Appello del Comitato esecutivo
agli operai e ai contadini dell'America Latina

(gennaio 1923)

Testo ripreso da Internationale Presse Korrespondenz, 31 gennaio 1923, n.21, p. 6162, in traduzione italiana da Aldo Agosti, La Terza Internazionale - Storia documentaria, vol I,2, pp.808-811.


Compagni!

Il IV Congresso mondiale dell'Internazionale comunista, che si è riunito a Mosca in occasione del quinto anniversario della rivolu­zione russa, esorta tutti gli operai e i contadini del Sudamerica a unirsi alla lotta di classe e a sostenere la lotta rivoluzionaria del prole­tariato mondiale.

Il ruolo degli Stati Uniti d'America

La guerra europea segna l'inizio della crisi finale del capitalismo. Gli antagonismi interni della borghesia internazionale hanno portato alla più tremenda carneficina che la storia abbia conosciuto, per deci­dere quale dei due gruppi imperialistici avrebbe imposto all'altro la sua egemonia. I proletari si sono sacrificati a milioni sui campi di battaglia nell'interesse del capitalismo imperialistico, il quale cercava una via d'uscita dalla crisi acuta che con la necessità dei fenomeni naturali lo precipita nella bancarotta.

La guerra, tuttavia, non è riuscita a risolvere questa crisi. Al con­trario, il capitalismo europeo vede le sue crisi interne diventare sempre più numerose ed acute, mentre contemporaneamente anche la lotta di classe acquista in estensione ed asprezza. Il trattato di pace di Versailles costituisce una fonte di nuovi conflitti. Le masse proletarie si ren­dono conto sempre più chiaramente che soltanto la rivoluzione può riuscire a neutralizzare le contraddizioni capitalistiche. L'inaudita re­pressione che stiamo ora sperimentando e l'offensiva senza scrupoli della borghesia sono sintomi della critica situazione degli Stati capi­talistici.

Solo l'imperialismo americano è riuscito durante la guerra a esten­dere e accrescere il suo potere. Gli Stati Uniti rappresentano oggi la più forte potenza imperialistica della terra. Tuttavia dopo la fine della guerra europea affiorarono subito nuovi motivi di rivalità interimpe­rialistiche. I contrasti fra gli Stati Uniti, l'Inghilterra e il Giappone minacciano di nuovo la pace mondiale. L'imperialismo nordamericano si sviluppa e produce così il germe di nuovi futuri conflitti, che richie­deranno alle masse proletarie nuovi mostruosi sacrifici di sangue. Gli Stati Uniti diventano il centro della reazione internazionale della bor­ghesia contro il proletariato.

L'espansione dell'imperialismo nordamericano

L'imperialismo statunitense cerca di estendere l'orbita del suo dominio in tutte le parti del mondo. In Asia come in Africa, in Sudamerica come sulle rive dell'oceano Pacifico esso è alla ricerca di nuove sfere d'influenza per esercitare il suo sfruttamento. Soprattutto però si sforza di fondare il suo predominio sull'America Latina, ora sotto il pretesto della tutela dei suoi interessi economici, ora con la manifestazione brutale delle sue brame di dominio. Esso cerca di crearsi in Sudamerica sbocchi di mercato sicuri, che il capitalismo europeo, scosso nelle sue fondamenta sociali, non può più offrirgli.

La dottrina Monroe serve agli imperialisti americani come pre­testo per la conquista economica dell'America Latina. Prestiti, nuovi importanti investimenti di capitale nell'industria, imprese commerciali e bancarie, concessioni ferroviarie e imprese di navigazione, acquisto di pozzi di petrolio, queste sono le forme molteplici sotto le quali si realizza l'espansione nordamericana e la penetrazione economica in quei paesi: esse dimostrano con quanto ardore il capitale degli Stati Uniti si sforzi di fare del Sudamerica la base della sua potenza industriale.

Questa penetrazione economica costringe però anche le diverse borghesie nazionali a intromettersi nei conflitti imperialistici in Ame­rica centrale, a Panama, in Colombia, in Venezuela e in Perù. La bor­ghesia di tutti gli Stati americani è in prima fila nella reazione contro il proletariato.


[Essa scatena la repressione contro i lavoratori non appena questi insor­gono contro le atrocità dell'imperialismo americano. Il suo panamericanismo nasconde la difesa dei propri privilegi di classe.]

I doveri del proletariato sudamericano

Operai e contadini del Sudamerica!

L'imperialismo capitalistico getta i vostri paesi in quel groviglio di contraddizioni mondiali che ha già precipitato i popoli d'Europa nella più sanguinosa delle guerre e nella reazione più terribile. È tempo di raccogliere unitariamente tutte le forze rivoluzionarie del proleta­riato, ora che i capitalisti di tutta l'America si sono uniti contro l'intera classe operaia.

Compagni! Gli operai e i contadini del Sudamerica non possie­dono ancora alcuna organizzazione per affrontare disciplinatamente lo scontro di classe e realizzare la necessaria unità nella lotta. La vostra classe dominante si appoggia alla grande potenza degli Stati Uniti per annientare i vostri sforzi, per soffocare la vostra lotta di liberazione e per rendere vano ogni tentativo d'insorgere delle masse oppresse.

Operai e contadini!

L'Internazionale comunista vi chiama! Non dimenticate che negli Stati Uniti già esistono comunisti che sono pronti e disposti ad affian­care la vostra lotta. La lotta comune dei proletari di tutti gli Stati americani è una necessità vitale per la classe degli sfruttati: essa vi si impone come la sola via per il riscatto.

[La Russia sovietica vi sta dinnanzi come un esempio, vi mostra la strada da seguire e il destino che vi attende.]


Anche nei vostri paesi si accrescono e si acutizzano i contrasti fra l'alta finanza e il capitale industriale, e i contrasti interimperialistici mondiali minacciano di precipitare anche voi nel vortice del massacro dei popoli.

Compagni! All'offensiva della borghesia dev'essere contrapposto il fronte unico del proletariato. Organizzatevi, collegate la vostra lotta rivoluzionaria con la lotta della classe operaia e contadina di tutta l'America e di tutti i paesi del globo terrestre. Conducete la lotta contro la vostra propria borghesia, e combattete in tal modo anche contro l'imperialismo yankee che incarna al massimo grado la reazione capitalistica.

Come ha fatto la rivoluzione russa, così anche voi dovete con­vertire ogni tentativo di guerra in un'aperta lotta di classe del prole­tariato contro la borghesia. Al pari di quella, anche voi comincerete la lotta contro l'imperialismo preparando la dittatura del proletariato, che in tutta l'America spezzerà la dittatura della borghesia. Se rimar­rete divisi e disorganizzati, la borghesia americana vi strangolerà, scon­figgerà sanguinosamente le vostre lotte, vi priverà delle vostre con­quiste e intensificherà fino a limiti insopportabili lo sfruttamento capi­talistico. La lotta contro la vostra propria borghesia diventerà sempre di più una lotta contro l'imperialismo mondiale, una lotta di tutti i lavoratori contro tutti gli sfruttatori.

Compagni! Organizzatevi, rafforzate i vostri partiti comunisti e fondateli là dove non esistono ancora! Unite la vostra lotta a quella di tutti i comunisti d'America! Organizzate il proletariato rivoluzio­nario che lotta nell'Internazionale dei sindacati rossi, e adoperatevi perché presto in tutta l'America siano costituite sezioni dell'Interna­zionale comunista e dell'Internazionale dei sindacati rossi.

Viva l'Internazionale dei sindacati rossi! Viva l'Internazionale comunista! Viva la Russia sovietica! Viva il proletariato rivoluzionario dell'America Latina! Viva la rivoluzione mondiale!