Il «sinistrismo»
maschera della Gestapo

Da La Nostra Lotta, dicembre 1943, n. 6. Ripreso da P. Secchia, op.cit., pp. 56-66.



Non è la prima volta che i nazifascisti ricorrono all'arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera «rivoluzionaria» per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare presentandosi col loro vero volto di nazifascisti. Non hanno forse i nazifascisti presentato la loro guerra come la guerra delle nazioni «proletarie»? Non hanno forse, tanto in Italia i fascisti, quanto in Ger­mania i nazisti, presentato la loro guerra come la guerra contro la «demoplutocrazia imperialistica»? Come la guerra per la conquista del pane, come la guerra dei poveri contro i ricchi?

   Non hanno forse i briganti tedeschi cercato di velare il loro terroristico e sanguinario regime imperialistico con il binomio di nazional-socialismo? Non si sono forse serviti, sin da parecchi anni fa, di tutte le correnti trotzkiste, oppor-tuniste e di sinistra dei vari paesi per condurre la loro lotta contro l'Unione Sovietica e contro i partiti comu­nisti? Chi ha dimenticato i processi del 1936-1938 di Mosca, i quali rivelarono al mondo il mostruoso connubio del trotskismo e del sinistrismo internazionale con i servizi della Germania e del Giappone?

   Non è dunque una novità per noi il costatare che con l'occupazione teutonica in Italia sono apparsi taluni fogli dai pomposi titoli «proletari» come Stella Rossa e Prometeo [1] i quali con reboante fraseologia massi­malista e pseudorivoluzionaria dicono di essere sulla via della... sinistra. In realtà sono sulla via della Gestapo.

   Gli uomini di Hitler e di Goebbels non potevano certo illudersi di riuscire a fare presa sulle masse operaie italiane con la propaganda nazionalsocialista, antisovie­tica e antibolscevica, servendosi di strumenti fuori uso quali Mussolini, Pavolini, Farinacci e soci.

   Come frenare, ostacolare, limitare l'eroica lotta che il proletariato, guidato dal partito comunista, conduce per la cacciata dei tedeschi dall'Italia e l'annientamento dei rigurgiti del fascismo?

   Ecco allora saltar fuori i nemici dell'Unione Sovie­tica e parlare a nome dell'Unione Sovietica, ecco gli autori del patto antibolscevico parlare a nome del bol­scevismo, ecco gli autori del patto anticomunista par­lare a nome dell'Internazionale, protestare per lo scio­glimento dell'Internazionale, invocare il nome di Marx e di Lenin, richiamarsi ai principi comunisti, gridare contro la degenerazione, contro l'opportunismo, contro il centrismo dei comunisti.

   Ma sotto la maschera del «sinistrismo» è facile scorgere il bieco sanguinario volto del nazifascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.

   Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta «rivoluzionaria» si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessioni.

   I nazisti, che oggi occupano i due terzi dell'Italia, sono coloro che da dieci anni opprimono sotto la più feroce dittatura il proletariato tedesco, sono coloro che sono intervenuti per schiacciare la Repubblica popolare spagnola, sono coloro che hanno scatenato l'attuale guerra mondiale, sono coloro che hanno in­vaso, saccheggiato, privato dell'indipendenza e della libertà tutta una serie di paesi d'Europa, sono coloro infine che hanno aggredito e invaso l'Unione Sovietica, il paese del socialismo.

   Ebbene, questi fogli, Stella Rossa e Prometeo, non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta ed alla lotta immediata contro i nazisti, al contrario, questi luridi fogli attac­cano il partito comunista perché con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dall'Italia, perché chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, ad insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.

   «Cosa fanno i comunisti italiani?», scrivono costoro sui loro sconci fogli. Secondo costoro i comunisti italiani stanno svolgendo una «bassa e vergognosa opera di tradimento e di rinnegamento di un secolo di lotta di classe, perché cercano di far versare al proletariato il sangue in difesa degli interessi della borghesia». Lottare con le armi alla mano contro le orde naziste, contro il nemico numero uno dell'umanità, lottare per liberare il popolo italiano dall'oppressione tedesco-fascista, lottare per aiutare a sconfiggere il nemico, l'aggressore dell'Unione Sovietica, lottare per facilitare e rendere più rapida la vittoria dell'Unione Sovietica, lottare per conquistare la libertà in Italia, significa per i cosiddetti «sinistri» («integralisti») difendere gli inte­ressi della borghesia.

   Ma non è forse oggi supremo interesse della bor­ghesia reazionaria tedesca ed italiana, che il popolo, i lavoratori, gli operai se ne stiano tranquilli, a lavorare pacificamente e contribuire cosi alla continuazione della guerra di Hitler?

   E mentre i figli migliori della nostra terra, mentre i nostri migliori compagni conducono eroicamente sul fronte partigiano a Gorizia, a Udine, a Lecco, a San Martino, in Val d'Ossola ed in tante altre località d'Italia, la guerra contro i tedeschi ed i fascisti; mentre gli operai, i contadini e gli intellettuali italiani versano il loro sangue nella lotta contro gli invasori, i loschi redattori di Prometeo vomitano le loro sconcezze sotto il titolo: L'insidia del partigianismo. Secondo costoro il partigianismo antitedesco è un'arma di cui si serve la borghesia per accecare l'operaio; secondo costoro gli operai devono rifiutare di andare nelle formazioni partigiane, devono «disertare la guerra»; secondo costoro di fronte a «due imperialismi» che si combat­tono nel nostro paese, il proletariato non ha possi­bilità di fare la sua scelta.

   Ecco il volto della Gestapo che si rivela. Gli operai, i lavoratori italiani dovrebbero restarsene passivi a casa loro, non dovrebbero parteggiare né per gli uni né per gli altri, non dovrebbero attaccare i nazifascisti.

   Ecco quello che vorrebbero i Gauleiter hitleriani, ecco che cosa predicano i «sinistri» di Prometeo.

   E questo atteggiamento «attesista», «astensioni­sta», questo atteggiamento di una vigliaccheria inqua­lificabile, viene predicato in nome dei principi rivolu­zionari, abusando dei nomi di Marx e di Lenin. La bandiera di Marx e di Lenin non è mai stata la ban­diera dell'assenteismo, dell'astensionismo e della capi­tolazione. Non vi fu mai né lotta, né guerra di popolo alla quale il partito di Marx e di Lenin sia stato estraneo. Tutti i popoli, nel secolo scorso e nel periodo storico che noi viviamo, hanno sempre trovato nella classe operaia e nella sua avanguardia la parte più combat­tiva e cosciente, il nerbo più tenace della guerra di liberazione nazionale.

   Oggi milioni di tedeschi e di lavoratori degli altri paesi d'Europa gemono sotto il barbaro tallone di ferro dell'hitlerismo. I tedeschi hanno aggredito e messo a ferro e fuoco vasti territori dell'Unione Sovietica, e i «sinistri» uomini di Prometeo e di Stella Rossa, hanno la spudoratezza di proclamare che non bisogna lottare contro i tedeschi, hanno la spudoratezza di predicare l'astensionismo; hanno la spudoratezza di invitare gli operai a non andare nelle formazioni partigiane, hanno la spudoratezza di dire che tra i due contendenti che si battono sul nostro suolo, non vi è possibilità di scelta

  . Vi è un solo operaio che può avere il minimo dubbio sulla marca di fabbrica di quella «sinistra» propa­ganda? La marca di fabbrica è quella tedesca: made in Germany.

   Come, non vi è possibilità di scelta tra i due con­tendenti?

   Ma gli angloamericani sono oggi gli alleati dell'Unione Sovietica. I tedeschi invece sono gli aggressori, i sac­cheggiatori dell'Unione Sovietica. Gli angloamericani, assieme con l'Unione Sovietica, hanno posto come condizione di pace l'annientamento del fascismo e del nazismo, l'abbattimento dei regimi di Hitler, di Mus­solini e dei loro satelliti; i tedeschi invece sono coloro che hanno tolto l'indipendenza ai popoli, sono coloro che, occupata l'Italia, hanno subito ricostituito un governo con i Mussolini, i Pavolini e gli altri traditori fascisti.

   I redattori di Prometeo e di Stella Rossa accusano il partito comunista di tradire il proletariato italiano perché si è fatto propugnatore del C.L.N., perché si è alleato con i partiti borghesi. Costoro strillano che bisogna farla finita con la democrazia, che la demo­crazia è la stessa cosa del fascismo. Costoro dicono che bisogna fare la rivoluzione proletaria, che ci vuole la dittatura del proletariato.

   Ecco Hitler, ecco Goebbels che cacciano fuori il loro volto.

   Nel corso di questa guerra, in seguito alla perdita della libertà ed indipendenza nazionale di parecchi popoli, in seguito all'aggressione all'Unione Sovietica si sono venute creando le condizioni per la realizzazione della più grande alleanza di nazioni e di popoli per l'annientamento del fascismo e del nazismo, per la riconquista della libertà e dell'indipendenza. Tutti i nemici del nazismo e del fascismo si sono, nel corso di questa guerra, coalizzati.

   Hitler, sempre più stretto alla gola da questo po­tente blocco di forze, strilla e grida al bolscevismo: «Si vuole instaurare il bolscevismo in Europa».

   Alle sue grida fanno eco Prometeo e Stella Rossa ed altri fogli di tale risma, che scrivono : «Oggi noi non dobbiamo lottare contro i tedeschi, ma contro la democrazia, per la dittatura, per il bolscevismo». Sciocchi servitorelli di Hitler! Questo brigante ha bi­sogno oggi, per creare timori, incertezze, esitazioni tra i popoli, per incrinare la compagine delle Nazioni unite e dei fronti nazionali, di sbandierare lo spettro del bolscevismo, ed ecco subito trovati i servi ben di­sposti, coscienti o no, di Stella Rossa e di Prometeo. Ecco queste losche figure levare alte grida al cielo: «Si, vogliamo il bolscevismo», lanciare contumelie con­tro il partito comunista perché avrebbe rinnegato il suo programma.

   Ogni operaio sa che il nostro partito, il partito comunista, non ha per nulla rinunciato al suo programma e ai suoi obiettivi fondamentali.

   Ogni operaio sa che gli obiettivi dell'imperialismo angloamericano non sono gli stessi dell'Unione Sovie­tica, non sono gli stessi obiettivi delle larghe masse popolari di tutti i paesi; ma ogni operaio sa anche che in questo momento l'Inghilterra e l'America hanno in comune con l'Unione Sovietica e con le masse popolari di tutti i paesi l'obiettivo della sconfitta della Ger­mania, dell'annientamento del nazismo, della resti­tuzione dell'indipendenza e della libertà ai popoli.

   Ogni operaio sa che il raggiungimento di questi obiettivi è oggi l'interesse fondamentale e preminente della classe operaia di tutti i paesi. Ogni operaio sa che il raggiungimento di tali obiettivi è la premessa essenziale per l'ulteriore avanzata della classe operaia sulla strada della rivoluzione.

   Oggi nei diversi paesi, ed anche in Italia, si è rea­lizzato un blocco di forze, un blocco di partiti che sono d'accordo nel lottare assieme per la cacciata dei te­deschi, per l'annientamento del fascismo, che sono d'ac­cordo nel lottare assieme per la realizzazione di un governo di democrazia popolare. I tentativi di Hitler, di Goebbels e dei loro servi, i «sinistri» italiani, per incrinare questo blocco sono ridicoli.

   Ogni operaio sa che i comunisti non hanno rinnegato i loro principi. Noi comunisti concepiamo la democrazia popolare non come un ritorno ai vecchi reazionari re­gimi della democrazia borghese. Noi lottiamo per realiz­zare un governo che si basi sulle masse popolari, un go­verno che conduca la lotta contro le forze reazionarie im­perialistiche, che impedisca il loro predominio politico e renda impossibile qualsiasi ritorno reazionario. Noi co­munisti lottiamo oggi per la realizzazione di un obiettivo al quale tende la grande maggioranza del popolo italiano. Il raggiungimento di quest'obiettivo - la sconfitta e l'annientamento del nazismo e del fascismo, la conquista delle libertà democratiche - non sarà ancora la rea­lizzazione del programma comunista, ma sarà già un grande passo in avanti sulla via del progresso, sarà un colpo mortale per le forze reazionarie imperialistiche.

   Il partito comunista, strillano i «sinistri» servitori di Hitler, si è alleato ai partiti borghesi. Ogni operaio sa che per il raggiungimento dell'obiettivo oggi fon­damentale - la sconfitta del nazismo e del fascismo, la conquista delle libertà democratiche - il nostro partito si è fatto propugnatore del C.L.N., al quale partecipa in prima fila assieme col partito socialista, col Partito d'azione, assieme coi cattolici, coi liberali e con gli altri movimenti democratici popolari, ma ogni operaio sa anche che il partito comunista conserva tutta la sua autonomia ed indipendenza e non tralascia di criticare anche i suoi alleati quando questi assu­mono posizioni attesistiche, opportunistiche, capitolarde.

   Ogni operaio sa ad esempio che il partito comu­nista sostiene la necessità della lotta a fondo ed imme­diata contro i tedeschi e i fascisti, che il partito comu­nista sostiene che questa lotta non può che essere diretta dal C.L.N. e non dal reazionario governo mo­narchico-badogliano. Ogni operaio sa che il partito comunista sostiene la necessità di realizzare in Italia un governo di democrazia popolare, il quale si basi veramente sulle masse, dal quale siano esclusi tutti i complici ed i compromessi con la politica fascista.

   Oggi il tradimento più infame è perpetrato da coloro che, sotto la maschera di un frasario pseudo-rivoluzio­nario, massimalista, estremista, predicano la passività, invitano gli operai a starsene neutrali, a non parteci­pare alla lotta partigiana, aiutando cosi i tedeschi ad opprimere il popolo italiano.

   Costoro cercano di indebolire l'azione che il nostro partito conduce contro i tedeschi ed i fascisti, tentando di diminuire la sua autorità, predicando l'assenteismo e la passività, sforzandosi di incrinare il blocco delle forze antifasciste: sono dei traditori della guerra di liberazione nazionale, si rivelano per degli alleati di­retti di Hitler e di Mussolini: costoro, lo sappiano o no, sono dei volgari agenti della Gestapo.

   L'azione criminosa ed infame di questi luridi indi­vidui deve essere smascherata e denunciata. Essa costi­tuisce un tradimento ed un insulto per tutti i com­battenti che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita nella lotta per la libertà e l'indipendenza del po­polo italiano.

   È imperioso dovere di ogni operaio cosciente, di ogni lavoratore, di ogni italiano, di ogni combattente contro i tedeschi ed i fascisti mettere alla gogna questi «sinistri» disgregatori, di trattare questi infami come si trattano le spie e i traditori, di boicottare la loro stampa che scrive per conto della Gestapo, che favo­risce e serve i tedeschi. Tutti coloro che oggi, coscien­temente o no, aiutano i tedeschi, sono dei traditori, tutti i giornali e giornaletti che scrivono contro il fronte partigiano, che cercano di spezzare l'unità del fronte nazionale, che predicano l'astensionismo e la diserzione dalla guerra di liberazione nazionale, sono al servizio dei tedeschi e dei fascisti, sono delle agenzie del nemico.

   «Tutto per il fronte» significa anche lotta contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte della lotta.

   Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi luridi fogli della quinta colonna e con quelli che, coscien­temente o no, servono alla quinta colonna.

Note

[1] Prometeo e Stella Rossa, giornaletti trotzkisti e bordighiani diffusi in alcuni ambienti di Milano e Torino, i cui attacchi erano diretti contro il movimento partigiano, contro i C.L.N. e contro il Partito comunista italiano, accusato da questi fogli di tradire il movimento proletario.