XI - LA BESTIA TEDESCA DEVE ESSERE FINITA NELLA SUA TANA

Ordine del giorno del Comandante supremo delle Forze Armate dell'U.R.S.S. diramato da Mosca il 1° maggio 1944.

Compagni, uomini dell'Esercito rosso e della Marina rossa, Sergenti, Ufficiali e Generali, partigiani e partigiane, lavoratori dell'Unione sovietica, fratelli e sorelle che siete temporaneamente sotto il giogo dell'oppressione tedesca, e voi che siete stati mandati in Germania nei battaglioni del lavoro: in nome del Governo sovietico e del nostro Partito Bolscevico, io v'invio il mio saluto e mi congratulo con voi in occasione della nostra festa del Primo Maggio.

I popoli del nostro paese celebrano questo giorno in un periodo di eccezionali successi del nostro Esercito rosso.

Dal giorno della sconfitta delle divisioni tedesche a Stalingrado, l'Esercito rosso sta conducendo una quasi ininterrotta offensiva. Durante questo periodo l'Esercito rosso è avanzato dal Volga al Seret, dai piedi delle colline del Caucaso alle montagne dei Carpazi, decimando l'odiato nemico e spazzandolo via dalla terra sovietica. Nel corso della campagna invernale del 1943-44, l'Esercito rosso ha vinto le storiche battaglie per il Dnieper e per la parte orientale dell'Ucraina, ha infranto potenti fortificazioni tedesche a Leningrado ed in Crimea. I caposaldi tedeschi sul Bug meridionale, sul Dniester, sul Pruth, sul Seret sono stati sopraffatti dagli assalti impetuosi dell'Esercito rosso.

Quasi tutta l'Ucraina, la Moldavia, la Crimea, le regioni di Leningrado e di Kalinin, una parte considerevole della Bielorussia sono state ripulite dagli invasori nemici. Le industrie metallurgiche del Sud, le minere di Krivoi-Rog, Kerc e Nikopol sono ritornate alla nostra patria insieme con la fertile terra che sta tra il Dnieper e il Pruth. Decine di milioni di cittadini sovietici sono stati liberati dalla schiavitù nazifascista.

L'Esercito rosso, compiendo la grande opera di liberazione della Patria dagli invasori tedeschi, ha raggiunto i nostri confini con la Romania e con la Cecoslovacchia, e sta ora annientando senza pietà le truppe nemiche sul territorio romeno.

I successi dell'Esercito rosso sono stati possibili grazie alla strategia e alla tattica intelligenti del Comando sovietico, al morale magnifico e allo spirito offensivo dei nostri combattenti e dei loro comandanti, ad un armamento di prim'ordine, all'eccellente preparazione della nostra artiglieria, fanteria, unità di carri, aviatori, zappatori, unità di mortai ecc.

I nostri grandi Alleati, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno apportato considerevoli contributi a questi successi, col mantenere un fronte in Italia e coll'impegnare in tal modo un numero considerevole di truppe nemiche. Essi ci forniscono preziose materie prime ed equipaggiamento. Essi stanno ininterrottamente bombardando gli obiettivi militari in Germania indebolendo così la potenza militare tedesca. Ma tutti i successi dell'Esercito rosso sarebbero stati vani se l'intero popolo non lo avesse fortemente appoggiato.

Nelle battaglie per la Madrepatria, l'Esercito rosso ha mostrato un eroismo senza esempio, ma anche il popolo sovietico ha compiuto la sua parte: nelle difficili condizioni di guerra, il popolo sovietico è riuscito a fornire all'Esercito rosso tutto l'equipaggiamento necessario e l'ha consegnato in tempo su tutti i punti del fronte. Durante lo scorso anno, centinaia di nuovi opifici, di miniere, di impianti di forza motrice, di ponti ferroviari, sono stati messi in uso. Nuovi milioni di cittadini sovietici hanno imparato nuove professioni apprendendone la tecnica.

I nostri contadini delle aziende agricole collettive hanno portato a termine i loro compiti a tempo di primato: essi lavorano senza posa nei campi rifornendo le nostre armate e la popolazione di tutte le derrate alimentari necessarie. I nostri intellettuali hanno arricchito la nostra cultura e la scienza di nuovi meravigliosi successi. Le donne sovietiche hanno apportato grandissimo contributo al nostro sforzo di guerra: esse hanno lavorato insieme con gli uomini con profondo spirito di sacrificio ed ispirando i nostri combattenti con le loro gesta gloriose.

Questa guerra ha dimostrato che il popolo sovietico è capace di fare miracoli: esso esce vittorioso dalle condizioni più difficili e disperate.

Operai, colcosiani, intellettuali sovietici, tutto il popolo sovietico accelererà con inflessibile determinazione la caduta del nemico, restaurerà completamente la nostra economia, distrutta dagli invasori fascisti tedeschi, e renderà la nostra terra ancora più forte e più prospera di quanto non lo fosse prima.

La potenza degli Stati fascisti si sfascia e si disintegra sotto i colpi dell'Esercito rosso; i Romeni, i Finlandesi, gli Ungheresi, i Bulgari, alleati di Hitler, sono in uno stato di panico profondo. Ora, questi complici di Hitler possono vedere molto bene che la Germania ha perduto la guerra. Vi è una sola via per loro: essa sta nella completa rottura con la Germania. Ci si può, tuttavia, difficilmente aspettare che i governi di questi paesi saranno capaci di rompere le relazioni con i Tedeschi. I popoli di questi paesi non hanno altra scelta al di fuori di quella di prendere da sè l'iniziativa per liberarsi dal giogo fascista. Quanto più presto essi lo faranno tanto più presto saranno finite le loro sofferenze, e solo allora potranno aspettarsi una decisione benevola da parte degli Alleati.

L'Esercito rosso è riuscito a liberare più di tre quarti della terra sovietica. Noi abbiamo ancora da liberare il resto del territorio sovietico e ristabilire i confini dello Stato sovietico, lungo tutta la linea del Mar Nero al Mare di Barents.

Il nostro compito, tuttavia, non può limitarsi all'espulsione dei nemici dal nostro territorio. Le truppe tedesche assomigliano ora ad una bestia ferita, obbligata a ritirarsi entro la tana dei confini tedeschi, per curare le sue ferite. Ma la bestia ferita non cessa di essere pericolosa. Per liberare completamente la nostra terra ed i nostri Alleati dal pericolo della schiavitù, la bestia tedesca deve essere finita entro la sua tana. Inseguendo i Tedeschi noi possiamo liberare dalla schiavitù germanica i nostri fratelli polacchi, cechi e gli altri popoli dell'Europa occidentale che giacciono sotto il tallone della Germania hitleriana.

Questo problema naturalmente è molto più difficile di quello dell'espulsione dei Tedeschi dal territorio sovietico. Per questo scopo gli sforzi combinati degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell'Unione Sovietica sono indispensabili per il coordinamento dei colpi delle nostre truppe all'Est e di quelle degli Alleati all'Ovest. Non vi è dubbio che solo questi colpi coordinati possono infrangere la Germania hitleriana.

Compagni, uomini dell'Esercito rosso e della Marina rossa, Sergenti, Ufficiali e Generali, partigiani e partigiane, operai dell'Unione Sovietica, fratelli e sorelle che siete temporaneamente sotto il giogo tedesco, io vi porgo il mio saluto e mi congratulo con voi in occasione del Primo Maggio. In onore degli eventi storici che si sono svolti sul fronte, e come riconoscimento dei successi ottenuti dagli operai, dai contadini delle aziende collettive, dagli intellettuali sovietici, oggi, in onore della festa mondiale dei lavoratori, alle ore venti, Mosca, Leningrado, Gomel, Kiev, Karkov, Rostoy, Tiflis, Simferopoli, Odessa porgeranno il saluto con venti salve di artiglieria.

Viva la nostra Patria sovietica, viva l'Esercito rosso e la Marina rossa, viva il grande popolo sovietico, viva la fraterna amicizia dei popoli della Unione Sovietica, viva i partigiani sovietici, uomini e donne!
Gloria eterna agli eroi che caddero per la liberazione e l'indipendenza del nostro paese!
Morte agli invasori tedeschi!