X - BILANCIO DI VITTORIE
E PROGRAMMA DI COMBATTIMENTO

Rapporto tenuto il 6 novembre 1943, 26° anniversario della grande Rivoluzione socialista d'ottobre, alla seduta solenne del Soviet dei deputati dei lavoratori di Mosca.

Compagni!
I popoli dell'Unione Sovietica celebrano oggi il 26° anniversario della grande Rivoluzione socialista di ottobre.

Per la terza volta il nostro paese festeggia l'anniversario della sua Rivoluzione popolare nel corso di una guerra nazionale.

Nell'ottobre 1941 la nostra Patria ha attraversato dei giorni molto difficili. Il nemico era arrivato in prossimità della capitale. Esso bloccava Leningrado dalla parte di terra. Le nostre truppe erano costrette a ripiegare. Occorsero allora gli sforzi enormi dell'Esercito e lo spiegamento di tutte le forze del popolo per arrestare il nemico ed infliggergli davanti a Mosca un colpo sensibile.

Nell'ottobre 1942 il pericolo che minacciava la nostra Patria si aggravò ancora. Il nemico si trovava allora a circa centoventi chilometri da Mosca: esso aveva fatto irruzione in Stalingrado, aveva preso piede sui contrafforti del Caucaso. Anche in quei giorni penosi, però, l'Esercito e il popolo non si lasciarono scoraggiare e resistettero fermamente a tutte le prove.

Essi hanno trovato la forza di arrestare il nemico e rispondergli con colpi terribili. Fedeli all'insegnamento del grande Lenin, senza risparmiare né le loro forze né la loro vita, essi difendevano le conquiste della Rivoluzione d'ottobre. Come si sa, questi sforzi dell'Esercito e del popolo non sono stati vani.

Ben presto, dopo l'anniversario della Rivoluzione d'ottobre dell'anno scorso, le nostre truppe sono passate all'offensiva ed hanno inferto ai Tedeschi un nuovo colpo gravissimo prima di tutto davanti a Stalingrado, poi nella zona del Caucaso e nella zona del corso medio del Don e, all'inizio del 1943, a Veliki-Luki, davanti a Leningrado, nella zona di Rjev e di Viasma.

Da allora l'Esercito rosso non si è lasciata più l'iniziativa dalle sue mani. Nel corso di tutta l'estate di quest'anno i suoi colpi sono diventati sempre più potenti e la sua superiorità militare è aumentata di mese in mese. Da allora le nostre truppe riportano grandi vittorie e i Tedeschi subiscono disfatte su disfatte.

Il nemico ha avuto un bel darsi da fare, esso non è più riuscito a riportare un solo successo serio sul fronte sovietico-tedesco.

UN CAMBIAMENTO RADICALE
NELL'ANDAMENTO DELLA GUERRA

L'anno che è passato tra il venticinquesimo ed il venteseiesimo anniversario d'ottobre segna un cambiamento nella guerra nazionale.

Quest'anno ha visto un cambiamento notevole nella situazione, prima di tutto perchè l'Esercito rosso è riuscito per la prima volta dall'inizio della guerra a realizzare una grande offensiva di estate contro le truppe tedesche, mentre le truppe fasciste e tedesche, sotto i colpi delle nostre truppe, sono state costrette ad abbandonare in gran fretta il territorio invaso e, spesso, a cercar salvezza nella fuga per evitare l'accerchiamento; ad abbandonare sul campo di battaglia un'enorme quantità di materiale, di depositi di armi, di munizioni, di ufficiali e soldati feriti.

I successi della nostra campagna di estate durante la seconda metà di quest'anno sono stati la continuazione ed il completamento del successo della nostra campagna d'inverno del principio di quest'anno.

Nel corso dell'anno che è terminato l'Esercito rosso ha dimostrato che esso può condurre l'offensiva d'estate come d'inverno. Nel corso di questo stesso anno ed alla conclusione di queste operazioni offensive, le nostre truppe sono riuscite a percorrere combattendo una distanza che va da 500 Km, nella parte centrale del fronte, a 1500 Km, al Sud, liberando circa un milione di Kmq di territorio, vale a dire quasi i due terzi del territorio sovietico temporaneamente invaso dal nemico. Le truppe nemiche sono state rigettate da Vladikavkaz a Kherson, da Elista a Krivoirog, da Stalingrado a Kiev, da Voronez a Gomel, da Viasma e Rjev ai dintorni di Orsha e di Vitebak.

Non avendo eccessiva fiducia nella solidità dei loro passati successi sul fronte germano-sovietico, i Tedeschi avevano costruito in precedenza, nel corso di un lungo periodo di tempo, potenti zone difensive su tutta la lunghezza dei grandi corsi d'acqua.

Nei combattimenti di quest'anno, però, né i corsi d'acqua, né le potenti fortificazioni hanno potuto salvare i Tedeschi.

Le nostre truppe hanno distrutto le linee di difesa tedesche e, durante tre soli mesi dell'estate 1943, esse hanno forzato magistralmente quattro grandi barriere fluviali: il Donez settentrionale, la Desna, il Soje e il Dnieper, senza parlare delle barriere quali le linee di difesa tedesche nella zona del fiume Mius ad ovest di Rostov, né di quelle della zona del fiume Molotchnaia nelle vicinanza di Melitopol.

Attualmente l'Esercito rosso schiaccia vittoriosamente il nemico al di là del Dnieper.

ASSENZA DI QUADRI IN GERMANIA
RAFFORZAMENTO DEI QUADRI NELL'UNIONE SOVIETICA

Quest'anno ha visto un cambiamento notevole nella situazione, poi che l'Esercito rosso è riuscito in un tempo relativamente breve a distruggere e a scompigliare i vecchi quadri più sperimentati delle truppe fasciste tedesche, rafforzando e moltiplicando i suoi quadri nei vittoriosi combattimenti offensivi. Nel corso dell'anno che è terminato, l'esercito tedesco ha perduto nei suoi combattimenti sul fronte sovietico-tedesco più di quattro milioni di soldati ed ufficiali, di cui un milione e 800 mila almeno uccisi.

In questo stesso periodo esso ha perduto inoltre più di 14mila aeroplani, più di 25mila carri armati e non meno di 40mila pezzi di artiglieria.

L'esercito fascista non è più oggi quello che era al principio della guerra. A quell'epoca, esso comprendeva una quantità sufficiente di quadri sperimentati. Oggi, non possedendo più le riserve di cui avrebbe bisogno, esso invia in fretta sul fronte giovani ufficiali insufficientemente addestrati per mancanza di tempo.

Ben diverso è oggi l'aspetto dell'Esercito rosso. I suoi quadri sono aumentati e si sono temprati nei vittoriosi combattimenti offensivi.

Questi quadri crescono in numero e continueranno ad aumentare senza sosta, poi che l'Esercito rosso possiede le riserve di ufficiali necessarie, il che gli dà il tempo e le possibilità di istruire i giovani quadri e di promuoverli a posti di responsabilità.

Fatto caratteristico: al posto delle 240 divisioni che erano schierate l'anno scorso sul nostro fronte e di cui 170 erano tedesche, vi sono quest'anno sul fronte tenuto dall'Esercito rosso 257 divisioni di cui 207 tedesche.

I Tedeschi contano evidentemente di compensare la qualità inferiore delle loro divisioni aumentandone il numero. La disfatta dei Tedeschi nel corso dell'anno passato mostra però che è impossibile compensare l'abbassamento di qualità delle divisioni con l'aumento del loro numero.

DUE AVVENIMENTI CAPITALI:
STALINGRADO E KURSK

Dal punto di vista puramente militare, la disfatta delle truppe tedesche sul nostro fronte verso la fine di quest'anno era decisa in anticipo da due avvenimenti importantissimi: la battaglia di Stalingrado e quella di Kursk.

La battaglia di Stalingrado si è conclusa con l'accerchiamento di un'armata tedesca di 300 mila uomini, con lo schiacciamento di essa e con la cattura di un terzo circa delle truppe accerchiate.

Per farsi un'idea delle proporzioni di questa sanguinosa battaglia, senza precedenti nella storia, bisogna sapere che alla fine di essa sono stati raccolti e seppelliti 147.200 soldati ed ufficiali tedeschi e 46.700 soldati ed ufficiali sovietici.

Stalingrado ha costituito il declino dell'esercito fascista tedesco. Dopo questa sanguinosa battaglia i Tedeschi non hanno potuto più rialzarsi.

Per ciò che concerne la battaglia di Kursk, essa è terminata con lo schiacciamento dei due principali gruppi assalitori delle truppe fasciste tedesche e col passaggio delle nostre truppe alla controffensiva, che si è trasformata in seguito nella possente offensiva di estate dell'Esercito rosso. La battaglia di Kursk è cominciata con l'offensiva lanciata dai Tedeschi contro la città da Nord e da Sud. Fu l'ultimo tentativo dei Tedeschi di procedere ad una grande offensiva di estate e, in caso di successo, di riguadagnare ciò che era stato perduto. Quest'offensiva, lo si sa bene, fu un fiasco completo: l'Esercito rosso non soltanto ha respinto l'offensiva tedesca, ma è passato a sua volta all'offensiva e, con parecchi colpi successivi assestati nel periodo estivo, ha rigettato di là dal Dnieper le truppe fasciste tedesche.

Se la battaglia di Stalingrado annunziava il declino dell'esercito fascista tedesco, la battaglia di Kursk lo ha condotto alla soglia del disastro.

TUTTI I CALCOLI DELLA GERMANIA FASCISTA
SONO STATI SVENTATI

Quest'anno ha visto infine un cambiamento notevole della situazione perchè l'offensiva vittoriosa dell'Esercito rosso ha aggravato radicalmente la situazione economica, militare e politica della Germania fascista mettendola di fronte ad una crisi estremamente profonda.

I Tedeschi contavano di realizzare durante quest'estate un'offensiva vittoriosa sul fronte sovietico-tedesco allo scopo di riprendere ciò che avevano perduto e di rialzare il loro prestigio così scosso in Europa. Ma l'Esercito rosso ha rovesciato i calcoli dei Tedeschi. Esso ha respinto la loro offensiva, è passato all'offensiva a sua volta e ha cominciato a cacciare i Tedeschi verso Occidente riducendo in polvere il prestigio dei loro eserciti.

I Tedeschi contavano di orientarsi su una guerra di lunga durata: essi si sono messi a costruire delle linee di difesa e delle fortificazioni proclamando a destra e a manca che le nuove posizioni erano inespugnabili. Ma anche qui l'Esercito rosso ha sconvolto i loro calcoli. Esso ha rotto le loro linee, ha travolto le loro fortificazioni e continua la sua avanzata con successo senza lasciar loro il tempo di trascinare la guerra in lunghezza.

I Tedeschi contavano di ristabilire la situazione sul fronte grazie alla mobilitazione totale. Ancora una volta gli avvenimenti hanno rovesciato i loro calcoli. La campagna di estate ha già divorato i due terzi degli uomini « totalmente » mobilitati, e non si vede nonostante ciò che questa circostanza abbia apportato un qualsiasi miglioramento nella situazione degli eserciti fascisti tedeschi. Bisognerà forse proclamare nuovamente la mobilitazione « totale », e la ripetizione di una misura simile potrebbe condurre al crollo « totale » di un certo Stato.

I Tedeschi contavano di tenere solidamente in Ucraina per approvvigionare in prodotti agricoli il loro esercito e la loro popolazione ed in carbone del Donez le officine ed i trasporti ferroviari che servono l'esercito tedesco. Ma anche in questo campo essi hanno fatto male i loro calcoli. In seguito all'offensiva vittoriosa dell'Esercito rosso, i Tedeschi hanno perduto non solamente il carbone del Donez, ma anche le regioni dell'Ucraina più ricche in grano, e non vi è ragione di supporre che non perderanno prossimamente il resto dell'Ucraina.

Si comprende che tutti questi errori non potevano mancare di aggravare, ed hanno infatti aggravato, la situazione economica, militare e politica della Germania fascista.

La Germania fascista attraversa una crisi profonda. Essa è sulla soglia della catastrofe.

TUTTO IL POPOLO SOVIETICO
IN AIUTO DEL FRONTE

I successi dell'Esercito rosso sarebbero stati impossibili senza l'appoggio del popolo, senza il lavoro e l'abnegazione dei cittadini sovietici nelle fabbriche e nelle officine, nelle miniere, nei trasporti, nell'agricoltura.

Nelle difficili condizioni della guerra il popolo sovietico ha saputo assicurare al suo Esercito il minimo necessario ed ha perfezionato continuamente il suo materiale di guerra. Durante tutta la guerra il nemico non è arrivato mai a superare il nostro Esercito per la qualità dell'armamento.

Nello stesso tempo la nostra industria ha fornito al fronte una quantità sempre più grande di materiale bellico. L'anno che è terminato ha visto un cambiamento radicale della situazione non solo nell'andamento delle operazioni militari ma nel lavoro all'interno del paese. Compiti come l'evacuazione delle officine ed il passaggio delle industrie alla produzione degli armamenti non si sono più posti davanti a noi.

Lo Stato sovietico possiede oggi un'economia di guerra bene organizzata ed in continuo sviluppo. Tutti gli sforzi del popolo hanno potuto esser così concentrati sull'aumento della produzione e sul perfezionamento progressivo degli armamenti, soprattutto dei carri armati, degli aeroplani, dei cannoni, degli autocarri. Noi abbiamo ottenuto in questo campo dei grandi successi. L'Esercito rosso, forte dell'appoggio di tutto il suo popolo, ha ricevuto con la più grande regolarità il suo attrezzamento di guerra: esso ha scaraventato sul nemico milioni di bombe, di mine, di obici; esso ha lanciato nel combattimento migliaia di carri armati e di aeroplani. Si può dire a giusta ragione che il lavoro instancabile degli uomini sovietici delle retrovie entrerà nella storia, alla pari con la lotta eroica dell'Esercito rosso, come l'azione di tutto il popolo per la difesa della Patria.

Gli operai dell'Unione Sovietica, che avevano creato negli anni scorsi l'edificazione pacifica di un potente industria socialista altamente sviluppata, hanno spiegato in questa guerra nazionale un'attività fervida ed intensa per aiutare il fronte manifestando un vero eroismo del lavoro.

Tutto il mondo sa che nella guerra contro l'U.R.S.S. gli hitleriani dispongono non soltanto di un'industria tedesca fortemente sviluppata ma dell'industria abbastanza potente dei paesi vassalli ed occupati.

Nonostante ciò gli hitleriani non hanno saputo conservare la loro superiorità numerica in materiale di guerra, superiorità che possedevano al principio della guerra contro l'Unione Sovietica.

Se la superiorità che aveva il nemico in carri armati, aeroplani, mortai e mitragliatrici è stata oggi liquidata, se il nostro Esercito non risente attualmente di nessuna seria mancanza di armi e munizioni, è prima di tutto alla classe operaia che noi lo dobbiamo.

LA LOTTA AMMIREVOLE
DEI CONTADINI SOVIETICI

I contadini dell'Unione Sovietica che negli anni dell'edificazione pacifica, sulla base del regime colcosiano, hanno trasformato l'economia arretrata in un'economia agricola d'avanguardia, hanno dato prova durante la guerra nazionale di una coscienza altissima degli interessi dell'insieme del popolo, di una coscienza che ha raggiunto un grado senza precedenti nella storia della classe contadina. Col loro lavoro indefesso per l'aiuto al fronte, essi hanno mostrato che i contadini sovietici considerano la guerra attuale contro i Tedeschi come la loro stessa causa, come una guerra per la loro vita e per la loro libertà.

Si sa che l'invasione delle orde fasciste aveva privato temporaneamente il nostro paese delle importanti regioni agricole dell'Ucraina, del Don e del Kuban. Nonostante ciò i nostri colcos e i nostri sovcos hanno approvvigionato in viveri l'Esercito ed il paese senza inconvenienti degli di nota. Senza il sistema colcosiano, senza il lavoro devoto dei colcosiani e delle colcosiane noi non avremmo certamente potuto risolvere questo problema così arduo.

Se nel terzo anno di guerra il nostro Esercito non manca di viveri, se la popolazione è rifornita di prodotti alimentari e l'industria di materie prime, è questa una grande prova della forza e della vitalità del sistema colcosiano e del patriottismo dei contadini colcosiani.

IL PRODIGIO DEI TRASPORTI

I nostri trasporti hanno avuto un gran ruolo in ciò che concerne l'aiuto al fronte, soprattutto i trasporti ferroviari, quelli fluviali, marittimi ed automobilistici. Si sa che i trasporti sono i mezzi di collegamento più importanti tra le retrovie e il fronte.

Si possono produrre grandi quantità di armi e di munizioni, ma se non le si fa arrivare in tempo sul fronte a mezzo dei trasporti esse rischiano di restare un peso morto. Si può dire che, per ciò che concerne l'instradamento regolare delle armi, delle munizioni, dei viveri e dell'abbigliamento verso il fronte, i trasporti hanno un ruolo decisivo.

Se, nonostante le difficoltà del tempo di guerra e la scarsezza del combustibile, siamo riusciti a fornire al fronte tutto ciò che era necessario, è prima di tutto grazie ai nostri operai e ai nostri impiegati dei trasporti.

ONORE AGLI INTELLETTUALI

Gli intellettuali non la cedono in niente alla classe operaia ed ai contadini per tutto ciò che riguarda l'aiuto al fronte. Gli intellettuali sovietici lavorano con devozione per la difesa del nostro paese. Essi perfezionano continuamente gli armamenti tecnici dell'Esercito rosso e l'organizzazione della produzione; essi aiutano gli operai ed i colcosiani a sviluppare l'industria dell'agricoltura; essi fanno progredire la scienza e la cultura sovietiche nelle condizioni della guerra. Ciò fa onore ai nostri intellettuali.

Tutti i popoli dell'Unione Sovietica sono balzati unanimemente per la difesa della loro Patria, considerando giustamente la guerra nazionale attuale come la causa comune a tutti i lavoratori senza distinzione di nazionalità né di confessione.

I dirigenti hitleriani vedono ora essi stessi la sciocchezza infinita dei loro calcoli basati sulla scissione e sui conflitti tra i popoli dell'Unione Sovietica.

L'amicizia dei popoli del nostro paese ha resistito a tutte le difficoltà e a tutte le prove della guerra ed essa si è temprata ancora nella lotta comune di tutti i cittadini sovietici contro gli invasori fascisti.

Questa è la fonte della forza dell'Unione Sovietica.

IL PARTITO BOLSCEVICO,
PARTITO DEL POPOLO

Durante la guerra così come durante gli anni dell'edificazione pacifica, il Partito di Lenin, il Partito Bolscevico, è stato la forza che ha guidato e diretto il popolo sovietico.

Nessun partito ha avuto ed ha tra le masse popolari tanto prestigio quanto il nostro Partito Bolscevico. E ciò si comprende. Sotto la direzione del Partito Bolscevico, gli operai, i contadini, gli intellettuali del nostro paese hanno conquistato la libertà ed edificato la società socialista.

Durante la guerra nazionale il Partito ci è apparso come l'ispiratore e l'organizzatore della lotta del popolo intero contro gli invasori fascisti. Il lavoro di organizzazione compiuto dal Partito ha riunito in un blocco unico e diretto verso uno scopo comune tutti gli sforzi dei cittadini sovietici, subordinando tutte le nostre forze e tutti i nostri mezzi all'opera di schiacciamento del nemico.

Durante la guerra il Partito si è ancora più stretto al popolo, esso si è ancora più intimamente legato alle larghe masse dei lavoratori.

È qui la fonte della forza del nostro Stato.

La guerra attuale ha confermato pienamente le note parole di Lenin, che ha detto che la guerra è, sotto ogni rapporto, una prova per tutte le forze materiali e morali di ogni popolo.

La storia delle guerre ci insegna che hanno resistito a questa prova solo gli Stati che si erano mostrati più forti dei loro avversari per lo sviluppo e l'organizzazione dell'economia, per l'esperienza, per lo spirito combattivo delle loro truppe, per l'unità del popolo per tutta la durata della guerra.

Tale è precisamente il nostro Stato.

LA POTENZA DELLO STATO SOVIETICO

Lo Stato sovietico non è stato mai così solido ed incrollabile come oggi, nel terzo anno di guerra nazionale. Le lezioni della guerra mostrano che il regime sovietico non solo si è dimostrato la migliore forma d'organizzazione delle forze economiche e culturali durante gli anni dell'edificazione pacifica, ma anche la migliore forma di mobilitazione di tutte le forze del popolo per reagire al nemico in tempo di guerra.

Al termine del suo breve periodo storico, il potere sovietico, creato venticinque anni or sono, ha trasformato il nostro paese in una fortezza inespugnabile. Di tutti gli eserciti del mondo, l'Esercito rosso è quello che possiede le retrovie più solide e sicure.

In ciò è la forza dell'Unione Sovietica. Senza alcun dubbio, lo Stato sovietico uscirà da questa guerra più forte e più solido che mai.

I DELITTI DEI MOSTRI TEDESCHI

Gli invasori tedeschi rovinano e devastano le nostre terre sforzandosi di scalzare la potenza del nostro Stato.

L'offensiva dell'Esercito rosso rivela con maggiore chiarezza il fatto che l'esercito hitleriano è un esercito di barbari e di banditi.

Nelle regioni che hanno invase i Tedeschi hanno sterminato centinaia di migliaia di civili. Sull'esempio dei barbari del medioevo o delle orde di Attila gli scellerati tedeschi bruciano i campi, incendiano i villaggi e le città, distruggono le imprese industriali e le istituzioni culturali. I delitti dei Tedeschi testimoniano la debolezza degli invasori fascisti, poichè solo i tiranni di un giorno, che non credono essi stessi nella loro vittoria, possono agire in tal modo.

Più la situazione degli hitleriani diviene disperata, più essi sono frenetici nelle loro atrocità e nei loro saccheggi.

Il nostro popolo non perdonerà questi delitti ai mostri tedeschi.

Noi obbligheremo i criminali tedeschi a rispondere di tutti i loro delitti.

Nelle regioni di cui i massacratori tedeschi sono stati padroni, noi dobbiamo far rinascere le città e i villaggi distrutti, l'industria dei trasporti, l'agricoltura, le istituzioni culturali, dobbiamo creare delle condizioni di vita possibili per i cittadini sovietici liberati dalla schiavitù fascista.

Fin da adesso i lavori di ripresa dell'economia e della vita intellettuale sono in pieno svolgimento nelle regioni liberate dal nemico.

Ma non si tratta che dell'inizio. Noi dobbiamo liquidare completamente le conseguenze della dominazione tedesca nelle regioni attualmente liberate.

È questo un grande problema d'interesse nazionale. Noi possiamo e dobbiamo risolvere quest'arduo problema in un breve lasso di tempo.

IL RAFFORZAMENTO DELLA COALIZIONE ANTIHITLERIANA

L'anno che è trascorso è stato un anno che ha visto un cambiamento radicale non solo nella guerra nazionale dell'Unione Sovietica, ma in tutta la guerra mondiale.

I cambiamenti militari che si sono prodotti nel corso di quest'anno nella situazione internazionale sono favorevoli all'U.R.S.S. ed ai paesi alleati suoi amici, pregiudizievoli alla Germania ed ai suoi complici in brigantaggio.

I risultati e le conseguenze delle vittorie dell'Esercito rosso hanno superato di molto i limiti del fronte sovietico-tedesco. Essi hanno cambiato tutto il decorso ulteriore della guerra mondiale ed hanno acquistato un grande significato internazionale.

La vittoria dei paesi alleati sul nemico comune si è avvicinata ed i rapporti tra gli Alleati, la fraternità di armi dei loro eserciti, nonostante le speranze del nemico, lungi dall'affievolirsi si sono al contrario rafforzati e confermati. È ciò che dicono con eloquenza le decisioni storiche della conferenza tenuta a Mosca dai rappresentanti dell'Unione Sovietica, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti d'America.

I nostri paesi uniti sono oggi ben risoluti a portare al nemico dei colpi comuni che si concluderanno con la vittoria definitiva.

I colpi portati dall'Esercito rosso alle truppe fasciste tedesche sono stati sostenuti dalle operazioni militari dei nostri Alleati nell'Africa del Nord, nel bacino del Mediterraneo e nell'Italia del Sud. Nello stesso tempo gli Alleati hanno sottomesso e continuano a sottomettere i centri industriali della Germania a grandi ed efficaci bombardamenti. Facendo ciò essi diminuiscono sensibilmente la potenza militare del nemico.

Se si aggiunge a tutto ciò che gli Alleati ci riforniscono regolarmente in armamenti diversi e materie prime, si può dire senza esagerare che essi hanno così facilitato sensibilmente il successo della nostra campagna d'estate. Certo le attuali operazioni degli eserciti alleati nell'Europa meridionale non possono essere considerate ancora come un secondo fronte. Si tratta tuttavia di qualche cosa del genere di un secondo fronte.

È evidente che la reale apertura d'un secondo fronte in Europa, apertura che non si farà attendere molto, accelererà considerevolmente la vittoria sulla Germania hitleriana ed affermerà maggiormente la fraternità d'armi degli eserciti alleati.

Gli avvenimenti dell'anno che è trascorso mostrano così che la coalizione antihitleriana è forte dell'unione dei popoli e che essa riposa su fondamenti solidissimi.

IL DISGREGAMENTO DEL BLOCCO FASCISTA

È già evidente per tutti che la banda hitleriana, che ha scatenato la guerra attuale e spinto la Germania ed i suoi satelliti in un vicolo cieco, è all'agonia.

Le disfatte delle truppe fasciste sul fronte sovietico-tedesco ed i colpi portati dai nostri alleati alle truppe italo-tedesche hanno scosso tutto l'edificio del blocco fascista che si disgrega oggi sotto i nostri occhi.

L'Italia si è staccata senza ritorno dalla coalizione hitleriana: e Mussolini non vi può far nulla poi che egli è, in fondo, prigioniero dei Tedeschi. È la volta, ora, degli altri membri della coalizione.

La Finlandia, l'Ungheria, la Romania e gli altri vassalli di Hitler, scoraggiati dalle disfatte militari della Germania, hanno perduto ogni fiducia in un esito favorevole della guerra e si preoccupano di uscire dal pantano nel quale Hitler li ha trascinati.

I complici in saccheggio della Germania hitleriana, ancora di recente ossequenti al loro padrone, si guardano attorno tremanti ora che il momento è venuto di dover pagare per i loro atti briganteschi ed attendono l'occasione propizia per piantare in asso la banda di briganti.

Quando entrarono in guerra, i membri del blocco hitleriano erano sicuri di una rapida vittoria. Essi si erano distribuito in anticipo il loro bottino! A chi la torta e le caramelle? A chi le lividure e gli scapaccioni?

Inutile dire che le lividure e gli scapaccioni erano destinati ai loro avversari e che essi si riservavano la torta e le caramelle. Ma è chiaro oggi che la torta e le caramelle non sono destinate ai Tedeschi ed ai loro complici e che questi dovranno invece distribuirsi le lividure e gli scapaccioni.

Gli alleati dei Tedeschi permettono che questi agiscano da padroni nei loro paesi: grandi sono le devastazioni che attendono i loro territori e più grandi saranno le sofferenze che i loro popoli dovranno subire.

L'esempio dell'Italia mostra che la Germania hitleriana non pensa a difendere i suoi vassalli e che essa ha l'intenzione di trasformarli in arena di guerra devastatrice unicamente per ritardare l'ora della sua propria catastrofe.

La causa del fascismo tedesco è perduta ed il sanguinoso « ordine nuovo » da esso creato si avvia al fallimento.

L'esplosione generale dell'indignazione dei popoli contro gli oppressori fascisti matura nei paesi occupati dall'Europa. La Germania ha irrimediabilmente perduto il suo antico prestigio nei paesi che sono suoi alleati: i suoi rapporti economici e politici con gli Stati neutri sono scossi.

Il tempo in cui la banda hitleriana annunziava con gran fracasso la conquista della dominazione mondiale appartiene ad un passato lontano.

Oggi, lo si sa, i Tedeschi sono ben lontani dal pensare ad una dominazione mondiale. Essi pensano più che mai a salvare la pelle.

Così il decorso della guerra ha mostrato che l'alleanza degli Stati fascisti non era basata e non si basa su solide fondamenta. La coalizione hitleriana non si è costituita che sulla base delle cupidigie, delle annessioni e dei saccheggi perpetrati dai suoi membri.

Fino a che gli hitleriani riportavano dei successi militari, la coalizione fascista sembrava un blocco solido. Ma le prime disfatte delle truppe fasciste hanno portato al disgregamento di questo blocco fondato sul brigantaggio.

LE CONDIZIONI DELLA RICOSTRUZIONE D'EUROPA

La Germania hitleriana ed i suoi vassalli sono alla vigilia della loro catastrofe. La vittoria dei paesi alleati sulla Germania hitleriana metterà all'ordine del giorno le importanti questioni dell'organizzazione e del ristabilimento della vita politica, economica ed intellettuale dei paesi europei.

In tali questioni, la politica del nostro Governo resta invariabile.

D'accordo con gli alleati, noi dovremo:

1. Liberare i popoli dell'Europa dagli invasori fascisti ed accordare loro assistenza per ristabilire i loro Stati nazionali smembrati dagli oppressori fascisti. I popoli della Francia, del Belgio, della Jugoslavia, della Cecoslovacchia, della Polonia, della Grecia e degli altri Stati che si trovano sotto il giogo tedesco devono diventare liberi ed indipendenti.

2. Accordare ai popoli europei liberati il diritto integrale e la piena libertà di pronunziarsi essi stessi sull'organizzazione dei loro Stati.

3. Prendere le necessarie misure perchè tutti i criminali fascisti fautori della guerra attuale e delle sofferenze dei popoli, quale che sia il paese nel quale si nascondono, subiscano una punizione rigorosa e siano castigati per tutti i delitti che hanno commessi.

4. Instaurare in Europa un ordine che escluda ogni possibilità di una nuova aggressione da parte della Germania.

5. Stabilire tra i popoli dell'Europa una collaborazione politica, economica ed intellettuale durevole, fondata sulla fiducia e sull'aiuto reciproco, allo scopo di ristabilire l'economia e la cultura distrutte dai Tedeschi.

LA VITTORIA È PROSSIMA
MA BISOGNA CONQUISTARLA

L'Esercito rosso ed il popolo sovietico hanno riportato nel corso dell'anno che è finito grandi successi nella lotta contro gli invasori tedeschi.

Noi abbiamo ottenuto nella guerra un cambiamento radicale in favore del nostro paese, e la guerra si incammina attualmente verso il suo epilogo definitivo.

Ma ai cittadini sovietici non è lecito contentarsi dei risultati ottenuti e lasciarsi ubriacare dai successi.

La vittoria potrebbe sfuggirci se l'apatia s'introducesse nei nostri ranghi. La vittoria non si ottiene senza lotta e senza sforzi.

La vittoria è ora prossima, ma per conquistarla occorrono una nuova tensione delle forze, un lavoro instancabile di tutte le retrovie, delle operazioni abili e risolute dell'Esercito rosso sul fronte. Se noi non utilizzassimo tutte le possibilità per accelerare lo schiacciamento del nemico, sarebbe un delitto verso la Patria, verso i cittadini sovietici caduti temporaneamente sotto il giogo fascista, verso i popoli dell'Europa che gemono sotto questo giogo.

Non bisogna accordare respiro al nemico, bisogna anzi tendere con tutte le nostre forze a distruggerlo.

Il popolo sovietico e l'Esercito rosso vedono chiaramente le difficoltà della lotta. È però chiaro che il giorno della nostra vittoria si avvicina.

La guerra è entrata nella fase in cui si tratta dell'espulsione completa degli invasori dal territorio sovietico e della liquidazione dell' « ordine nuovo », dell'ordine fascista in Europa.

Si avvicina il momento in cui noi finiremo di spazzare il nemico dall'Ucraina, dalla Bielorussia, dalle regioni di Leningrado e di Kalinin, in cui noi libereremo dagli invasori tedeschi i popoli della Crimea, della Lituania, della Lettonia, dell'Estonia, della Moldavia, della Repubblica carelo-finnica.

Compagni, avanti per la vittoria dell'alleanza di combattimento anglo-sovietico-americana! Per la liberazione dei popoli dell'Europa dal giogo fascista! Per l'espulsione completa dei mostri tedeschi dalla nostra terra! Viva il nostro Esercito rosso! Viva la nostra Marina militare!
Viva i nostri intrepidi partigiani, le nostre eroiche partigiane!
Viva la nostra grande Patria!
Morte agli invasori tedeschi!