Stalin
Le deviazioni di destra
nel Partito Comunista (bolscevico) dell'Unione Sovietica

Premessa

Questo testo di Stalin che è il resoconto del discorso all'assemblea plenaria del Comitato Centrale del Partito Comunista (bolscevico) dell'URSS è dell'aprile del 1929.

Nel contesto dello scontro politico che Stalin ha sostenuto nel partito, a nostro avviso, è uno dei passaggi più importanti perchè consente di capire la dinamica di classe in atto nell'URSS in quegli anni e di riportare le questioni su dati oggettivi. Abituati ad essere bombardati dalla propaganda antistaliniana che ci rappresenta un Bucharin democratico e uno Stalin ferocemente autoritario, ritroviamo invece, nella polemica, le spiegazioni di classe del conflitto e una base interpretativa marxista e rivoluzionaria.

La discussione, come si vedrà leggendo il testo, intreccia questioni relative all'Internazionale Comunista e questioni di linea del partito bolscevico. L'intreccio è dovuto al fatto che lo scontro riguarda Bucharin, che rivestiva all'epoca un duplice ruolo come presidente dell'IC e come dirigente del partito.

Sulla linea dell'Internazionale Comunista la discussione riguardava questioni di metodo e questioni di linea. Sul metodo, Bucharin aveva scelto la strada di presentare le tesi al VI congresso dell'IC senza preventivamente discuterle con la delegazione del partito bolscevico e questa mossa non era occasionale perchè, come si vedrà dal testo dell'intervento di Stalin, egli cercava di collegarsi alle tendenze che nei vari partiti dell'Internazionale concordavano sulla fase di stabilizzazione del capitalismo (eravamo nel 1929!) e non affrontavano con chiarezza la questione delle posizioni conciliatrici nei confronti della socialdemocrazia.

Rispetto alla situazione interna all'URSS, lo scontro riguardava la posizione di fondo che Bucharin rappresentava rispetto alle forme e ai tempi della costruzione del socialismo. E' noto che egli era contrario alle accelerazioni rispetto alla industrializzazione e allo sviluppo del collettivismo nelle campagne.

La discussione su questi temi non si può condurre prescindendo, come si è detto, dai dati oggettivi. Eravamo negli anni '30, la crisi del capitalismo si era espressa col crollo di Wall Street, le prospettive di guerra erano all'ordine del giorno, la crisi tedesca preannunciava l'ascesa del nazismo a cui la socialdemocrazia non si opponeva, mentre sul piano interno dell'URSS la costruzione rapida di un'economia moderna e la liquidazione dei kulak come classe rappresentavano una tappa inevitabile dello sviluppo della rivoluzione.

Dall'analisi concreta di una situazione storica concreta si può valutare l'efficacia o meno della lotta di Stalin contro le tendenze di destra nel partito.

Per l'URSS le scelte possono essere misurate senz'altro coi risultati raggiunti, che sono, a nostro avviso, incontestabili. In altri termini, la verifica della linea politica si deve fare coi fatti.

Per le questioni relative all'Internazionale Comunista, la comprensione delle scelte va vista in un quadro di continua evoluzione della situazione mondiale che imponeva passaggi continui che molte volte non corrispondevano alle capacità dei partiti aderenti, francese e tedesco in particolare, di tener fronte agli avvenimenti.

Non era facile difatti in quegli anni stabilizzare una linea e orientarsi. Solo l'esperienza del partito bolscevico e la sua solidità teorica basata sul leninismo poteva garantire una linea di condotta adeguata, ma Bucharin non era un leninista e per questo Stalin reagisce al suo tentativo di portare la discussione, in previsione del VI congresso dell'IC, su un terreno influenzato dalla destra.