistema del personale, impiantando un meccani­smo di competizione e di incentivi e perfezionando il sistema della funzio­ne pubblica, per formare un contin­gente di amministratori che siano al­tamente competenti e professional­mente specializzati.


4. Perfezionare il sistema di control­lo democratico.

I nostri poteri ci sono devoluti dal popolo e tutti i quadri sono al suo servi­zio e devono essere sottomessi al con­trollo del popolo e della legge. Dobbia­mo approfondire la riforma in questo campo, migliorare il sistema giuridico di controllo, istituire e perfezionare un meccanismo che garantisca che i nostri quadri esercitino la loro autorità nel ri­spetto della legge. I dipartimenti che si occupano di affari di immediato interes­se per il popolo devono mettere in atto un sistema amministrativo aperto, per garantire che il loro lavoro sia equo, corretto e trasparente. Integreremo il controllo da parte dei membri del Parti­to con quello della legge e delle masse e daremo ampio spazio al ruolo di con­trollo dell'opinione pubblica. Rafforze­remo il controllo sull'applicazione del­la Costituzione e delle altre leggi per salvaguardare l'uniformità del sistema giuridico dello Stato, così come il con­trollo sulla messa in atto delle politiche specifiche del Partito e dello Stato, per far sì che vengano eseguite con corret­tezza. Inoltre, rafforzeremo il controllo sui quadri a tutti i livelli, e particolar­mente sui quadri dirigenti, per preveni­re ogni loro abuso di potere. Puniremo severamente i quadri responsabili del­l'applicazione della legge che la infran­gono o accettano tangenti.


5. Mantenere la stabilità e l'unità.

Con l'approfondimento della rifor­ma e dell'apertura e il riordino delle re­lazioni economiche, numerosi muta­menti hanno avuto luogo nelle diverse contraddizioni della vita sociale ed eco­nomica e, in particolare, alcune contrad­dizioni che riguardano gli interessi im­mediati del popolo sono piuttosto evi­denti. I Comitati del Partito e i governi a tutti i livelli devono lavorare con scrupo­lo, in modo responsabile e con entusia­smo, per risolvere i problemi concreti che il popolo si trova a dover affrontare nella vita e nel lavoro. Per quanto riguar­da le contraddizioni in seno al popolo, dobbiamo scavare a fondo nelle diverse realtà, condurre inchieste e studi e far bene il nostro lavoro politico e ideologi­co. Secondo le diverse circostanze, dob­biamo impiegare in modo appropriato mezzi economici, amministrativi o lega­li per affrontare le contraddizioni ed im­pedire che diventino più acute.

Una pubblica sicurezza sana è di importanza primaria per la tranquillità della vita e delle proprietà della gen­te, esattamente come la riforma, lo sviluppo e la stabilità. Dobbiamo mi­gliorare il lavoro delle procure, dei tri­bunali e della pubblica sicurezza. Dobbiamo colpire duramente ogni tipo di crimine secondo la legge ed estir­pare piaghe sociali come la pornogra­fia, il gioco d'azzardo, l'abuso di dro­ga e il contrabbando. Nei nostri sforzi per migliorare tutti gli aspetti della si­curezza pubblica, abbiamo bisogno di combinare la sanzione e la prevenzio­ne e di accordare maggior importanza a quest'ultima. Dobbiamo intensifica­re l'educazione e la capacità di dire­zione, per rafforzare il sistema di re­sponsabilità e istituire un ambiente sano per la sicurezza pubblica.

La costruzione della democrazia so­cialista è un processo storico graduale, che deve dunque essere portato avanti sotto la direzione del Partito - alla luce delle condizioni della Cina - tappa per tappa e in maniera ordinata. Più il socia­lismo sarà sviluppato, più lo sarà la de­mocrazia. Dobbiamo continuare a pro­muovere la democrazia socialista con caratteristiche cinesi, esplorando attra­verso la pratica la legge del suo sviluppo e consentendole di dimostrare maggior vitalità nel Ventunesimo secolo.


VII.
Sviluppare una cultura socialista con caratteristiche cinesi

La cultura socialista con caratteri­stiche cinesi, nella sua essenza, si identifica con il progresso ideologico ed etico socialista che noi abbiamo promosso a partire dall'introduzione della riforma e dell'apertura. La cul­tura è relativa all'economia e alla po­litica, mentre il progresso ideologico ed etico è relativo al progresso mate­riale. Solo se lo sviluppo economico e gli avanzamenti politici e culturali sono ben coordinati, e solo se coesi­stono il progresso materiale e quello culturale e ideologico, può esserci un socialismo con caratteristiche cinesi.

La modernizzazione socialista esi­ge sia un'economia prospera, sia una cultura fiorente. Il processo di moder­nizzazione dipende in larga parte dal­l'elevamento della qualità dell'istruzio­ne della popolazione nel suo comples­so e dalla valorizzazione delle risorse intellettuali. Di fronte al rapido svilup­po scientifico e tecnologico, all'acuta competizione internazionale, all'intera­zione mondiale di differenti ideologie e culture - come di fronte ai crescenti bi­sogni culturali del nostro popolo, che conduce ora una vita relativamente agiata -, tutto il Partito deve compren­dere pienamente che l'avanzamento culturale è essenziale e urgente, perché gioca un grande ruolo nello sviluppo della causa del socialismo e nel dare nuova giovinezza alla nazione.

Una cultura socialista con caratteri­stiche cinesi è una forza decisiva per unire e ispirare il popolo di tutte le no­stre nazionalità, ed è un indicatore im­portante della nostra potenza nazionale complessiva. Questa cultura nasce dal­la civiltà, antica di 5000 anni, della na­zione cinese ed è profondamente radi­cata nel nostro sforzo di edificazione del socialismo con caratteristiche cinesi. Essa ha i caratteri distintivi di questa epoca, perché corrisponde ai caratteri fondamentali della nostra economia e della nostra politica socialista e svolge un ruolo importante nel promuovere il loro sviluppo. Nella costruzione del so­cialismo con caratteristiche cinesi, dob­biamo raddoppiare i nostri sforzi di ele­vare gli standard ideologici ed etici, così come il livello scientifico e di istruzio­ne di tutta la nazione e fornire una po­tente forza motrice ideologica e un for­te sostegno intellettuale allo sviluppo economico e al progresso sociale inte­grale. Dobbiamo educare cittadini, una generazione dopo l'altra, che abbiano ideali elevati, integrità morale, una buo­na educazione e un forte senso della di­sciplina, rispondendo alle esigenze della modernizzazione socialista. E' un dif­ficile compito a lungo termine del no­stro progresso culturale.

Incoraggiare gli ideali e le aspirazio­ni comuni in tutta la società è l'obietti­vo essenziale del nostro progresso cul­turale con caratteristiche cinesi. Dob­biamo fare sforzi incessanti per educa­re i quadri e le masse secondo la teoria di Deng Xiaoping. Dobbiamo prosegui­re con insistenza l'educazione all'etica socialista, mettendo l'accento sul servi­zio al popolo e sul principio del colletti­vismo e rafforzare l'educazione alla de­mocrazia, alla legge e alla disciplina, in modo da guidare il nostro popolo a col­tivare una corretta concezione del mon­do e della vita e corretti valori. Faremo grandi sforzi per promuovere il patriot­tismo, il collettivismo e il socialismo, così come l'operosità e lo spirito d'ini­ziativa. Difenderemo l'ideologia e l'eti­ca comunista e, combinando spirito pro­gressivo e vastità di vedute, incoragge­remo tutte le ideologie e le etiche che contribuiscono all'unificazione nazio­nale, all'unità etnica, allo sviluppo eco­nomico e al progresso sociale. Faremo avanzare l'umanesimo socialista. I gio­vani sono l'avvenire della madrepatria e la speranza della nazione; dobbiamo dunque prestare grande attenzione alla loro crescita ideologica ed etica.

Il progresso dell'educazione e delle scienze è il fondamento del nostro avan­zamento culturale. La formazione di centinaia di milioni di lavoratori quali­ficati e di decine di milioni di profes­sionisti, per soddisfare le esigenze di modernizzazione e di valorizzazione del vantaggio delle nostre immense risorse umane, ha un legame diretto con la cau­sa del socialismo nel Ventunesimo se­colo. Dobbiamo fare in modo che l'edu­cazione abbia una priorità strategica. Dobbiamo rispettare i professori e il loro insegnamento e rafforzare i loro ranghi. Dando pieno sviluppo all'inizia­tiva di tutti gli ambienti sociali, non risparmieremo nessuno sforzo per rende­re universale l'obbligo scolastico di nove anni, per eliminare l'analfabeti­smo tra i giovani e le persone di età media, per estendere i diversi tipi di istruzione professionale e di educazio­ne degli adulti e per sviluppare stabil­mente l'istruzione superiore. Ottimizze­remo la struttura dell'educazione, acce­lereremo la riforma del sistema di am­ministrazione dell'istruzione superiore e distribuiremo con giudizio le risorse per l'educazione, in modo da accresce­re la qualità dell' istruzione e innalzare l'efficienza complessiva della scuola. Dobbiamo attuare la politica educativa del Partito mettendo l'accento sul mi­glioramento della qualità degli studenti e la formazione di nuove generazioni che sappiano portare avanti la causa del socialismo e che siano dotate sul piano morale, intellettuale e fisico. Si devono fare grandi sforzi per elevare il livello scientifico e tecnologico, per divulgare la scienza e la tecnologia, per guidare il popolo ad assumere un atteggiamento scientifico e a padroneggiare i metodi scientifici e incoraggiarlo ad essere cre­ativo e inventivo. Dobbiamo eliminare l'ignoranza e combattere i comporta­menti feudali e superstiziosi. Sviluppe­remo la filosofia e le altre scienze so­ciali, che sono di grande importanza per conservare la posizione guida del marxismo nella sfera ideologica del no­stro Paese, per studiare le leggi che go­vernano la sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi e per migliorare la nostra capacità di comprendere il mon­do e di cambiarlo.

Lo sviluppo delle attività culturali - comprese la letteratura e l'arte, la stam­pa e l'editoria, la radio, il cinema e la televisione - è un aspetto importante del progresso culturale. Nelle attività della stampa e della propaganda, dobbiamo rispettare il principio di preservare lo spirito di Partito, insistere nella ricerca della verità a partire dai fatti e mantene­re un corretto orientamento dell'opinio­ne pubblica. Dobbiamo rendere più stretto il controllo sulla stampa e l'edi­toria, ottimizzarne le strutture e migliorarne la qualità. Dobbiamo approfondi­re la riforma del sistema di gestione del­le attività culturali e mettere in atto e perfezionare le relative politiche econo­miche. Dobbiamo rimanere fedeli ai principi di "servire il popolo e la causa del socialismo" e di "lasciare che cento fiori fioriscano e che cento scuole di pensiero gareggino", dando ampio spa­zio alle tematiche della nostra epoca e difendendo al tempo stesso le diversità, in modo da produrre opere di grande qualità che integrino il contenuto ideo­logico con la dimensione artistica.

Un'atmosfera culturale fiorente è una condizione importante per la promozio­ne del progresso culturale e ideologico della società e per l'avanzamento della riforma, dell'apertura e della moderniz­zazione. Dobbiamo dar vita ad attività di massa per promuovere in profondità e a lungo termine il progresso ideologico ed etico e fare sforzi per sostenere l'etica sociale, quella del lavoro e della famiglia. Dobbiamo, da una parte, tentare di far progredire le nostre attività culturali e, dall'altra, rafforzare il controllo sui mer­cati dei prodotti culturali per facilitarne uno sviluppo sano. Dobbiamo costruire un maggiore numero di istituzioni cultu­rali. Si deve accordare più attenzione alla protezione del nostro patrimonio scienti­fico e culturale e della vestigia della no­stra storia rivoluzionaria. Dobbiamo pro­muovere la riforma e lo sviluppo della sanità pubblica e dello sport. Dobbiamo sostenere uno stile di vita sano e civile e migliorare costantemente la vita cultura­le delle masse.

La Cina non può sviluppare la pro­pria cultura nell'isolamento dalle con­quiste comuni della civiltà umana. Se­guendo il principio di mantenere alla base la nostra cultura e fare uso di quel­la degli altri, dobbiamo effettuare i più diversi scambi culturali con gli altri pa­esi, traendo partito dai loro punti forti e presentando al mondo le nostre conqui­ste. Dobbiamo resistere con fermezza all'influenza corrosiva delle idee e del­le culture decadenti.

Come parte della classe lavoratrice, gli intellettuali stanno svolgendo un ruo­lo importante nel processo di moderniz­zazione. Dobbiamo mettere in atto le po­litiche del Partito nei confronti degli in­tellettuali e dare ampio spazio alla loro iniziativa e alla loro creatività. Gli intel­lettuali devono studiare con impegno e perfezionare se stessi, in modo da dive­nire i divulgatori di un pensiero avanza­to, i pionieri dello sviluppo della scienza e della tecnologia, gli educatori che inse­gnano alla gente ad essere cittadini dota­ti di elevati ideali, integrità morale, buo­na educazione e forte senso della discipli­na; e in modo, inoltre, da divenire i pro­duttori di un lavoro intellettuale di alto livello, contribuendo così, insieme agli operai e ai contadini, a dare nuova giovi­nezza alla nazione cinese.

La cultura cinese ha una storia glo­riosa. Nel corso della grande esperien­za della modernizzazione socialista, sia­mo certi di poter creare una cultura so­cialista con caratteristiche cinesi ancor più grandiosa e di apportare il nostro dovuto contributo alla civiltà umana.

***

Compagni!
Ho parlato dei compiti sul piano economico, politico e culturale; vorrei ora dedicare un'attenzione particolare alla difesa nazionale e alla costruzio­ne dell'esercito. Il rafforzamento del­la difesa nazionale e la costruzione dell'esercito sono la garanzia fonda­mentale della nostra sicurezza nazio­nale e della nostra modernizzazione. Le tesi di Deng Xiaoping sulla costru­zione dell'esercito in questa nuova fase sono il proseguimento e lo svi­luppo delle riflessioni di Mao Zedong sulle questioni militari e sulla neces­sità di un orientamento scientifico nel­la costruzione del nostro esercito e della nostra difesa nazionale.

Per rispondere alle esigenze genera­li, che ci impongono di essere qualifi­cati sul piano politico e competenti su quello militare, e di avere un valido metodo di lavoro, una disciplina rigo­rosa e strumenti logistici adeguati, dob­biamo proseguire nella costruzione e nella riforma delle forze armate, in modo da rendere l'Esercito popolare di liberazione un esercito ancora più rivo­luzionario, moderno e standardizzato. Nel corso dei 70 anni della sua brillante storia, il nostro esercito ha affrontato ogni sorta di prove, diventando sempre più forte: una forte direzione da parte del Partito è divenuta, dunque, una ga­ranzia fondamentale. Nelle nuove con­dizioni storiche, l'esercito deve salda­mente mantenere la direzione assoluta da parte del Partito, essere in sintonia sul piano ideologico e politico con il Comitato centrale, obbedire agli ordini del Comitato centrale del Partito in tut­te le sue operazioni e non dimenticare mai la sua natura e i suoi obiettivi di esercito di popolo. Deve rimanere fede­le alla strategia di difesa attiva, miglio­rare la propria qualità e riorganizzarsi sulla base di truppe con caratteristiche cinesi meno numerose ma di qualità su­periore. L'esercito deve essere rigoroso verso se stesso, rafforzare il lavoro ide­ologico e politico, portare avanti le sue eccellenti tradizioni ed essere all'avan­guardia dell'intera società nel promuo­vere il progresso culturale ed etico. Per adattarsi ai profondi mutamenti avvenu­ti sulla scena militare mondiale, l'eser­cito deve intensificare la propria educa­zione e formazione ed elevare le pro­prie capacità di difesa nelle condizioni della tecnologia moderna e in particolar modo della tecnologia più avanzata. Dopo aver diminuito gli effettivi mili­tari di un milione di soldati nel corso degli anni '80, ridurremo le forze arma­te di altre 500 mila persone nel corso dei prossimi tre anni. Dobbiamo raffor­zare l'esercito facendo affidamento sul­la scienza e sulla tecnologia, dedicare maggiori sforzi alla ricerca nei settori scientifici e tecnologici legati alla dife­sa, impiantare e migliorare un meccani­smo operativo che renda le industrie le­gate alla difesa nazionale adatte all'eco­nomia socialista di mercato e perfezio­nare progressivamente gli armamenti e gli altri equipaggiamenti. L'esercito deve subordinarsi agli interessi com­plessivi dello sviluppo economico na­zionale ed essere al loro servizio, raf­forzarsi riducendo gli sprechi e lavoran­do duramente, sostenere lo sviluppo economico del Paese e parteciparvi in maniera attiva.

Le organizzazioni del Partito, il governo a tutti i livelli e le masse devono interessarsi dello sviluppo della difesa nazionale e sostenere la costru­zione dell'esercito. Intensificheremo l'istruzione militare, accrescendo la consapevolezza, da parte del popolo, dell'importanza della difesa naziona­le. L'esercito deve continuare a soste­nere il governo e ad aver cura del po­polo; il governo e il popolo devono continuare a sostenere l'esercito e ad accordare un trattamento preferenziale alle famiglie dei soldati e dei marti­ri, in modo da consolidare l'unità tra l'esercito e il governo e tra l'esercito e il popolo. Dobbiamo, inoltre, raffor­zare il nostro lavoro a proposito della milizia nazionale e dei riservisti e per­fezionare il sistema di mobilitazione per la difesa nazionale. Dobbiamo continuare a rafforzare la Polizia ar­mata del Popolo cinese, così come i dipartimenti di sicurezza pubblica e di sicurezza statale.


VIII.
Promuovere la riunificazione pacifica della madrepatria

La riunificazione completa della madrepatria è l'aspirazione comune di tutti i cinesi, nel Paese e all'estero. As­sumendo la grande causa della riunifi­cazione pacifica della patria come loro compito storico, i comunisti cinesi han­no fatto sforzi incessanti in tal senso. Il principio scientifico di Deng Xiaoping "un Paese, due sistemi" ha dato un vi­goroso impulso al processo di riunifi­cazione pacifica della patria.

A riprova del grande successo del principio "un Paese, due sistemi", il ri­tomo di Hong Kong alla madrepatria costituisce una tappa cruciale raggiunta dai cinesi nella grande causa della riunificazione della madrepatria. Dal ritor­no di Hong Kong, le politiche "un Pae­se, due sistemi" e "i cittadini di Hong Kong governano Hong Kong", insieme ad un elevato grado di autonomia, sono state messe in pratica con scrupolo e Hong Kong ha mantenuto la sua prospe­rità e stabilità. I fatti dimostreranno che il governo della Regione amministrati­va speciale di Hong Kong (RASHK) e i nostri compatrioti di Hong Kong sono certamente in grado di amministrare Hong Kong secondo la legge fonda­mentale della RASHK.

Macao tornerà in seno alla madrepa­tria nel 1999: un altro grande avvenimen­to per la nazione cinese. Tutti i preparati­vi per il ritomo di Macao vengono effet­tuati in modo energico e ordinato. La transizione senza scosse di Macao e il tra­sferimento senza scosse dei poteri posso­no essere assicurati con certezza, così come il suo sviluppo a lungo termine e il mantenimento della sua stabilità.

Il principio "un Paese, due sistemi" è una componente importante della teo­ria di Deng Xiaoping. L'idea fondamen­tale è che, sulla base della riunificazio­ne nazionale, la parte continentale della Cina manterrà il suo sistema socialista, mentre Taiwan, Hong Kong e Macao conserveranno il sistema capitalistico e il loro modo di vita attuale per un lungo periodo. Questo principio costituisce una politica essenziale per promuovere la grande causa della riunificazione pa­cifica della madrepatria, non solo per­ché esprime la posizione di principio di realizzare la riunificazione nazionale e di salvaguardare la sovranità dello Sta­to, ma anche perché tiene conto del pas­sato e dell'attuale situazione di Taiwan, Hong Kong e Macao e possiede un ele­vato grado di flessibilità. L'adozione della politica "un Paese, due sistemi" è nell'interesse della riunificazione della madrepatria e della nuova giovinezza della nazione cinese e favorisce la pace mondiale e lo sviluppo.

Grazie all'introduzione dei princi­pi fondamentali di "riunificazione pa­cifica" e "un Paese, due sistemi", così come di altre politiche, significativi progressi sono stati fatti nelle relazio­ni tra le due sponde dello stretto di Taiwan. Il ritorno senza scosse di Taiwan e il mantenimento della sua prosperità e stabilità a lungo termine creeranno senza alcun dubbio le con­dizioni favorevoli per la soluzione del­la questione di Taiwan. Tuttavia, la crescita di tendenze separatiste sul­l'isola di Taiwan e l'ingerenza di al­cune forze straniere ostili alla Cina hanno eretto grossi ostacoli alla riunifìcazione pacifica; ostacoli che si scontrano, naturalmente, con la ferma opposizione del popolo cinese, com­presi i nostri compatrioti di Taiwan.

Noi rispetteremo i principi fonda­mentali di "riunificazione pacifica" e "un Paese, due sistemi", come pure la proposta in otto punti sullo sviluppo delle relazioni tra le due parti e la promozione della riunificazione paci­fica della madrepatria. Ci atterremo al principio "una sola Cina" e ci oppor­remo al separatismo, alla "indipenden­za di Taiwan", al tentativo di creare "due Cine" o "una Cina, una Taiwan", come pure a ogni ingerenza da parte delle forze straniere. Non permettere­mo a nessuna forza di modificare, in qualsiasi forma, lo status di Taiwan come parte della Cina. Lavoreremo per la riunificazione pacifica ma non ci impegneremo a rinunciare all'uso della forza. Questo non è assolutamen­te diretto contro i nostri compatrioti di Taiwan ma contro i tentativi delle for­ze straniere di interferire con la riuni­ficazione della Cina e di stabilire l'"indipendenza di Taiwan". Non risparmieremo alcuno sforzo per accre­scere gli scambi economici e la coo­perazione tra le due rive e per acce­lerare l'instaurazione di collegamenti diretti per i servizi postali, commer­ciali, marittimi e aerei tra le due rive, e continueremo a promuovere le visi­te reciproche delle persone e gli scam­bi in svariati campi come la scienza, la tecnologia e la cultura. Noi riponia­mo la nostra speranza nei nostri com­patrioti di Taiwan, che possiedono una gloriosa tradizione di patriottismo. Salvo un pugno di persone che si inte­stardiscono nella posizione della "indipendenza di Taiwan", tutti i par­titi politici e tutte le personalità dei diversi ambienti di Taiwan sono i ben­venuti per scambiare con noi i loro punti di vista circa le relazioni tra le due rive e la riunificazione pacifica.

In questo momento, vorremmo rin­novare il nostro appello solenne: in una prima fase, le due sponde dello stretto possono tenere negoziati e rag­giungere un accordo sulla "cessazione ufficiale delle ostilità tra le due spon­de secondo il principio per cui non c 'è che una sola Cina". Su questa base, le due parti possono operare congiunta­mente per la salvaguardia della sovra­nità della Cina e della sua integrità ter­ritoriale ed elaborare progetti per lo sviluppo futuro delle loro relazioni. Noi speriamo che le autorità di Taiwan risponderanno con serietà ai nostri suggerimenti e proposte e che avvieranno molto presto negoziati politici con noi. Sulla base dell'esistenza di una sola Cina, siamo pronti a parlare di qualsiasi argomento. Tutte le opi­nioni e tutte le proposte che vanno nel senso della riunificazione possono es­sere presentate. La questione della riu­nificazione della madrepatria deve es­sere regolata da noi, dai cinesi delle due sponde dello stretto di Taiwan.

L'avvenire dell'isola dipende dalla riunificazione con la madrepatria e il separatismo è votato al fallimento. Se saremo fortemente determinati, saremo in grado di trovare una soluzione defi­nitiva della questione di Taiwan. Poco importa il numero delle difficoltà e de­gli ostacoli che ci attendono: la riunificazione completa della madrepatria e il ringiovanimento integrale della nazione cinese diventeranno certamente realtà, dal momento in cui tutti i cinesi delle due rive dello stretto e di altri territori lavoreranno per gli interessi fondamentali della nazione cinese e andranno avanti mano nella mano.


IX.
La situazione internazionale e la nostra politica estera

Attualmente, la situazione interna­zionale nel suo complesso evolve verso la distensione. La pace e lo sviluppo sono i temi principali dell'epoca presente. La tendenza verso la multipolarità si è mag­giormente sviluppata sul piano globale e regionale, nell'ambito politico ed eco­nomico e in altri ambiti. Le forze mon­diali conoscono nuove ripartizioni e rial­lineamenti. Le relazioni tra le grandi potenze subiscono aggiustamenti impor­tanti e profondi. Le organizzazioni di co­operazione regionale e intercontinenta­le sono più attive che mai. La potenza globale di un gran numero di Paesi in via di sviluppo è in piena crescita. Lo svi­luppo della tendenza verso la multipo­larità contribuisce alla pace, alla stabili­tà e alla prosperità del mondo. L'appel­lo dei popoli di tutti i Paesi per un com­portamento reciproco su un piano di pa­rità e per una coesistenza amichevole diventa sempre più forte. Il desiderio della pace, la ricerca della cooperazione e la promozione dello sviluppo sono di­ventati la tendenza principale della no­stra epoca. I fattori favorevoli alla pace mondiale si rafforzano. Per un periodo abbastanza lungo, sarà possibile evitare una nuova guerra mondiale e assicurare un ambiente internazionale favorevole e pacifico e mantenere buone relazioni con i Paesi circostanti.

Tuttavia, la mentalità della guerra fredda sussiste ancora e l'egemonismo e le politiche di potenza continuano ad essere la fonte principale di minaccia per la pace e la stabilità del mondo. L'espansione dei blocchi militari e il rafforzamento delle alleanze militari non favoriscono il mantenimento della pace e della sicurezza. Il vecchio ordine economico intemazionale, ingiusto e ir­razionale, continua a danneggiare gli interessi dei Paesi in via di sviluppo e il divario di ricchezza si allarga. E' grave, inoltre, che i diritti umani e altre pro­blematiche vengano utilizzate per inge­rirsi negli affari intemi di altri Paesi. Ogni tanto sorgono conflitti locali cau­sati da fattori etnici, religiosi e territo­riali. Il mondo non è ancora tranquillo.

E' necessario rimanere fedeli alle idee di Deng Xiaoping sul lavoro diplo­matico e perseguire con determinazio­ne una politica estera indipendente e di pace. Negli affari internazionali, dobbia­mo determinare la nostra posizione e le nostre politiche a partire dagli interessi fondamentali del popolo della Cina e degli altri Paesi e giudicare ogni caso secondo la situazione concreta. Non ce­deremo ad alcuna pressione esterna, né concluderemo alleanze con alcuna gran­de potenza o gruppo di Paesi; non costi­tuiremo blocchi militari, né partecipe­remo alla corsa agli armamenti o ricer­cheremo l'espansione militare.

Noi ci opponiamo ad ogni egemoni­smo e salvaguardiamo la pace mondia­le. Tutti i Paesi devono regolare i loro contrasti e conflitti per mezzo di nego­ziati pacifici e non con il ricorso alla forza o alla minaccia. Nessun Paese deve interferire negli affari interni degli altri con nessun pretesto e tanto meno intimidire il più debole, invadere o de­stabilizzare altri Paesi. Noi non impo­niamo agli altri il nostro sistema sociale e la nostra ideologia e non permettiamo ad altri Paesi di imporci i loro.

Opereremo per promuovere l'in­staurazione di un nuovo ordine politico ed economico internazionale giusto e razionale. Questo ordine deve essere fondato sui Cinque Principi della coesi­stenza pacifica, essere conforme agli intenti e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e rispecchiare la tenden­za della nostra epoca a ricercare la pace e lo sviluppo.

E' necessario rispettare le diversità del mondo. Il mondo odierno è ricco e diversificato. Ogni Paese ha il diritto di scegliere il sistema sociale, le strategie di sviluppo e il modo di vita che corri­spondono alle proprie condizioni. Gli affari di un Paese devono essere decisi dalla popolazione di quel paese e le que­stioni globali devono essere affrontate attraverso consultazioni tra tutti i Paesi.

La politica di buon vicinato deve es­sere mantenuta. E ' stata la nostra posizio­ne di sempre e non cambierà affatto. Nel tenere bene a mente l'obiettivo comples­sivo del mantenimento della pace e della stabilità, dobbiamo risolvere le contese tra la Cina e i Paesi circostanti grazie a consultazioni amichevoli e negoziati. Se questi ultimi non riescono a raggiungere gli scopi fissati, noi dobbiamo mettere i contrasti da parte per qualche tempo e ri­cercare un terreno comune nel manteni­mento delle differenze.

Dobbiamo rafforzare ulteriormente la nostra solidarietà e la nostra coopera­zione con i Paesi del Terzo mondo. I Pa­esi in via di sviluppo condividono lo stes­so obiettivo fondamentale di salvaguar­dare la propria indipendenza e sviluppa­re la propria economia. Come sempre, la Cina si unirà al grande numero dei Paesi in via di sviluppo in vista di un aiuto re­ciproco e di una stretta cooperazione in tutti i campi, per preservare in comune i diritti e gli interessi legittimi.

Dobbiamo perfezionare ed estendere ulteriormente le nostre relazioni con i Paesi sviluppati sulla base dei Cinque Principi della coesistenza pacifica. Tutti i Paesi devono rispettarsi a vicenda e con­vivere in armonia, malgrado le differen­ze dei loro sistemi sociali e delle loro ideologie. Devono ricercare i punti in cui i loro interessi comuni convergono, espandere la cooperazione giovevole ad entrambi e lavorare insieme per vincere la sfida che l'umanità affronta per la so­pravvivenza e lo sviluppo. Devono man­tenere il dialogo e non lo scontro e gesti­re le loro divergenze in modo appropria­to, a partire dai loro interessi a lungo ter­mine e dal compito generale della pro­mozione della pace e dello sviluppo mondiale. Noi ci opponiamo all'imposi­zione o alla minaccia d'imposizione di sanzioni senza valide ragioni.

In conformità al principio dell'ugua­glianza e del vantaggio reciproco, dob­biamo favorire un commercio esteso, la cooperazione economica e tecnologica e scambi scientifici e culturali con tutti i Paesi e le regioni per promuovere lo sviluppo comune.

Dobbiamo prendere parte attiva alle attività diplomatiche multilaterali e at­tivare pienamente il ruolo della Cina alle Nazioni Unite e nelle altre organiz­zazioni internazionali.

Sulla base dei principi di indipenden­za, totale uguaglianza, reciproco rispetto e non ingerenza negli affari interni degli altri, svilupperemo nuovi tipi di relazio­ni inter-partitiche di scambio e coopera­zione con tutti i partiti politici dei diversi Paesi che sono pronti a intrattenere con­tatti con il nostro Partito, al fine di pro­muovere le relazioni statali.

La Cina è una forza che opera le­almente per salvaguardare la pace mondiale e la stabilità regionale. Nel­l'attuazione del programma di moder­nizzazione socialista, abbiamo biso­gno di un ambiente internazionale di pace a lungo termine e, soprattutto, di mantenere buone relazioni con i Paesi circostanti. Lo sviluppo della Cina non rappresenta una minaccia per nessun altro paese. La Cina non cercherà mai l'egemonia, anche quando, in futuro, sarà divenuto un Paese sviluppato. Il popolo cinese, per molto tempo sotto­messo all'aggressione, all'oppressione e all'umiliazione da parte delle poten­ze straniere, non infliggerà mai tali sofferenze ad altri.

L'avvenire dell'umanità è lumino­so, nonostante il cammino sia pieno di insidie. Il popolo cinese è pronto a dare la mano al popolo degli altri Pae­si e a fare sforzi incessanti per pro­muovere la nobile causa della pace e dello sviluppo e operare per un futuro migliore per l'umanità.


X.
Il Partito Comunista Cinese di fronte al nuovo secolo

Per tenere alta la grande bandiera della teoria di Deng Xiaoping, realizza­re i compiti definiti in questo Congres­so e fare avanzare integralmente la no­stra causa verso il Ventunesimo secolo, è essenziale mantenere, rafforzare e per­fezionare la direzione del Partito e ope­rare correttamente nella costruzione del Partito.

Il Partito comunista cinese è il nu­cleo della direzione del popolo di tutte le nazionalità della Cina. Il ruolo diri­gente del Partito è determinato dalla sua natura di avanguardia della classe ope­raia e si è consolidato per aver affronta­to molte prove in lunghi anni di lotta. Non c'è mai stata, in Cina, un'organiz­zazione politica come il nostro Partito, che abbia assorbito tanti elementi d'avanguardia, che sia così ben organiz­zata, con basi così ampie e che abbia compiuto tanti sacrifici per la nazione cinese. Il Partito mantiene stretti lega­mi con il popolo e, nella sua marcia in avanti, è capace di trarre frutto dalle proprie esperienze e di prendere sul se­rio i propri errori, formulando e appog­giando, grazie a ciò, teorie e linee poli­tiche corrette. La storia ha affidato una responsabilità immensa al nostro Parti­to e il popolo ripone in esso grandi spe­ranze. Dopo aver condotto il popolo a scrivere un capitolo glorioso nella sto­ria del Ventesimo secolo, il Partito sarà certamente capace di scriverne un altro nel corso del Ventunesimo.

La direzione del Partito e la sua co­struzione sono sempre state legate ai compiti storici del Partito e alle teorie e linee politiche che esso ha formulato per realizzarli. Guidata dal marxismo-leni­nismo e tenendo presente la linea poli­tica del Partito, la prima generazione della direzione collettiva, raggruppata attorno a Mao Zedong, ha lanciato con successo il grande progetto della costruzione del Partito - ha costituito un'avan­guardia della classe operaia che ha gui­dato il popolo alla vittoria nella rivolu­zione che ha fondato la Nuova Demo­crazia e all'instaurazione del sistema socialista. La seconda generazione di direzione collettiva, raggruppata attor­no a Deng Xiaoping, applicando in ma­niera creativa il marxismo-leninismo e il pensiero di Mao Zedong alla Cina contempo­ranea, ha lanciato un altro grande progetto di costruzione del Partito, centrato sul tipo di Partito da co­struire e sui metodi da seguire nelle con­dizioni della riforma, dell'apertura e della modernizzazione. Di fronte al nuovo secolo, il Comitato centrale diri­ge l'intero Partito nel portare avanti questo grande progetto. Un progetto concepito per fare del Partito un partito politico marxista armato della teoria di Deng Xiaoping, che serva il popolo con tutto il cuore, che sia completamente unito sul piano ideologico, politico e organizzativo, che sia capace di resiste­re a tutte le prove e avversità, che sia sempre all'avanguardia dei tempi e alla testa del popolo del nostro Paese nella costruzione del socialismo con caratte­ristiche cinesi. Alla luce degli obiettivi generali di questo nuovo grande proget­to, l'intero Partito deve rafforzare la propria struttura sul piano ideologico e organizzativo, il proprio metodo di la­voro e ogni altro aspetto, tentare costan­temente di perfezionare la propria ca­pacità di dirigere e governare, di pro­teggersi contro la corruzione e la dege­nerazione, in modo da mostrare un nuo­vo volto e militanti più degni nel dirige­re il popolo a realizzare i suoi nuovi compiti storici.

Per rafforzare la struttura ideologica del Partito, è essenziale armarlo intera­mente e con fermezza della teoria di Deng Xiaoping e dispiegarne in pieno tutta la potenza ideologica e politica. La teoria di Deng Xiaoping ha fornito un'ar­ma ideologica potente, che consentirà al Partito di comprendere il mondo e di tra­sformarlo. Tutto il Partito deve accorda­re grande importanza allo studio, lo deve praticare e deve lanciare una nuova cam­pagna di studio del marxismo-lenini­smo, del pensiero di Mao Zedong e, in particolare, della teoria di Deng Xiao­ping. I quadri dirigenti a tutti i livelli, e particolarmente le centinaia di membri del Comitato centrale e le migliaia di quadri ai livelli provinciali e ministeria­li, hanno una responsabilità particolar­mente importante nel tenere alta la gran­de bandiera della teoria di Deng Xiao­ping. Essi devono primeggiare nello stu­dio di questa teoria e padroneggiare in modo esauriente e con precisione il suo sistema scientifico. Devono afferrare le idee fondamentali e l'essenza di questa teoria in una prospettiva generale e ana­lizzarne e comprenderne gli aspetti più rilevanti in base ai rispettivi ambiti del loro lavoro. Dobbiamo continuare a edu­care i quadri al livello di distretto e ai li­velli superiori secondo lo spirito e lo sti­le di vita del Partito, mettendo l'accento principalmente sulla necessità di studia­re, di essere esperti sul piano politico e di essere onesti e integri. Studiare con scru­polo, tenere discussioni democratiche, cercare di esplorare nuove vie, essere re­alisti e pragmatici: di queste doti faremo una pratica generale nell'intero Partito. Dobbiamo continuare a integrare la teo­ria con la prassi, a studiare con la finalità di applicare il nostro studio, ad acquisire una migliore comprensione della teoria marxista, ad imparare a risolvere meglio i problemi concreti e a trasformare il no­stro mondo soggettivo mentre trasfor­miamo il mondo oggettivo.

Per rafforzare la struttura del Partito sul piano dell'organizzazione, è essen­ziale fare del Partito il nucleo di una for­te direzione e dare ampio spazio alla sua forza organizzativa. Il nostro Partito pos­siede 58 milioni di membri e 3,4 milioni di organizzazioni di base, strutturate in un tutto organico secondo il centralismo democratico e sotto la guida del marxi­smo, organizzazioni che lavorano con impegno per un obiettivo comune. Que­sto è uno straordinario vantaggio, sul pia­no organizzativo. Nelle condizioni della riforma, dell'apertura al mondo esterno e dello sviluppo di un'economia socialista di mercato, il centralismo democratico non deve affatto essere indebolito, bensì perfezionato e sviluppato. Dobbiamo ac­crescere ulteriormente la democrazia, garantendo i diritti dei membri del Parti­to e liberando e allargando i canali della democrazia interna, in modo da attivare pienamente l'iniziativa e la creatività dell'intero Partito. Dobbiamo salvaguarda­re l'autorità del Comitato centrale ed es­sere in sintonia con esso sulle questioni ideologiche e politiche, così da garantire un'applicazione senza scosse della linea del Partito e delle decisioni politiche del Comitato centrale. Dobbiamo perfezio­nare il sistema dei congressi del Partito e il sistema attraverso il quale la direzione collettiva dei comitati di Partito, a tutti i livelli, si combina con la divisione del lavoro e la responsabilità individuale. Dobbiamo garantire che i comitati locali del Partito svolgano meglio il loro ruolo di nucleo di direzione nelle varie organiz­zazioni ai livelli corrispondenti. I quadri dirigenti devono prendere l'iniziativa nell'osservare le regole del centralismo democratico, nel proteggere gli interessi del Partito nel suo complesso, nel rispet­tare rigorosamente la disciplina, nel pre­venire la tendenza a prendere decisioni arbitrarie e ad agire in maniera individua­lista, nel contrastare le trasgressioni de­gli ordini e dei divieti. Secondo il princi­pio di rendere i nostri quadri più rivolu­zionari, più giovani, meglio educati e più competenti sul piano professionale, dob­biamo promuovere una leva di quadri al­tamente qualificati, che siano capaci di rispondere alle esigenze della moderniz­zazione socialista, che è la chiave per garantire nuove vittorie alla nostra causa. Mettendo l'accento sulla costruzione del Partito sul piano ideologico e politico, dobbiamo trasformare gli organi di dire­zione a tutti i livelli in direzioni colletti­ve unite e fidate, che mettano in atto la teoria e la linea fondamentale del nostro Partito con decisione, che servano il po­polo con tutto il cuore e che siano capaci di dirigere il processo di modernizzazio­ne. Dobbiamo accelerare la riforma del sistema dei quadri, accrescere la demo­crazia, migliorare il sistema della loro va­lutazione, promuovere i loro scambi e rafforzare il loro controllo, in modo che emergano le persone competenti. Più in particolare, dobbiamo compiere progres­si rilevanti per dimostrare che i nostri quadri sono pronti ad essere promossi ma anche a ritornare alla base. Nella selezio­ne dei quadri, dobbiamo far valere fino in fondo il principio dell'integrità politica e della competenza professionale, conti­nuare a nominare le persone secondo i loro meriti e opporci ai favoritismi, prevenire o correggere le pratiche malsane. Dobbiamo rapidamente promuovere a posti di direzione i quadri che, per rico­noscimento generale, hanno eseguito con decisione la linea del Partito, che hanno ottenuto risultati straordinari, che sono onesti e integri. Le persone che deviano dalle linee del Partito, che ricercano gua­dagni personali, che si dedicano alla fro­de e praticano il carrierismo non devono mai essere assegnate a posti di direzione. Formare e selezionare un gran numero di giovani quadri di grande qualità, in gra­do di assumersi i compiti importanti del prossimo secolo, è un obiettivo strategi­co. Non dobbiamo perdere tempo nel re­alizzare questo obiettivo. Dobbiamo ac­cordare grande attenzione a incoraggia­re e promuovere i quadri femminili, i quadri scelti in seno alle minoranze etni­che e quelli esterni al Partito. Dobbiamo migliorare il sistema pensionistico dei quadri e prenderci cura dei veterani sul piano politico e in termini di condizioni materiali, incoraggiandoli a svolgere il loro ruolo. Le organizzazione di base del Partito sono il luogo privilegiato di tutto il lavoro del Partito e il fondamento della nostra capacità di lotta. Il lavoro di con­solidamento e perfezionamento delle or­ganizzazioni di base del Partito deve es­sere orientato verso la linea fondamenta­le del Partito ed essere al servizio del suo obiettivo principale. Queste organizza­zioni devono studiare le nuove situazio­ni e i nuovi problemi con spirito riforma­tore, devono migliorare i loro metodi, il loro stile di lavoro e il loro modo di agi­re. Esse devono educare con scrupolo, dirigere e controllare i membri del Parti­to e accrescerne la capacità di risolvere i propri problemi. A seconda delle loro ca­ratteristiche, devono esercitare con serie­tà le mansioni loro affidate dallo statuto del Partito e sforzarsi di diventare una forza fidata e potente, che sia capace di mettere in pratica la linea del Partito, i suoi principi e le sue politiche, e di unirsi alle masse e guidarle nel realizzare i com­piti delle loro unità di lavoro.

Per perfezionare il metodo di lavoro del Partito, è essenziale attenersi al­l'obiettivo di servire il popolo con tutto il cuore e di mettere pienamente in gio­co la forza del Partito nel realizzare stretti legami con le masse. Gli eccel­lenti metodi di lavoro che il nostro Par­tito ha perfezionato nel corso di una lun­ga lotta - integrazione di teoria e prati­ca, realizzazione di stretti legami con le masse, pratica della critica e dell'auto­critica -, sono una conseguenza della sua natura e del suo obiettivo e devono essere portati avanti nel Partito alla luce di una nuova pratica. Venendo dal po­polo e radicandosi in esso, il nostro Par­tito serve il popolo. Lavorare con tutto il cuore per gli interessi del popolo è il punto di partenza come l'obiettivo di tutto il nostro lavoro di costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi. I membri del Partito devono ascoltare le opinioni delle masse, aiutarle ad alleg­gerire le loro sofferenze e operare con­cretamente nel loro interesse. I quadri del Partito, soprattutto i quadri dirigen­ti, devono eseguire con lealtà la linea, i principi e le politiche del Partito, senza nessuna deviazione. Devono esercitare correttamente i poteri che sono loro de­voluti dal popolo e non abusarne mai per guadagni personali. Devono assolu­tamente combinare la responsabilità verso i loro superiori con la responsabi­lità verso le masse, senza mai separare gli uni dalle altre o contrapporli. Nel loro lavoro, devono tenere alta la linea di massa, andare al fondo della realtà per indagare e studiare e non indulgere mai al burocratismo, al formalismo, al dirigismo. Nella misura in cui servire­mo gli interessi delle masse, avremo fi­ducia in esse e faremo affidamento su di esse in tutto ciò che facciamo, il no­stro Partito ne trarrà una fonte inesauri­bile di potenza.

La lotta contro la corruzione è una battaglia politica molto seria, vitale per l'esistenza stessa del Partito e dello Sta­to. Il nostro Partito non potrà mai esse­re intimidito o abbattuto dal nemico. Tuttavia, il modo più facile per cattura­re una fortezza consiste nel farlo dall'in­terno, per cui dobbiamo assolutamente evitare di distruggerci con le nostre stes­se mani. Se la corruzione non viene pu­nita in maniera efficace, il nostro Parti­to perderà l'appoggio e la fiducia del popolo. Dobbiamo combattere la corru­zione e stare continuamente in guardia nel corso del processo di riforma e di apertura al mondo esterno. Dobbiamo prepararci mentalmente a combattere una guerra di lunga durata contro la cor­ruzione e dobbiamo vincere le battaglie una dopo l'altra, tappa per tappa. Dob­biamo assicurarci costantemente che i quadri dirigenti siano integri, onesti e autodisciplinati, indagare e affrontare i casi più scottanti ed estirpare la corru­zione nei dipartimenti e nei gruppi. I Comitati del Partito, a tutti i livelli, de­vono assumere una posizione netta e perseverare con decisione in questo compito. Dobbiamo cercare sia soluzio­ni temporanee che permanenti. L'edu­cazione è la base, il sistema è la garan­zia, il controllo è la chiave. Approfon­dendo la riforma, dobbiamo progressi­vamente estirpare i focolai di riprodu­zione e di diffusione della corruzione. Se i Comitati di Partito eserciteranno una direzione unitaria e collettiva, se il Partito e gli organismi di governo faran­no sforzi concertati, se le commissioni di controllo della disciplina organizze­ranno e coordineranno il lavoro e se i dipartimenti si assumeranno le respon­sabilità che loro competono; se, infine, faremo affidamento sul sostegno e sulla partecipazione delle masse, arresteremo con fermezza la corruzione. I quadri di­rigenti, e soprattutto quelli più anziani, devono avere un ruolo esemplare nell'osservare la disciplina e la legge, nell'accettare di buon grado i controlli e nel resistere agli effetti corrosivi delle idee decadenti, dando un esempio di lavoro duro ed eseguendo le loro mansioni uf­ficiali con onestà e guidando il popolo a combattere con decisione la corruzione. Dobbiamo unire la lotta contro la cor­ruzione con la pulizia nelle organizza­zioni di Partito, e non permettere mai che gli elementi corrotti si nascondano in seno al Partito.

Il rafforzamento della disciplina del Partito è la garanzia del mantenimento della sua natura di avanguardia e della sua onestà, così come dell'accrescimen­to della sua coesione e della sua capacità di combattere. Ci stiamo sforzando di avanzare verso il nostro programma mas­simo - la realizzazione finale del comu­nismo. Coloro che dimenticano questo nobile obiettivo non sono membri del Partito degni di questo nome, né lo sono coloro che non si impegnano a realizzare il programma del Partito nello stadio pri­mario del socialismo. Nelle nuove condi­zioni storiche, per mantenere la loro na­tura di avanguardia, i membri del Partito devono venire incontro alle esigenze del­la nostra epoca. Devono conservare nel­la loro mente i nobili ideali comunisti, prendere l'iniziativa nella realizzazione delle diverse politiche del Partito e dello Stato nello stadio attuale, essere corag­giosi nel tracciare nuove vie e progredire malgrado le difficoltà e le battute d'arre­sto. Devono lavorare con sincerità nel­l'interesse del popolo, essere i primi a sopportare le privazioni e gli ultimi a go­dere delle comodità, devono dedicarsi ai loro doveri pubblici con tutto il cuore e contribuire di più alla causa. Devono stu­diare il marxismo con diligenza, accre­scere la loro capacità di giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, padroneg­giare le conoscenze professionali e le competenze necessarie al loro incarico e sforzarsi di raggiungere risultati eccezio­nali. Nel momento critico, devono farsi avanti con coraggio, salvaguardare gli interessi dello Stato e del popolo e com­battere con decisione tutto ciò che nuoce al popolo, alla società e allo Stato. I Co­mitati del Partito, a tutti i livelli, devono rimanere fedeli al principio secondo cui "il Partito deve controllare se stesso", devono attuare una politica di rafforza­mento della disciplina di Partito in tutti gli aspetti della sua costruzione e correg­gere con fermezza i fenomeni di lassismo e debolezza in seno al Partito. Dobbiamo, quindi, agire in rigoroso accordo con lo statuto del Partito e in linea con le sue re­gole e i suoi regolamenti. Dobbiamo es­sere rigorosi con i membri del Partito, so­prattutto con i quadri dirigenti, e gestirli e controllarli rigorosamente. Nella vita di Partito, dobbiamo far valere lo spirito del Partito e i suoi principi, condurre una lot­ta ideologica attiva, incoraggiare le ten­denze sane e opporci alle pratiche malsa­ne. Dobbiamo reclutare nuovi membri del Partito in rigoroso accordo con gli standard richiesti dal suo statuto e fare in modo che i membri indegni del Partito siano trattati come si conviene. Dobbia­mo far rispettare rigorosamente la disci­plina di Partito, per garantire che tutti i suoi membri siano eguali di fronte ad essa. Rigoroso nella sua disciplina, forte e vitale, il nostro Partito avanzerà certa­mente di vittoria in vittoria.

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Compagni!
I cinque anni che vanno da questo Congresso fino al 16° Congresso nazio­nale del Partito costituiranno un perio­do nel corso del quale sosterremo nuo­ve prove e raggiungeremo nuovi tra­guardi; un periodo nel corso del quale dimostreremo con nuovi risultati che il nostro Partito, nell'eseguire le disposi­zioni del compagno Deng Xiaoping, è all'altezza delle attese del popolo ed è in grado di aprire nuovi orizzonti per la nostra causa; un periodo, inoltre, nel corso del quale metteremo in pratica il 9° piano quinquennale in maniera inte­grale e porremo le basi per realizzare i nostri obiettivi a lungo termine alla fine del 2010. Al momento, possiamo di­chiarare con assoluta certezza che l'obiettivo di raggiungere un livello di vita relativamente agiato entro la fine di questo secolo, obiettivo stabilito dal nostro Partito nei primi giorni della ri­forma e dell'apertura, può essere rag­giunto come programmato. Realizzare e sviluppare una società che conduce un livello di vita relativamente agiato in un Paese come la Cina, che ha una popola­zione di più di un miliardo di persone, è di enorme significato. In tal modo, por­remo nuove fondamenta per una stabi­lità a lungo termine del Paese e fissere­mo un nuovo punto di partenza per far avanzare con vigore il processo di mo­dernizzazione socialista.

Lo spirito di questo Congresso sta nel tenere alta la grande bandiera della teoria di Deng Xiaoping. Negli annali della sto­ria, sarà questo che lo farà ricordare. Ci siamo lanciati su una strada luminosa, ma il percorso davanti a noi non sarà affatto semplice. Potremo incontrare difficoltà e pericoli, prevedibili o meno, all'intemo e all'esterno della Cina e nella nostra vita economica o in quella sociale e politica. Ma nessuna difficoltà e nessun pericolo potranno scuotere la nostra fiducia nella teoria di Deng Xiaoping, bensì ci inco­raggeranno soltanto ad utilizzarla in ma­niera più scrupolosa per superarli e pro­seguire nel nostro cammino verso la meta. Sostenere la teoria di Deng Xiao­ping e continuare ad arricchirla e a svilupparla creativamente nella pratica è una solenne responsabilità storica della direzione collettiva del Comitato centra­le e di tutti i membri del Partito.

In occasione di questo Congresso, il nostro compito è mobilitare l'intero Par­tito e tutto il popolo di tutte le naziona­lità del nostro Paese perché si uniscano e lavorino con energia per un'avanzata integrale della grande causa della costruzione del socialismo con caratteri­stiche cinesi. L'unità è il nostro interes­se generale e l'unità è la nostra forza. Per prima cosa, il nostro Partito deve essere unito e l'organizzazione del Par­tito, a tutti i livelli, deve rafforzare tale unità. Allo stesso tempo, dobbiamo mantenere una stretta cooperazione tra il nostro Partito, i partiti democratici e gli amici dei diversi ambienti, cementa­re stretti legami tra il nostro Partito e le masse e rafforzare e sviluppare la grande unità di tutto il popolo. Questa unità si fonda sui comuni interessi di un ringiovanimento integrale della nazione cinese e sul comune ideale della costru­zione del socialismo con caratteristiche cinesi. Se l'intero corpo del Partito e il popolo di tutte le nazionalità difende­ranno e rafforzeranno questa unità, la nostra causa sarà invincibile.

Teniamo alta la grande bandiera del­la teoria di Deng Xiaoping, stringiamo­ci attorno al Comitato centrale del Par­tito, lavoriamo duramente e con ostina­zione, con un solo cuore e un solo spiri­to, e portiamo avanti in tutte le direzio­ni la grande causa della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi nel Ventunesimo secolo!