Come fu temprato l'acciaio
Il ruolo dei partiti comunisti
nella rivoluzione proletaria

Premessa

La questione del carattere del partito che doveva dirigere la rivoluzione proletaria si è posta sin dall'inizio della fondazione dell'Internazionale comunista. Non si trattava solo di affermare che essa era il partito mondiale della rivoluzione, ma anche di definire il modello e i principi su cui ogni singolo partito aderente doveva muoversi.

A monte, ovviamente, c'era l'esperienza del partito bolscevico e di Lenin che indicavano la strada. Non bastava, difatti, solo la rottura con la Seconda Internazionale sulla guerra imperialista e la condivisione della rivoluzione russa. Bisognava capire con quali strumenti dare, nella nuova fase, il famoso assalto al cielo che la fondazione dell'Internazionale comunista implicava.

Il "Che Fare?" Di Lenin era ovviamente una premessa teorica al percorso che si doveva imboccare. Tutta la polemica con i menscevichi e con gli economicisti sulle caratteristiche di un partito comunista con compiti rivoluzionari costituiva la base teorica da cui partire. Ma non solo. C'era anche l'esperienza della rivoluzione russa dentro cui il partito di Lenin aveva saputo attraversare le varie tappe tenendo presenti le due questioni essenziali: il carattere dell'organizzazione e la dialettica con l'evoluzione della situazione oggettiva.

La definizione delle caratteristiche del partito comunista era per Lenin non solo questione di principi, ma di capacità di definirne nella pratica e non in astratto i compiti rivoluzionari. Dal ruolo dei bolscevichi nella rivoluzione di febbraio e nei Soviet, dalle tesi di aprile che indicano la prospettiva della presa del potere, alla preparazione dell'insurrezione, alla valutazione dei fatti del luglio 1917, fino allo scioglimento della Costituente dopo l'Ottobre.

Sottolineare queste cose in premessa è quanto mai necessario dal momento che la funzione del partito, come spesso è accaduto, viene valutata in modo astratto senza mettere in evidenza che esso si misura non solo sui principi, ma anche sulla sua capacità di interpretare la situazione oggettiva e compiere la sua funzione rivoluzionaria, di presa del potere e di trasformazione sociale.

E' a partire da questo che vengono definiti, per tutti i partiti che vogliono aderire all'internazionale comunista, principi e metodi che possono rendere omogeneo il partito della rivoluzione mondiale.

Nel secondo congresso dell'IC (luglio-agosto 1920) vengono elaborati i due documenti con cui ciascun partito che intendeva aderire doveva fare i conti. Si tratta, rispettivamente, delle Tesi sul ruolo del partito comunista nella rivoluzione proletaria (24 luglio 1920, [qui]) e delle Tesi sulle condizioni di ammissione all'Internazionale comunista (6 agosto 1920, [qui]).

Il primo documento si apre con un riferimento storico: "Se all'epoca della Comune di Parigi(1871)la classe operaia avesse avuto un saldo partito comunista, anche piccolo, la prima eroica insurrezione dei proletari francesi sarebbe risultata più forte e parecchi errori e debolezze avrebbero potuto essere evitati. Le lotte che attendono ora il proletariato, in una situazione storica del tutto diversa, saranno assai più determinanti che non nell'anno 1871." Poi, nelle Tesi, si affronta, al primo dei 19 punti, la questione centrale della natura del partito dei comunisti: "Il partito comunista è una parte della classe operaia e precisamente la più avanzata, la più cosciente e la più rivoluzionaria (e questa è una condizione sine qua non perchè un partito comunista possa esistere ndr). Il partito viene creato attraverso la selezione naturale dei migliori operai che hanno maggiore coscienza di classe, spirito di sacrificio, lungimiranza. Il partito comunista non ha interessi diversi dagli interessi dell'intera classe operaia. Il partito comunista si distingue dal resto dell'intera massa operaia perchè ha una visione complessiva della strada storica della classe operaia e si sforza, a tutte le svolte di questa strada, di difendere non gli interessi di singoli gruppi o singole professioni ma gli interessi della classe operaia nella sua totalità."

Col secondo documento che pubblichiamo, le Tesi sulle condizioni d'ammissione all'Internazionale comunista (21 punti) vengono poste come base, dal momento che, come si spiega nel preambolo, "Il primo congresso dell'Internazionale comunista non ha posto condizioni precise per l'ingresso nella Terza internazionale. Fino al momento della convocazione del I Congresso nella maggioranza dei paesi esistevano soltanto tendenze e gruppi comunisti." Ora è tempo di cambiare musica e il II° congresso, tra i 21 punti che rappresentano la condizione per l'ammissione ne sottolinea due che definiscono le caratteristiche qualificanti: la rottura totale col riformismo e con la politica del 'centro' (la cosiddetta Internazionale due e mezzo) e una posizione antimperialista marcata dei comunisti in quei paesi la cui borghesia è in possesso di colonie ed opprime altre nazioni.
"... in alcuni grandi partiti (in Italia, Svezia, Norvegia, Jugoslavia ecc.) - si dice nel preambolo - la cui maggioranza è ormai sulla piattaforma comunista,permane ancor oggi una consistente ala riformista e socialpacifista, che aspetta soltanto il momento di rialzare la testa, per dare l'avvio ad un sabotaggio attivo della rivoluzione proletaria e aiutare così la borghesia e la seconda internazionale. Nessun comunista può dimenticare gli insegnamenti della repubblica ungherese dei soviet. La fusione dei comunisti ungheresi con i cosiddetti socialdemocratici 'di sinistra' è costata cara al proletariato ungherese." E ancora, sulle colonie:
"Qualsiasi partito che desideri appartenere alla Terza internazionale è tenuto a smascherare gli intrighi dei 'suoi' imperialisti, ad appoggiare non soltanto a parole ma nei fatti ogni movimento di liberazione nelle colonie, a esigere la cacciata dalle colonie dei propri imperialisti ...".

Un partito comunista si definisce dunque sulla base del ruolo nella rivoluzione proletaria sottolineato nelle Tesi presentate al II° Congresso, ma anche sui 21 punti che precisano importanti aspetti pratici.