VI - GLI OBIETTIVI DELLA COALIZIONE ANGLO-SOVIETICO-AMERICANA E IL «NUOVO ORDINE» FASCISTA

Rapporto del Presidente del Comitato Statale di Difesa, tenuto il 6 novembre 1942, 25° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, alla seduta solenne del Soviet dei deputati dei lavoratori di Mosca, con la partecipazione delle organizzazioni di partito e sociali della città.

Compagni!
Oggi noi celebriamo il 25° anniversario della vittoria della Rivoluzione Sovietica nel nostro paese. Sono trascorsi 25 anni dal giorno in cui è stato instaurato qui da noi il regime sovietico. Siamo alla vigilia del nuovo anno, del 26° anno di esistenza del regime sovietico.

Alla seduta solenne in occasione dell'anniversario della Rivoluzione sovietica d'Ottobre, si fa abitualmente il bilancio dei risultati del lavoro svolto dagli organi statali e dal Partito nell'anno trascorso. Sono stato incaricato di presentarvi il rapporto proprio su questi risultati dell'anno trascorso - dal novembre dell'anno passato al novembre dell'anno in corso.

L'attività dei nostri organi statali e del Partito si è svolta, nel periodo trascorso, in due direzioni: nella direzione dell'edificazione pacifica e dell'organizzazione di solide retrovie per il nostro fronte, da un lato, e nella direzione della condotta di operazioni difensive ed offensive dell'Esercito rosso, dall'altro lato.

LAVORO ORGANIZZATIVO NELLE RETROVIE

Il lavoro di edificazione pacifica dei nostri organi dirigenti è consistito in questo periodo nel trasportare la base della nostra industria, sia bellica che civile, nelle zone orientali del nostro paese, nell'evacuazione e nella sistemazione, in nuove località, degli operai e delle installazioni degli stabilimenti, nell'aumento delle superfici seminate e nell'aumento delle culture autunnali ad Oriente; infine, nel radicale miglioramento del funzionamento delle nostre aziende, che lavorano per il fronte e nel rafforzamento della disciplina del lavoro nelle retrovie, tanto nelle officine come nei colcos e nei sovcos. Bisogna dire che questo è stato un lavoro organizzativo difficilissimo e complicatissimo, di grande ampiezza, per tutti i nostri commissariati del popolo, economici ed amministrativi, compreso quello dei nostri trasporti ferroviari. Tuttavia si è riusciti a superare le difficoltà. Ed ora le nostre officine, i nostri colcos e sovcos, nonostante tutte le difficoltà del tempo di guerra, lavorano in modo indiscutibilmente soddisfacente. Le nostre officine belliche e le altre aziende, legate ad esse, riforniscono regolarmente e accuratamente l'Esercito rosso di cannoni, di mortai, di aeroplani, di carri armati, di mitragliatrici, di fucili, di munizioni. Altrettanto regolarmente e accuratamente i nostri colcos e sovcos riforniscono la popolazione e l'Esercito rosso di viveri e la nostra industria di materie prime. Bisogna riconoscere che il nostro paese non ha mai avuto delle retrovie così solide e organizzate. In seguito a tutto questo complesso lavoro organizzativo e costruttivo, non solo si è trasformato il nostro paese, ma si sono trasformati gli uomini stessi nelle retrovie. Gli uomini sono diventati più esigenti verso se stessi, meno disordinati, più disciplinati, hanno imparato a lavorare come soldati, hanno cominciato ad avere coscienza del proprio dovere davanti alla Patria e davanti ai suoi difensori al fronte - davanti all'Esercito rosso. Gli sventati e i babbei privi del senso del dovere civile, diventano sempre meno numerosi nelle retrovie. Gli uomini organizzati e disciplinati, animati dal sentimento del dovere civile, diventano sempre più numerosi.

Ma l'anno trascorso non è stato solo, come ho già detto, un anno di edificazione pacifica. Esso è stato, nello stesso tempo, un anno di guerra patriottica contro gli invasori tedeschi che hanno aggredito vilmente e proditoriamente il nostro pacifico paese.

OPERAZIONI MILITARI SUL FRONTE SOVIETICO-TEDESCO

Quanto all'attività militare dei nostri organi dirigenti, essa è consistita nell'anno trascorso nell'assicurare le operazioni offensive e difensive dell'Esercito rosso contro le truppe fasciste tedesche. Le operazioni militari sul fronte sovietico-tedesco, nell'anno trascorso, possono essere divise in due periodi: il primo periodo è soprattutto il periodo invernale, nel quale l'Esercito rosso, respinto l'attacco dei tedeschi contro Mosca, ha preso l'iniziativa nelle proprie mani, è passato all'offensiva, ha ricacciato indietro le truppe tedesche, e nel corso di quattro mesi ha avanzato in qualche punto più di 400 chilometri; il secondo periodo è il periodo estivo, nel quale le truppe fasciste tedesche, approfittando della mancanza del secondo fronte in Europa, hanno raccolto tutte le loro riserve disponibili, hanno sfondato il fronte nella direzione sud-occidentale, e presa l'iniziativa nelle loro mani in cinque mesi hanno avanzato in qualche punto di circa 500 chilometri.

Le operazioni militari dell'Esercito rosso nel corso del primo periodo, e soprattutto le operazioni coronate da successo nelle zone di Rostov, di Tula, di Kaluga, davanti a Mosca, a Tikhvin e a Leningrado, hanno rivelato due fatti degni di nota. Esse hanno mostrato in primo luogo che l'Esercito rosso e i suoi quadri di combattimento sono diventati una forza seria, capace non solo di resistere alla pressione delle truppe fasciste tedesche, ma anche di batterle in campo aperto e di respingerle. Esse hanno mostrato, in secondo luogo, che le truppe fasciste tedesche, malgrado tutta la loro forza, hanno deficienze organiche così serie che, in certe condizioni favorevoli per l'Esercito rosso, possono portare alla sconfitta delle truppe tedesche. Non si può ritenere casuale il fatto che le truppe tedesche, che sono passate con una marcia trionfale attraverso tutta l'Europa, e che hanno schiacciato d'un sol colpo le truppe francesi, considerate truppe di prim'ordine, hanno trovato una reale resistenza militare soltanto nel nostro paese. E non solo una resistenza: sotto i colpi dell'Esercito rosso, le truppe tedesche sono state costrette a ritirarsi dalle posizioni occupate per più di 400 chilometri, abbandonando nella ritirata una colossale quantità di cannoni, di macchine, di munizioni. Non si può in alcun modo spiegare questo fatto con le sole condizioni invernali della guerra.

Il secondo periodo delle operazioni militari sul fronte sovietico-tedesco è caratterizzato da una svolta operatasi a favore dei tedeschi; dal passaggio della iniziativa nelle loro mani; dalla rottura del nostro fronte nella direzione sud-occidentale; dall'avanzata delle truppe tedesche e dalla loro irruzione nelle zone di Voronez, di Stalingrado, di Novorossiisk, di Piatigorsk, di Mozdok. Approfittando della mancanza del secondo fronte in Europa, i tedeschi ed i loro alleati hanno gettato sul fronte tutte le loro riserve disponibili e, lanciatele in una sola direzione, nella direzione sud-occidentale, hanno creato qui una grande preponderanza di forze e hanno ottenuto un notevole successo tattico.

A quanto pare i tedeschi non sono più tanto forti da condurre contemporaneamente l'offensiva in tutte e tre le direzioni: al sud, al nord, al centro, come nei primi mesi dell'offensiva tedesca, nell'estate dell'anno scorso; ma essi sono ancora abbastanza forti per organizzare una seria offensiva in una sola direzione.

Qual era lo scopo principale perseguito dagli strateghi fascisti tedeschi iniziando la loro offensiva d'estate sul nostro fronte? A giudicare dai commenti della stampa estera, compresa quella tedesca, si può pensare che lo scopo principale dell'offensiva consistesse nell'occupazione delle zone petrolifere di Grozni e di Bakù. Ma i fatti smentiscono decisamente tale supposizione. I fatti dicono che l'avanzata dei tedeschi verso le zone petrolifere dell'Urss non è lo scopo principale, ma uno scopo sussidiario.

In che cosa consisteva allora lo scopo principale dell'offensiva tedesca? Esso consisteva nell'aggirare Mosca dall'est, tagliarla dalle retrovie - dal Volga e dagli Urali - e poi marciare su di essa. L'avanzata dei tedeschi nel sud, verso le zone petrolifere, aveva per scopo sussidiario non solo e non tanto quello di occupare le zone petrolifere, quanto quello di stornare le nostre principali riserve nel sud ed indebolire il fronte di Mosca, per poter più facilmente riportare il successo puntando su Mosca. Ciò spiega effettivamente perché il grosso delle truppe tedesche non si trova nel sud ma nella zona di Orel e di Stalingrado. Recentemente nelle mani dei nostri è caduto un ufficiale dello Stato Maggiore generale tedesco. Indosso a quest'ufficiale è stata trovata una carta con l'indicazione del piano di avanzata delle truppe tedesche secondo date determinate. Da questo documento si vede che i tedeschi intendevano essere a Barisogliebsk il 10 luglio di quest'anno, a Stalingrado il 25 luglio, a Saratov il 10 agosto, a Kuibiscev il 15 agosto, ad Arzamas il 10 settembre, a Bakù il 25 settembre.

Questo documento conferma pienamente i nostri dati e cioè che lo scopo principale dell'offensiva tedesca d'estate era di aggirare Mosca dall'est e di colpire Mosca, mentre l'avanzata nel sud aveva come suo scopo, tra l'altro, di attirare le nostre riserve lontano da Mosca e indebolire il fronte di Mosca perché fosse più facile colpire Mosca.

In poche parole: lo scopo principale dell'offensiva d'estate dei tedeschi consisteva nell'accerchiare Mosca e finire la guerra entro quest'anno.

Nel novembre dell'anno scorso i tedeschi contavano di occupare Mosca con un colpo frontale, costringere l'Esercito rosso a capitolare ed ottenere, così, la cessazione della guerra a Oriente. Essi nutrivano i loro soldati di queste illusioni. Ma questi calcoli dei tedeschi, come è noto, non si sono avverati. Dopo essersi scottati le dita l'anno scorso nell'attacco frontale contro Mosca, i tedeschi intendevano prendere Mosca quest'anno con un movimento aggirante e terminare, così, la guerra a Oriente. Di queste illusioni essi nutrono i loro soldati ingannati. Com'è noto, anche questi calcoli dei tedeschi non si sono avverati. In conseguenza, dando la caccia a due lepri - alla nafta e all'accerchiamento di Mosca - gli strateghi fascisti tedeschi sono venuti a trovarsi in una situazione imbarazzante.

In tal mondo i successi tattici dell'offensiva tedesca di estate non sono stati portati a compimento, data la evidente irrealtà dei loro piani strategici.

LA QUESTIONE DEL SECONDO FRONTE IN EUROPA

Come spiegare il fatto che i tedeschi sono tuttavia riusciti a prendere quest'anno nelle loro mani l'iniziativa delle operazioni militari e a riportare seri successi tattici sul nostro fronte?

Ciò si spiega col fatto che i tedeschi e i loro alleati sono riusciti a riunire tutte le loro riserve disponibili, a gettarle sul fronte orientale, e a creare, in una direzione, una grande preponderanza di forze. Non può esservi alcun dubbio che i tedeschi, senza queste misure, non avrebbero potuto riportare un successo sul nostro fronte. Ma perché essi sono riusciti a riunire tutte le loro riserve e a gettarle sul fronte orientale? Perché la mancanza del secondo fronte in Europa ha dato loro la possibilità di fare queste operazioni senza correre nessun rischio.

Quindi la causa principale dei successi tattici riportati quest'anno dai tedeschi sul nostro fronte consiste nel fatto che la mancanza del secondo fronte in Europa ha dato loro la possibilità di gettare sul nostro fronte tutte le riserve disponibili e di creare una grande preponderanza delle loro forze nella direzione sud-occidentale. Ammettiamo che in Europa esistesse il secondo fronte, come esisteva durante la prima guerra mondiale, e che il secondo fronte attirasse, diciamo, 60 divisioni tedesche e 20 divisioni degli alleati della Germania. Quale sarebbe la situazione delle truppe tedesche sul nostro fronte? Non è difficile indovinare che la loro situazione sarebbe lamentevole. Più ancora, questo sarebbe il principio della fine per le truppe fasciste tedesche, perché l'Esercito rosso non sarebbe in questo caso dove è ora, ma in qualche punto vicino a Pscov, a Minsk, a Gitomir, a Odessa. Ciò significa che già nell'estate di quest'anno l'esercito fascista tedesco sarebbe stato messo di fronte alla catastrofe. E ciò non è avvenuto perché la mancanza del secondo fronte in Europa ha salvato i tedeschi.

Esaminiamo la questione del secondo fronte in Europa dal punto di vista storico.

Nella prima guerra mondiale la Germania ha dovuto combattere su due fronti: ad occidente, principalmente contro l'Inghilterra e la Francia, e ad Oriente contro le truppe russe. Quindi nella prima guerra mondiale esisteva il secondo fronte contro la Germania. Su 220 divisioni, che aveva allora la Germania, non ve ne erano sul fronte russo più di 85. Se si aggiungono a queste le truppe degli alleati della Germania che erano sul fronte russo, e precisamente: 37 divisioni austro-tedesche, 2 divisioni bulgare e 3 turche, vi erano in tutto contro le truppe russe 127 divisioni. Le rimanenti divisioni della Germania e dei suoi alleati tenevano il fronte principalmente contro le truppe anglo-francesi e una parte di esse prestava servizio di guarnigione nei territori occupati dell'Europa.

Così stavano le cose nella prima guerra mondiale.

Come stanno le cose ora, nella seconda guerra mondiale, per esempio nel mese di settembre di quest'anno?

Secondo dati controllati, che non lasciano alcun dubbio, su 256 divisioni che ha ora la Germania, vi sono sul nostro fronte non meno di 179 divisioni tedesche. Se a queste si aggiungono 22 divisioni rumene, 14 divisioni finlandesi, 10 divisioni italiane, 13 divisioni ungheresi, 1 divisione slovacca, 1 divisione spagnuola, si hanno in tutto 240 divisioni che si battono ora sul nostro fronte. Le altre divisioni dei tedeschi e dei loro alleati fanno servizio di guarnigione nei paesi occupati (Francia, Belgio, Norvegia, Olanda, Jugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia, ecc.), una parte di esse conduce la guerra in Libia per l'Egitto, contro l'Inghilterra, ed il fronte libico attira in tutto 4 divisioni tedesche e 11 divisioni italiane.

Quindi, invece di 127 divisioni, come nella prima guerra mondiale, noi abbiamo ora contro il nostro fronte non meno di 240 divisioni e, invece di 85 divisioni tedesche, abbiamo ora 179 divisioni tedesche che si battono contro l'Esercito rosso.

Ecco qual è la causa principale e la base dei successi tattici delle truppe fasciste tedesche sul nostro fronte nell'estate di quest'anno.

L'invasione dei tedeschi nel nostro paese viene spesso paragonata all'invasione di Napoleone in Russia. Ma questo paragone non regge alla critica. Su 600 mila soldati partiti per la campagna di Russia, Napoleone condusse fino a Borodino appena 130-140 mila soldati. è tutto ciò di cui poteva disporre davanti a Mosca. Ebbene, noi abbiamo ora più di 3 milioni di soldati di fronte all'Esercito rosso, e armati con tutti i mezzi della guerra moderna. Quale paragone può dunque esservi? L'invasione dei tedeschi nel nostro paese viene talvolta paragonata all'invasione tedesca della Russia nel periodo della prima guerra mondiale. Ma anche questo paragone non regge alla critica. In primo luogo, nella prima guerra mondiale esisteva un secondo fronte in Europa che complicava fortemente la situazione dei tedeschi, mentre in questa guerra un secondo fronte in Europa non c'è. In secondo luogo, in questa guerra vi è contro il nostro fronte un numero di soldati che è il doppio di quello che vi era nella prima guerra mondiale. è chiaro che il paragone non regge.

Potete ora immaginarvi quanto sono serie e straordinarie le difficoltà che stanno davanti all'Esercito rosso e come è grande l'eroismo di cui da prova l'Esercito rosso nella sua guerra di liberazione contro gli invasori fascisti tedeschi.

Penso che nessun altro paese e nessun altro esercito potrebbe sostenere una simile pressione delle imbestialite bande dei briganti fascisti tedeschi e dei loro alleati. Soltanto il nostro paese sovietico e soltanto il nostro Esercito rosso sono capaci di sostenere tale pressione. (Applausi fragorosi). E non solo di sostenerla ma di vincerla.

Si chiede spesso: ma il secondo fronte ci sarà dunque in Europa? Sì, ci sarà, presto o tardi, ma ci sarà. E ci sarà non solo perché è necessario a noi, ma anche, innanzitutto, perché non è meno necessario ai nostri alleati che a noi. I nostri alleati non possono non comprendere che, dopo che la Francia è stata messa fuori combattimento, la mancanza del secondo fronte contro la Germania fascista è un grave pericolo per tutti i paesi amanti della libertà, compresi gli stessi alleati.

L'ALLEANZA DI COMBATTIMENTO DELL'U.R.S.S., DELL'INGHILTERRA E DEGLI STATI UNITI D'AMERICA
CONTRO LA GERMANIA HITLERIANA E I SUOI ALLEATI IN EUROPA

Ora, si può già ritenere indiscutibile che, nel corso della guerra imposta ai popoli dalla Germania hitleriana, è avvenuta una radicale separazione delle forze, è avvenuta la formazione di due campi opposti - il campo della coalizione italo-tedesca e quello della coalizione anglo-sovietico-americana.

E' pure indiscutibile che queste due coalizioni opposte si ispirano a due differenti, opposti programmi d'azione.

Il programma d'azione della coalizione italo-tedesca può essere caratterizzato dai seguenti punti: l'odio razziale, il dominio delle nazioni "elette", l'assoggettamento delle altre nazioni e la conquista dei loro territori; l'asservimento economico delle nazioni assoggettate e il saccheggio del loro patrimonio nazionale; l'abolizione delle libertà democratiche, l'instaurazione del regime hitleriano dovunque.

Il programma d'azione della coalizione anglo-sovietico-americana è l'abolizione dell'esclusivismo razziale, l'eguaglianza in diritto delle nazioni e l'inviolabilità dei loro territori; la liberazione delle nazioni asservite e il ristabilimento dei loro diritti sovrani; il diritto per ogni nazione di organizzarsi come desidera; l'aiuto economico alle nazioni danneggiate e l'appoggio ad esse nel raggiungimento del loro benessere materiale; il ristabilimento delle libertà democratiche, l'annientamento del regime hitleriano.

Il programma d'azione della coalizione italo-tedesca ha fatto sì che tutti i paesi occupati d'Europa: Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, Francia, Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Grecia, le regioni occupate dell'Urss, ardono di odio per la tirannide italo-tedesca, nuocciono ai tedeschi ed ai loro alleati ogni volta che lo possono e attendono il momento propizio per vendicarsi contro i loro oppressori delle umiliazioni e delle violenze che essi fanno loro subire.

In relazione con questo, uno dei tratti caratteristici del momento attuale consiste nel fatto che l'isolamento della coalizione italo-tedesca e l'esaurimento delle sue riserve morali e politiche in Europa aumentano progressivamente e aumentano il suo indebolimento e la sua disgregazione.

Il programma d'azione della coalizione anglo-sovietico-americana ha fatto sì che tutti i paesi occupati in Europa sono pieni di simpatia per i membri di questa coalizione e sono pronti a prestar loro ogni appoggio di cui sono capaci.

In relazione con questo, un altro tratto caratteristico del momento attuale consiste nel fatto che le riserve morali e politiche di questa coalizione aumentano di giorno in giorno in Europa - e non solo in Europa - e che milioni di simpatizzanti vengono progressivamente a rafforzare questa coalizione, pronti a battersi insieme ad essa contro la tirannide di Hitler.

Se si esamina la questione del rapporto di forze delle due coalizioni dal punto di vista delle risorse umane e materiali, non si può non giungere alla conclusione che abbiamo qui una superiorità indiscutibile dalla parte della coalizione anglo-sovietico-americana.

Ma ecco una questione: questa superiorità basta da sola per riportare la vittoria? Difatti vi sono dei casi in cui le risorse sono molte, ma vengono impiegate in modo così insensato che la superiorità si riduce a zero. è chiaro che, oltre alle risorse, è anche necessaria la capacità di mobilitare queste risorse e l'abilità di usarle giustamente. Vi è motivo di dubitare dell'esistenza di una tale abilità e di una tale capacità negli uomini della coalizione anglo-sovietico-americana? Vi è della gente che ne dubita. Ma quale motivo hanno di dubitarne? A suo tempo gli uomini di questa coalizione hanno dato prova di abilità e di capacità nel mobilitare le risorse dei loro paesi e nell'impiegarle in modo giusto per gli scopi della edificazione economica culturale e politica. Si chiede: quale motivo vi è di dubitare che degli uomini i quali hanno dato prova di capacità e di abilità nel mobilitare e distribuire le risorse per gli scopi economici, culturali e politici, non si dimostrerebbero capaci di fare lo stesso lavoro e raggiungere gli scopi militari? Penso che non vi è un tale motivo.

C'è chi dice che la coalizione anglo-sovietico-americana ha tutte le probabilità di vincere e che essa vincerebbe certamente se non avesse una deficienza organica capace di indebolirla e disgregarla. Questa deficienza, secondo questa gente, consiste nel fatto che questa coalizione è composta di elementi eterogenei, che non hanno la stessa ideologia, e che questa circostanza non darà loro la possibilità di organizzare azioni comuni contro il comune nemico.

Penso che questa affermazione non è giusta.

Sarebbe ridicolo negare la differenza nella ideologia e nella struttura sociale degli Stati che fanno parte della coalizione anglo-sovietico-americana. Ma questa circostanza esclude, forse, la possibilità e l'opportunità di azioni comuni dei membri di questa coalizione contro il nemico comune che li minaccia di asservimento? è indiscutibile che non l'esclude. Più ancora: la minaccia creatasi detta imperiosamente ai membri della coalizione la necessità di azioni comuni, per evitare al genere umano il ritorno al periodo della barbarie e alle atrocità del medioevo. Non è forse sufficiente il programma d'azione della coalizione anglo-sovietico-americana per organizzare, sulla sua base, la lotta comune contro la tirannide hitleriana e riportare la vittoria su di essa? Penso che è pienamente sufficiente.

La supposizione di questa gente non è giusta anche perché è pienamente smentita dagli avvenimenti dell'anno trascorso. Difatti, se questa gente avesse ragione, noi osserveremmo indizi di un progressivo distacco, l'uno dall'altro dei membri della coalizione anglo-sovietico-americana. Invece, non solo non osserviamo ciò ma, al contrario, abbiamo fatti e avvenimenti che mostrano il progressivo avvicinamento dei membri della coalizione anglo-sovietico-americana e la loro unione in una sola alleanza di combattimento. Gli avvenimenti dell'anno trascorso lo provano nettamente. Nel luglio 1941, poche settimane dopo l'aggressione della Germania contro l'Urss, l'Inghilterra ha concluso con noi un patto "Sull'azione comune nella guerra contro la Germania". Con gli Stati Uniti d'America allora non avevamo ancora nessun patto a questo proposito. Dieci mesi dopo, il 26 maggio 1942, durante il viaggio in Inghilterra del compagno Molotov, l'Inghilterra ha concluso con noi un "trattato di alleanza nella guerra contro la Germania hitleriana e i suoi complici nell'Europa e di collaborazione e di aiuto reciproco dopo la guerra". Questo trattato è stato concluso per 20 anni. Esso segna una svolta storica nelle relazioni tra il nostro paese e l'Inghilterra. Nel giugno 1942, durante il viaggio negli Stati Uniti d'America del compagno Molotov, gli Stati Uniti d'America hanno concluso un "patto sui principi da applicare all'aiuto reciproco nella condotta della guerra contro l'aggressione", patto che è un serio passo avanti nelle relazioni tra l'Urss e gli Stati Uniti d'America. Infine occorre rilevare un fatto importante, come il viaggio a Mosca del primo ministro della Gran Bretagna, signor Churchill, viaggio che ha stabilito la piena mutua comprensione dei dirigenti di entrambi i paesi. Non vi può essere dubbio che tutti questi fatti mostrano un progressivo avvicinamento tra l'Urss, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d'America e la loro unione nella alleanza di combattimento contro la coalizione italo-tedesca.
Ne deriva che la logica delle cose è più forte di ogni altra logica.

La conclusione è una sola: la coalizione anglo-sovietico-americana ha tutte le probabilità di vincere la coalizione italo-tedesca e, senza dubbio, essa vincerà.

I NOSTRI COMPITI

La guerra ha strappato tutti i veli e ha messo a nudo tutti i rapporti. La situazione è diventata talmente chiara che non vi è nulla di più facile che determinare i nostri compiti in questa guerra.

Nel suo colloquio col generale turco Erkilet, pubblicato dal giornale turco Cümhuriyet, il cannibale Hitler dice: "Noi distruggeremo la Russia perché essa non possa mai più sollevarsi". Mi sembra chiaro anche se sciocco (ilarità). Noi non ci poniamo il compito di distruggere la Germania, perché è impossibile distruggere la Germania come è impossibile distruggere la Russia. Ma distruggere lo Stato hitleriano si può e si deve. (Applausi fragorosi).

Il nostro primo compito consiste precisamente nel distruggere lo Stato hitleriano ed i suoi ispiratori. (Applausi fragorosi).

Nello stesso colloquio con lo stesso generale, il cannibale Hitler dice ancora: "Noi continueremo la guerra fino a quando in Russia non rimarrà nessuna forza militare organizzata". Mi sembra chiaro, anche se è una bestialità. (Ilarità). Noi non ci poniamo il compito di distruggere ogni forza militare organizzata in Germania, poiché qualsiasi uomo di media cultura capisce che ciò non solo è impossibile nei riguardi della Germania come nei riguardi della Russia, ma è anche inopportuno dal punto di vista del vincitore. Ma distruggere l'esercito hitleriano si può e si deve. (Applausi fragorosi).

Il nostro secondo compito consiste precisamente nel distruggere l'esercito hitleriano e i suoi dirigenti. (Applausi fragorosi).

I banditi hitleriani si sono dati come regola di torturare i prigionieri di guerra sovietici, di massacrarli a centinaia, di condannare migliaia di essi a morire di fame. Essi violentano e uccidono la popolazione civile dei territori occupati del nostro paese: uomini e donne, vecchi e bambini, nostri fratelli e sorelle. Essi si sono prefissi lo scopo di ridurre alla schiavitù o di sterminare la popolazione dell'Ucraina, della Bielorussia, dei Paesi Baltici, della Moldavia, della Crimea, del Caucaso. Solo degli uomini bassi e vili, senza onore e scesi al livello delle belve possono permettersi tali misfatti verso persone innocenti e inermi. Ma questo non è tutto. Essi hanno coperto l'Europa di forche e di campi di concentramento. Hanno introdotto l'infame "sistema degli ostaggi". Fucilano ed impiccano cittadini di nulla colpevoli, presi "in ostaggio", perché a una qualunque bestia tedesca è stato impedito di violentare le donne o di rapinare gli abitanti. Hanno trasformato l'Europa in una prigione di popoli. E questo è da essi chiamato "nuovo ordine in Europa". Noi conosciamo i colpevoli di questi misfatti, i costruttori del "nuovo ordine in Europa", tutti questi generali-governatori o semplicemente governatori, comandanti e sotto-comandanti sfornati di fresco. I loro nomi sono noti a decine di migliaia di persone torturate. Ma sappiano questi carnefici che non eviteranno la resa dei conti dei loro delitti e non sfuggiranno alla mano castigatrice dei popoli torturati.

Il nostro terzo compito consiste nel distruggere l'odiato "nuovo ordine in Europa" e nel punirne i costruttori.

Tali sono i nostri compiti. (Applausi fragorosi).

Compagni! Noi conduciamo una grande guerra di liberazione. Non la conduciamo da soli, ma assieme ai nostri alleati. Essa ci porta la vittoria sugli infami nemici dell'umanità, sull'imperialisti fascisti tedeschi. Sulla sua bandiera è scritto:

Evviva la vittoria dell'alleanza di combattimento anglo-sovietico-americana! (Applausi fragorosi).
Evviva la liberazione dei popoli dell'Europa dalla tirannide hitleriana! (Applausi).
Evviva la libertà e l'indipendenza della nostra gloriosa Patria sovietica! (Applausi).
Maledizione e morte agli invasori fascisti tedeschi, al loro Stato, al loro esercito, al loro "nuovo ordine in Europa"! (Applausi).
Gloria al nostro Esercito rosso! (Applausi fragorosi).
Gloria alla nostra Marina da guerra! (Applausi fragorosi).
Gloria ai nostri partigiani e partigiane!
(Applausi fragorosi. Tutti si alzano in piedi. Ovazione di tutti i presenti).